Nuovi Coordinatori per i Corsi di Laurea del Dicea

Entrano in carica i nuovi Coordinatori dei Corsi di Laurea al Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile, Ambientale (Dicea). Sono i professori Gianfranco Urciuoli, Massimiliano Fabbricino, Pierpaolo D’Agostino, Marina Fumo, Gennaro Nicola Bifulco, Roberta Amirante, Domenico Pianese a coordinare, rispettivamente, i Corsi di Ingegneria Civile, Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio, Ingegneria Edile (Triennale), Ingegneria Edile (Magistrale), Ingegneria Gestionale dei Progetti e delle Infrastrutture, la quinquennale Ingegneria Edile-Architettura e Ingegneria dei Sistemi Idraulici e dei Trasporti.
Alla guida di Ingegneria Civile, subentra al prof. Claudio Mancuso, Gianfranco Urciuoli, docente di Geotecnica. Laurea in Ingegneria Civile alla Federico II, la sua attività di ricerca riguarda i campi della sperimentazione sui terreni a struttura complessa e su quelli vulcanici in regime di particolare saturazione, della stabilità dei pendii (con particolare riferimento alle colate di fango nei terreni piroclastici e alle colate in argilla) e interventi di stabilizzazione dei pendii. “Credo che, nel mercato del lavoro, l’Ingegneria Civile abbia delle grandi prospettive a favore dei neolaureati. Questa cosa, tuttavia, non è percepita dagli studenti che interpretano come vecchie le discipline ormai consolidate”. E dunque ecco il motivo della sua candidatura: “Bisogna portare avanti un lavoro in termini di comunicazione. La nostra disciplina è investita da un grande fermento innovativo in termini, ad esempio, di materiali da costruzione che cambiano e capacità di calcolo. Questo va fatto comprendere agli immatricolandi per correggere, così, un messaggio sbagliato che viene veicolato”. Attualità è tra le parole chiave del mandato del prof. Urciuoli: “Punto di forza di questo Corso è il suo essere uno dei più consolidati. Questa disciplina ha origini molto antiche, pensiamo ai Romani, al Genio Militare che era una declinazione dell’Ingegneria Civile – ma questo punto di forza può trasformarsi in una debolezza se non si riesce a far percepire agli studenti l’attualità dell’Ingegneria Civile nelle sue varie accezioni. Pensiamo al suo legame con l’economia. Un’economia moderna non potrebbe svilupparsi senza una rete di infrastrutture”. Innovare è tra le priorità, “in continuità con i precedenti Coordinatori. Innovare non vuol dire introdurre delle etichette, bensì adeguarsi agli sviluppi della disciplina”. Cosa devono aspettarsi gli studenti al loro rientro? “Rafforzeremo il tutoraggio e la presenza in aula del Coordinatore del Corso e della Commissione di supporto per sostenere le matricole e aiutarle ad acclimatarsi. La scuola è organizzata in maniera differente, l’università richiede l’acquisizione di una certa autonomia. Gli studenti hanno bisogno di presenza, assistenza, consigli affinché possano percepire il Corso come un Corso amico”. Per il secondo e terzo anno “aumenta l’impegno per avvicinare l’università al mondo del lavoro. Proporremo seminari invitando imprese di costruzioni sia italiane che europee e progettisti per aiutare gli studenti ad acquisire competenze e maturità”. L’anno prossimo, ad esempio, è attesa la BBT che cura i lavori del tunnel del Brennero. Altre novità sono all’orizzonte: “Dall’anno prossimo vorremmo introdurre dei Laboratori al posto di qualche disciplina teorica in cui gli studenti potranno acquisire capacità operative”. Ancora un consiglio: “Le imprese italiane del nostro settore sono un’eccellenza mondiale, ma bisogna guardare ad un mercato più ampio”.
Un’aula intitolata 
al prof. De Sivo
Per la Magistrale in Ingegneria Edile, subentra alla prof.ssa Lia Maria Papa, Marina Fumo, docente di Architettura tecnica. Laureata in Architettura alla Federico II, Direttrice del CITTAM (Centro interdipartimentale di ricerca per lo studio delle Tecniche Tradizionali dell’Area Mediterranea), l’attività di ricerca della prof.ssa Fumo riguarda le tecnologie dell’architettura e le tecniche costruttive, con attenzione alle risorse paesaggistiche. Allieva del prof. Benito De Sivo – “mio Maestro, a cui si deve la nascita di Ingegneria Edile, fino ad allora sezione di Ingegneria Civile, come Corso di studi autonomo all’inizio degli anni Novanta” (all’illustre accademico scomparso lo scorso anno il prossimo 28 ottobre sarà intitolata l’Aula da Disegno al primo piano della sede di Piazzale Tecchio) -, la prof.ssa Fumo afferma: “avverto, da parte degli studenti, una grande volontà nonché un’esigenza di progettualità. Bisogna valorizzare gli aspetti progettuali e professionali di questo Corso. Ripeto sempre agli studenti che sono con un piede all’università e un altro nella professione. Hanno l’obbligo di non considerarsi solo studenti, di guardare al mondo delle professioni e noi docenti abbiamo il dovere di aprire i loro orizzonti”. Nell’agenda dei lavori della docente ci sono importanti innovazioni didattiche, in avvio già quest’anno, frutto del lavoro precedente e dell’ascolto delle istanze studentesche, che riguardano il rafforzamento degli aspetti progettuali professionali con cicli seminariali e tirocini dedicati: “attività progettuali integrate, progettazione edilizia integrata con attenzione agli aspetti riguardanti il cantiere, le problematiche energetiche. Il mondo dell’edilizia ha bisogno di rinnovarsi con attenzione all’ambiente, a riciclare materiali e al costruito. Gli studenti devono comprendere che il punto è non tanto costruire il nuovo quanto migliorare l’esistente, imparare a demolire dove è necessario e ricostruire con i materiali di demolizione”. L’impegno della docente è, dunque, quello di “indirizzare la formazione secondo reali sbocchi professionali che tengono conto dell’attuale mercato edilizio che si è spostato dalle nuove costruzioni alla riqualificazione e al recupero del costruito esistente, larga parte del quale richiede interventi dal punto di vista dell’efficientamento energetico, nonché dell’adeguamento sismico e funzionale”. Punto di forza del Corso di Laurea resta: “la versatilità della figura dell’ingegnere edile che è attivo in uno spazio che non utilizzano gli ingegneri civili e gli architetti. Non è vero che gli studenti puntano solo a laurearsi in fretta, vogliono soprattutto imparare. Nel mio corso sottopongo loro, ad esempio, due workshop di progettazione. Il nostro obiettivo è quello di andare incontro alla loro esigenza di progettualità il che comporterà un maggiore impegno e una maggiore sinergia tra i docenti”.
La prof.ssa Roberta Amirante, docente di Composizione Architettonica e Urbana, è la nuova Coordinatrice del Corso di Ingegneria Edile-Architettura, subentra al prof. Francesco Polverino. Laureata in Architettura alla Federico II, la sua ricerca riguarda il campo della teoria della progettazione e del progetto architettonico come prodotto di ricerca riconosciuto scientificamente. “L’anno scorso abbiamo assistito ad un forte calo nelle iscrizioni, che si è verificato anche a livello nazionale e che ci invita ad una riflessione sui valori e le specificità di un Corso le cui potenzialità devono essere ben esplicate”, sottolinea la prof.ssa Amirante. Continuità e innovazione sono le parole chiave del suo mandato: “È importante che il Corso conservi le sue caratteristiche, ma altrettanto importante è operare delle innovazioni. Sono del parere che sia necessario osservare bene la situazione odierna, comunicare con gli studenti e ricevere da loro dei feedback per comprendere quali siano le innovazioni necessarie”. Un elemento da osservare sono, ad esempio, “i corsi annuali che sono una nostra peculiarità, ma che possono rendere complicata la partenza per l’Erasmus”. Progetti: “Avendo un numero limitato di studenti è possibile immaginare nuove forme con cui seguire le carriere”. I laboratori “che hanno caratteristiche specifiche devono restituire risultati specifici. Knowledge, understanding e skill, conoscenza, comprensione e abilità”. Punto di forza del Corso è proprio la singolarità del professionista che forma, l’ingegnere-architetto: “una figura capace di tenere insieme contemporaneamente due atteggiamenti, due logiche”. La peculiarità “di un Corso che fa ricerche specifiche su tematiche quali ecologia, sostenibilità e innovazione che non è accelerazione tecnologica, è saper gestire le complessità”, va trasmessa agli studenti “già dalla scuola”.
Carol Simeoli
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