Metodo, tecnica e studio costante: la ricetta del Preside

“C’è un metodo da acquisire, c’è una tecnica da padroneggiare, c’è uno studio costante, quotidiano da praticare”. Il prof. Claudio Claudi, Preside della Facoltà di Architettura della Federico II, ragiona per sottrazione, a chi gli chieda cosa significhi frequentare Architettura. Ovvero: “E’ naturalmente una professione creativa, ma gli studenti devono abbandonare sin dall’inizio l’idea dell’architetto artista, genialoide. Senza metodo di studio e impegno costante e quotidiano, non si va da nessuna parte”. Non è un caso, riflette il Preside, che ancora oggi gli spauracchi, per molti studenti di Architettura che si immatricolano, siano Analisi Matematica, Geometria, Scienza delle Costruzioni. “Al di là della difficoltà oggettiva, si confrontano con materie che non immaginavano di incontrare e verso le quali nutrono un pregiudizio diffuso. Per tacere, poi, delle lacune che alcuni si trascinano dalla scuola”. Insiste: “Le discipline matematiche rappresentano circa un quinto del pacchetto formativo e sono essenziali”.
Quale Architettura troveranno gli immatricolati? “ll prossimo anno accademico – sottolinea il docente – ancora una volta dovremo modificare il Manifesto degli Studi per alcuni Corsi di Laurea. Questo per adeguarci alle normative nazionali che mutano in continuazione. Cambia la distribuzione dei crediti tra alcuni insegnamenti. Tuttavia, nel complesso, il volto della Facoltà è stabile e si articola su tre Corsi di Laurea: Urbanistica, Scienze dell’Architettura, Architettura”. I primi due sono di durata triennale, il terzo è quinquennale.
Capitolo servizi. Sono finalmente entrati in funzione, nella sede del Palazzo dello Spirito Santo, i plotter da tanti anni attesi, che permettono agli studenti di stampare, a turno e sulla base di un regolamento preciso, tavole in formato A4, quelle che si utilizzano per i progetti. Tuttavia, sottolinea Claudi, “c’è ancora molto da fare, specialmente per quanto riguarda gli orari di apertura delle biblioteche. Da noi resta ancora un sogno che siano fruibili fino alle nove di sera o anche più tardi, come accade in altri Atenei italiani ed europei. Peraltro, senza risorse, mi riferisco in particolare al personale, non possiamo realizzare miracoli. Tuttavia, su altri versanti la situazione è migliorata. Per esempio, ormai la Facoltà offre un buon numero di posti studio”. Su questi temi, a inizio giugno, i ragazzi del Collettivo studentesco hanno indirizzato una lettera al Preside. Evidenziano: “La rete WiFed risulta insufficiente in qualità e copertura del segnale. Alcuni locali risultano totalmente scoperti e anche gli spazi serviti talvolta risultano con connettività limitata od assente. Si sollecita un intervento di manutenzione e potenziamento della rete. Internet fa parte dei servizi minimi che l’Università deve garantire per il diritto allo studio. Questo disagio è avvertito e riscontrato da tutti gli studenti della Facoltà, si richiede pertanto una risoluzione celere di tale disfunzione”.
Il punto debole di Architettura, secondo Claudi? “A volte sembra che ognuno faccia un po’ da sé. Non sempre i docenti riescono a interpretare al meglio lo spirito di squadra, a relazionare le proprie esigenze ed i programmi proposti ai ragazzi con un quadro complessivo”.
Il punto forte? “Tradizione, prestigio, eccellenza di alcuni settori di ricerca. Oltre che l’abnegazione di numerosi colleghi, che interpretano al meglio il loro ruolo”.
L’errore da evitare? “Come dico sempre, gli studenti non devono perdere tempo, devono iniziare a studiare dall’inizio. E’ importante che studino giorno per giorno, che frequentino corsi, laboratori, che interagiscano costantemente con i docenti”. 
Si dice spesso che Architettura sia una Facoltà dove regna la disorganizzazione, dove i diritti degli studenti, a cominciare dalla programmazione tempestiva del calendario di esame, siano a volte calpestati. La risposta del Preside: “Ammesso che fosse vero in passato, le cose stanno cambiando. Noto maggiore responsabilità da parte di tutti i colleghi. Agli studenti che hanno specifiche osservazioni e lamentele, documentate e giustificate, ho già detto altre volte e ripeto ora di contattarmi in presidenza”.    
Fabrizio Geremicca   
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