Napoli-Parigi: l’esperienza di Piera, giovane laureata con doppio titolo

Partiranno a breve i colloqui di selezione per partecipare all’ultima edizione del programma di scambio tra le Facoltà di Economia della Federico II e dell’Université Paris Est Créteil Val de Marne (ex-Université Paris XII). La convenzione prevede il conseguimento del doppio titolo, Laurea Magistrale in Economia Aziendale (con la frequenza del primo anno in Italia e del secondo in Francia) e Master francese in Economia. A causa delle modifiche regolamentari che entreranno in vigore nel 2012, che non consentiranno il mantenimento dell’accordo così com’è, il programma si esaurirà quest’anno. A raccontare difficoltà e possibilità di questa esperienza, Piera Menafra che oggi vive a Parigi dove lavora presso una società di web marketing. “Sono impegnata nella ricerca di nuovi clienti e partner nel mercato italiano, sviluppando, soprattutto, campagne condotte tramite la posta elettronica”, dice Piera, trent’anni, iscritta all’università quando ne aveva ventiquattro. Fin dal principio, ha puntato a dare una forte impronta internazionalistica al proprio percorso: “durante la Triennale, sono stata dieci mesi in Erasmus a Parigi e mi sono  trovata benissimo. È una città cosmopolita, che ti apre la mente”. Perciò, appena se n’è ripresentata l’opportunità, ha deciso di partire di nuovo: “il doppio titolo rende più agevole sia l’inserimento all’estero, sia il rientro in Italia, e consente di trovare un buon lavoro”. Ma non tutto è rose e fiori. Nel sistema universitario francese, al secondo anno di Master è previsto uno stage aziendale, da svolgere prima ancora delle attività universitarie, che gli studenti devono procurarsi da soli: “è stata dura arrivare in un paese straniero, trovare casa – a Parigi sono carissime – e procurarmi un tirocinio, anche se qui ci sono grandi opportunità. Fra le occasioni che ho avuto, ho scelto l’ufficio clienti della direzione marketing di una banca francese”. Da sempre, infatti, occuparsi di marketing è stata la sua ambizione: “è un campo in cui in Italia è molto difficile lavorare, più di quanto non accada qui, ma non ho seguito un percorso di studi mirato. Il Master francese non prevede una perfetta corrispondenza con i nostri Corsi Magistrali ed il mio percorso di studi è stato improntato sulla finanza ed il controllo di gestione”. Al termine della propria esperienza universitaria, i suoi consigli per gli studenti: “in Francia siamo sempre stati molto seguiti. In aula non ci sono mai state più di una sessantina di persone ed il sistema ti consente di terminare gli studi nei tempi previsti. Da noi, è difficile non perdersi in una Facoltà enorme, ma seguire i corsi delle materie principali, in particolar modo quelle contabili, può aiutare. Inoltre, all’estero, il tirocinio finale, che ti consente di affrontare il mondo del lavoro già con un’esperienza, è obbligatorio. Perchè da noi non è così?”. Nonostante le difficoltà dello scambio, consiglia a tutti di provarci: “è fattibile, basta volerlo. Diventare bilingue, vivendo all’estero, è un plus-valore importantissimo, impagabile. Basta non abbattersi ed essere intraprendenti. Se ce l’ho fatta io, che sono una ragazza normalissima, ce la può fare chiunque”. Nel suo futuro, per ora, ci sono la Francia e la sua capitale, nella quale spera di realizzarsi, coltivando, nel tempo libero, la passione per le danze tradizionali dei Caraibi e delle Antille. “Per ora non vedo prospettive in Italia. Lo dico a malincuore, ma questo è un altro mondo, perfino in termini di stipendio”, conclude. 
Per informazioni sullo scambio, rivolgersi al prof. Paolo Stampacchia.
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