La difficoltà di raggiungere le sedi universitarie utilizzando il trasporto pubblico: è un disagio che da sempre gli studenti della SUN segnalano. Un problema, pare, destinato ad essere superato in tempi brevi grazie ad un Progetto di servizi di trasporto messo a punto dal prof. Armando Cartenì, docente di Pianificazione dei trasporti alla Scuola Politecnica e delle Scienze di Base della Sun. Denominato “Un nuovo modello di mobilità”, il progetto è ancora in fase di studio ma è imminente la sua attuazione. “Crediamo che si possa avviare una prima fase tra un paio di mesi, mentre il sistema potrà diventare pienamente operativo il prossimo settembre”, spiega il docente. Tutto parte da un dato di fatto: la Sun è localizzata in cinque comuni e due province della Campania. “I differenti plessi – fa notare il professore – sono caratterizzati da una non-omogenea frequentazione da parte degli studenti ma soprattutto da una non-omogenea accessibilità trasportistica. Infatti, posta pari a 100 la dotazione di trasporto collettivo dei plessi situati nel Comune di Napoli, si stima che la dotazione di mobilità per tutte le altre sedi sia compresa tra 12 e 18 (80-90% in meno). Inoltre, dai risultati di un’indagine di mobilità è emerso che la qualità percepita dagli studenti per i servizi di trasporto collettivo da e per l’Università risulta medio-bassa”.
Intervistati
1.100 studenti
1.100 studenti
L’analisi della situazione è stata effettuata usando in modo congiunto metodi quantitativi e coinvolgendo direttamente gli studenti nel processo di pianificazione (stakeholder engagement). “Abbiamo cominciato con una fase di ascolto degli studenti per comprenderne le esigenze. A tal proposito, è stata condotta una cospicua indagine di mobilità – tra ottobre 2015 e gennaio 2016 – Sono stati intervistati 1.100 studenti (circa il 10% dei frequentanti i corsi universitari). A loro abbiamo chiesto come e quante volte raggiungono le sedi universitarie, in quali orari, che qualità avevano percepito del modo di trasporto usato, e molto altro. I risultati dell’indagine hanno mostrato che molti utilizzano l’auto perché non c’è un trasporto collettivo in alternativa o, se è presente, è di qualità talmente bassa da non essere utilizzato. Per bassa qualità si intende che gli orari non coincidono con quelli dei corsi, sono assenti collegamenti pomeridiani, o, ancora, le corse saltano sistematicamente”. Il disagio evidenziato ha quindi costituito il punto di partenza del progetto che ha essenzialmente due finalità: da un lato migliorare i servizi di trasporto collettivo per gli studenti, anche riducendo la non-omogenea accessibilità trasportistica tra i vari plessi universitari; dall’altro incentivare gli studenti all’utilizzo di modalità di trasporto più sostenibili e rispettose dell’ambiente. Ha così preso forma un nuovo modello di mobilità integrata definita a “5S” dove le “S” stanno per delle iniziative che devono essere portate avanti per servire tutti gli studenti della Sun. La prima “S” è rappresentata dalle navette bus. “L’idea è che la Sun possa finanziare in proprio nuovi collegamenti in autobus da punti strategici, individuati nelle stazioni ferroviarie, presso i propri plessi. Si sono scelte le stazioni sia perché gli studenti vengono da una moltitudine di comuni diversi, sia perché i plessi sono distanti dalle stazioni stesse”. La seconda “S” corrisponde alla realizzazione di un servizio di carpooling centralizzato per incentivare gli studenti ad aggregarsi su itinerari comuni al fine di ridurre i costi di viaggio e/o alternare l’uso delle auto private. “Saremo i primi a proporre in Italia, e forse in Europa, un servizio del genere, che mette d’accordo studenti con caratteristiche simili come, ad esempio, la provenienza da comuni adiacenti o gli stessi orari delle lezioni. Alternando l’auto privata o dividendo le spese otterrebbero un risparmio economico non banale”, chiarisce Cartenì. Per facilitare il carpooling si sta sviluppando una App per smartphone per consentire agli studenti di incontrarsi e, al contempo, si sta pensando di dedicare i parcheggi studenti di proprietà dell’Università (ove presenti) ad uso esclusivo per chi fa carpooling, nonché di valutare (ove possibile) l’attivazione di convenzioni per dedicare posti auto comunali a studenti che viaggiano in compagnia. La terza “S” coincide, invece, con un sistema di monitoraggio. All’inizio di ogni anno accademico tramite il portale Unina2 saranno somministrati agli studenti dei questionari sulle abitudini di mobilità e sul grado di soddisfazione dei servizi offerti. L’obiettivo è chiaramente quello di monitorare l’indice di gradimento degli utenti per poter così procedere, in caso di necessità, ad apportare modifiche. Supporto alla pianificazione del trasporto collettivo e politiche di mobilità sostenibile è quanto corrisponde alla quarta “S”. “Ci siamo accorti che molte delle linee extraurbane su gomma non sono appetibili per gli universitari. L’intento, pertanto, è di aiutare gli operatori del trasporto collettivo a proporre servizi di trasporto più aderenti alle esigenze degli studenti e di supportare le diverse amministrazioni comunali nello sviluppo di politiche urbane di mobilità sostenibile che possano interessare gli iscritti alla Sun”. Infine, ultima “S” i social network: “Una mobilità per i giovani deve essere al passo dei tempi con i social network. Appena saremo operativi realizzeremo una pagina Facebook per informare gli studenti delle nuove politiche che stiamo mettendo in campo ed in qualche modo faccia da aggregante per coloro che provengono da aree differenti”. Le tappe di attuazione del progetto: entro un paio di mesi è prevista l’entrata in esercizio del servizio carpooling, del sistema di monitoraggio, del supporto alla pianificazione e politiche di mobilità sostenibile e dei social network. Le navette necessitano di tempi più lunghi, dunque per poter salire a bordo dei bus Sun si dovrà aspettare il nuovo anno accademico.
Angela Lonardo
Angela Lonardo







