“Per chi studia lingue, la mediazione linguistica culturale è uno sbocco quasi naturale. Tuttavia tre anni sono pochi, bisogna proseguire gli studi con la Magistrale”, afferma il prof. François Jean Esvan, docente di Lingua e Letteratura Ceca, Coordinatore del Corso di Laurea in Lingue, Lettere e Culture Comparate che ha come suo tratto distintivo la possibilità di “abbinare lo studio di una lingua occidentale a quello di una dell’Asia, Africa o Europa Orientale”. Lingue con le relative letterature e filologie, linguistica, storia, geografia, filosofia: i principali insegnamenti proposti. Due le novità in programma per il prossimo anno accademico: oltre al test di verifica delle conoscenze pregresse per chi decide di inserire l’inglese come lingua curricolare, la soppressione del percorso letterario-filosofico: “l’offerta formativa è stata semplificata perché quest’indirizzo assorbe solo una decina di iscritti”. L’andamento delle immatricolazioni dello scorso anno accademico ha mostrato un lieve calo, “ma c’è stato un boom di iscritti per il tedesco”.
Un invito: compiere scelte ponderate per gli abbinamenti linguistici. “Gli studenti possono seguire le prime lezioni di lingua per capire quali sono le proprie inclinazioni e successivamente esprimere la loro preferenza. Alcuni studenti, dopo tre o quattro anni, non hanno ancora sostenuto la prima annualità della lingua. L’apprendimento delle lingue nasce anche da un’attitudine personale, così come accade per la matematica e la musica”.
Lo studente ideale “è curioso, disposto a spostarsi, ma soprattutto ama la cultura, i modo di fare del Paese di riferimento”. Qualche consiglio: “andate in giro per vedere come si presentano i corsi e dove si sta meglio. Sfruttate le ore di ricevimento dei docenti e gli incontri con le commissioni di orientamento previsti a settembre”.
Un invito: compiere scelte ponderate per gli abbinamenti linguistici. “Gli studenti possono seguire le prime lezioni di lingua per capire quali sono le proprie inclinazioni e successivamente esprimere la loro preferenza. Alcuni studenti, dopo tre o quattro anni, non hanno ancora sostenuto la prima annualità della lingua. L’apprendimento delle lingue nasce anche da un’attitudine personale, così come accade per la matematica e la musica”.
Lo studente ideale “è curioso, disposto a spostarsi, ma soprattutto ama la cultura, i modo di fare del Paese di riferimento”. Qualche consiglio: “andate in giro per vedere come si presentano i corsi e dove si sta meglio. Sfruttate le ore di ricevimento dei docenti e gli incontri con le commissioni di orientamento previsti a settembre”.







