In giro per il mondo con Erasmus e non solo

Svolgere dei periodi di studio o tirocinio all’estero è sempre più facile con L’Orientale, dove le possibilità di ricevere una borsa si moltiplicano per tre: Erasmus, Erasmus Placement e Mobilità Internazionale.
“Quella della mobilità per i Paesi extraeuropei è un’opportunità del tutto nuova, resa possibile da contributi ministeriali – spiega la dott.ssa Marina Guidetti, Capo Ufficio Relazioni Internazionali – Quest’anno abbiamo emanato bandi per una quindicina di borse da 1500-2000 euro a studente, per destinazioni come i paesi dell’America Latina o la Russia. Il modello è basato sul progetto Erasmus, però, tenendo conto delle tempistiche diverse nelle varie università non europee, i soggiorni si aggirano intorno al mese e mezzo-due mesi”. A breve dovrebbero essere pubblicati i bandi di mobilità anche per Canada e Indonesia, “e, se il Ministero la riterrà interessante, quest’iniziativa potrà partire regolarmente ogni anno offrendo ai nostri studenti nuove prospettive di studio”, auspica Guidetti.
Erasmus ed Erasmus Placement sono, invece, strumenti già consolidati e molto apprezzati dagli studenti. “Abbiamo pubblicato i due bandi in contemporanea perché, in questo modo, i ragazzi avranno la possibilità di unire le due borse e prolungare il loro soggiorno accodando un periodo di tirocinio ad uno di studio”. Chi è interessato a vivere un’esperienza di studio presso un’Università europea o di tirocinio presso istituzioni, imprese, centri di ricerche europei, deve inoltrare domanda entro il 10 marzo. La procedura è on-line (basta collegarsi al sito di Ateneo www.unior.it). La rosa di Paesi per i quali si può presentare domanda è sempre più ampia ed anche quest’anno si registra un aumento del numero di convenzioni, passate da 43 a 50 per il Placement e da 213 ad oltre 230 per l’Erasmus, “con l’introduzione anche di Svizzera e Croazia, nazioni che prima non erano nel programma ma operavano solo su scambi individuali”. Importante novità per quanto riguarda l’Erasmus studio è che da questa edizione il periodo di permanenza sarà collegato ad un’acquisizione minima di crediti: chi soggiorna per sei mesi deve acquisire almeno 6 crediti, chi resta per un anno all’estero almeno 12 crediti, altrimenti deve restituire il contributo della borsa. “Un provvedimento utile per dare un segnale di maggiore qualità del soggiorno. Insomma, non viene considerato solo il ‘tempo’ che si trascorre all’estero, ma anche la sua qualità. Contemporaneamente abbiamo snellito le procedure per il riconoscimento dei crediti acquisiti – aggiunge la Guidetti – Infatti, sempre dietro questa logica, i crediti avranno sempre un peso maggiore e già da quest’anno il contributo aggiuntivo (230 euro al mese) verrà distribuito sia sulla base del tempo di soggiorno che dei crediti acquisiti”.
Da ricordare, “visto che pochi ragazzi fanno uso di questa procedura”, che anche chi svolge l’Erasmus Placement ha diritto al riconoscimento di un minimo di 3 crediti.
Anche questo semestre sono partiti già 154 studenti per l’Erasmus, può capitare qualche rinuncia. La raccomandazione che tiene a ripetere la dott.ssa Guidetti è di “rinunciare in tempo, per evitare che si blocchino i flussi”. Se, infatti, uno studente comunica la sua rinuncia troppo tardi, non ci sono più i tempi burocratici per passare la sua borsa ad un altro studente.
Da segnalare ancora che nel mese di giugno partiranno i corsi di lingua inglese, francese, spagnola e tedesca. “Sono gratuiti, perché non seguirli? Conoscere bene la lingua prima di arrivare a destinazione è utile per ambientarsi meglio”. Molto utile il francese perché è il paese d’oltralpe la meta preferita degli studenti dell’Orientale, seguito da Spagna, Inghilterra e Germania. “In realtà in cima ai desideri c’è il Regno Unito, ma proprio in questo Paese sono stati ristretti gli accessi e sono espressamente richieste le certificazioni linguistiche di tipo TOELF e IELTS”.
L’Italia, invece, continua ad attrarre in entrata tedeschi, francesi e spagnoli, anche se con molte difficoltà. “Sono 27 gli studenti stranieri presenti all’Orientale con Erasmus, provengono soprattutto dalla Germania. Presto ne arriveranno altri 16. Purtroppo, nonostante i nostri sforzi, l’immagine che la città ha all’estero, in particolare dopo la crisi della spazzatura, frena molto gli scambi e penalizza in particolare quelli con paesi extraeuropei come il Giappone”.
Valentina Orellana 
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