Si sono chiuse senza intoppi l’8 maggio le votazioni per i grandi elettori, ovvero nove studenti scelti all’interno del Consiglio degli Studenti ed altrettanti rappresentanti del personale tecnico amministrativo, che il 18 giugno dovranno esprimere la loro preferenza per l’elezione del nuovo Rettore de L’Orientale.
Mentre si attende l’assemblea generale del 28 maggio (ore 10.30 – 13.30, Aula Mura Greche di Palazzo Corigliano) quando i due candidati, i professori Giuseppe Cataldi e Elda Morlicchio, illustreranno i loro programmi, abbiamo ascoltato così alcuni docenti ed alcuni eletti tra il personale.
Mentre si attende l’assemblea generale del 28 maggio (ore 10.30 – 13.30, Aula Mura Greche di Palazzo Corigliano) quando i due candidati, i professori Giuseppe Cataldi e Elda Morlicchio, illustreranno i loro programmi, abbiamo ascoltato così alcuni docenti ed alcuni eletti tra il personale.
Valorizzazione e
premialità per
il personale
premialità per
il personale
“Quella per il prossimo Rettore è un’elezione molto sentita e ne è dimostrazione l’elevata partecipazione, tra il personale, al voto dell’8 maggio: parliamo di una percentuale di affluenza dell’84% – commenta Francesco Perrella, dal ’92 all’Orientale, in servizio al sistema bibliotecario – C’è una forte esigenza di cambiamento, che parte sia dalle difficoltà che sta affrontando l’università in questo momento, sia da un mancato dialogo con il personale”. Perrella parla di unità ‘tecnicamente fallite’, a cui cioè non è stata data la possibilità di emergere e di essere valorizzate: “Ci aspettiamo che il prossimo Rettore porti avanti un vero lavoro di squadra, che sappia aprire un canale di comunicazione con tutto il personale, cogliere le sue istanze, parlare con i sindacati, riuscire a stimolare chi ha competenze e voglia di fare e valorizzare determinate strutture che possono dare tanto all’Orientale”. Innanzitutto le biblioteche, che Perrella conosce molto bene, “e che sono state molto penalizzate in questi anni: le biblioteche non sono solo un deposito di libri, ma un luogo di crescita e di confronto culturale. L’idea di unificarle in un’unica struttura di Ateneo può essere buona, perché permetterebbe di offrire più servizi e allungare l’orario di apertura. Un altro obiettivo sarebbe quello di digitalizzare almeno le collezioni più richieste, per poter arrivare anche ad un’utenza remota e allargare il nostro bacino”, ma andrebbe anche pensata una squadra che monitorizzi altri servizi essenziali per studenti e personale “a partire dagli igienici per passare ai problemi di sicurezza”. “Vogliamo un Rettore che ci sia vicino e non si chiuda nel suo ufficio. Io amo questo Ateneo: qui mi sono laureato e qui lavoro da ormai 22 anni”. Conclude con un motto, le tre C: “Cambiamento, che sia frutto di sinergia. Crescita, data dal lavoro di tutti. Conquista, di studenti per ridurre il numero degli abbandoni”.
“Entrambi i candidati sono da tempo ai vertici dell’Orientale e conoscono le problematiche dell’Ateneo, quindi entrambi sono riusciti, in linea di massima, a centrare i problemi più urgenti da affrontare”, commenta Giuseppe Catalano, in servizio all’Ufficio Protocollo. Puntare su un gioco di squadra sembra essere, comunque, la ricetta vincente in un periodo di così grandi difficoltà per l’università. “L’idea di cercare di coinvolgere tutte le anime dell’Ateneo e di strutturare un lavoro di team è molto positiva. Negli uffici c’è bisogno di maggiore coinvolgimento e di premiare il merito. Sono sicuro – conclude Catalano – che entrambi i docenti sappiamo bene quello che è il quadro generale, anche per quanto riguarda il personale amministrativo. Spero che ci sarà un incontro con i candidati per poter approfondire i programmi e chiarire alcuni punti che ci interessano più da vicino”.
Più critico Vincenzo Martinelli, in forze all’Ufficio Economato, il quale, però, senza fare nomi, anticipa: “uno dei due candidati ha saputo cogliere meglio le nostre esigenze”. Occorre valorizzare e premiare il merito di una popolazione, quella dai dipendenti delle pubbliche amministrazioni, sempre più bistrattata: “Siamo schiacciati, a partire dal Governo centrale che continua a puntare le forbici contro di noi. Oggi ci si dà da fare esclusivamente per spirito di servizio e per amore del proprio lavoro, non perché vengano riconosciuti impegno e capacità individuali. Credo, quindi, che almeno a livello locale, viste le continue bastonate che ci arrivano dal piano nazionale, si potrebbe operare per valorizzare la competenza”. Aggiornamento del personale e riorganizzazione degli uffici sono alcune proposte: “Si può pensare di dare spazio a chi dimostra di avere determinate competenze, e di stimolare, con progressioni di carriera o anche premialità, quando possibile. Insomma, oggi ci sentiamo poco valorizzati e poco stimolati e vorremmo che si operasse per ridurre questo disagio, cosa che andrebbe a favorire tutta la macchina di Ateneo”.
“Il mio voto sarà naturalmente espressione della volontà della assemblea del personale e sono convinto che non debba essere influenzato solo dalle nostre esigenze di dipendenti, ma dalle necessità e dal bene dell’Ateneo nel suo insieme. Spero – afferma Eugenio Ricciardi, da tempo in servizio al Sistema Bibliotecario – che si riescano a far risplendere nuovamente le vecchie glorie dell’Orientale, oggi forse un po’ offuscate”. I programmi dei due candidati “hanno centrato entrambi le problematiche di Ateneo, con dei documenti mirati e ben pensati. Per quel che riguarda il mio settore nello specifico, credo che sia fondamentale valorizzare le nostre biblioteche, storiche e uniche per fondo librario, purtroppo questo è reso molto difficile dai tagli, e forse pensare ad un sistema integrato sarebbe una soluzione”. Anche il personale andrebbe valorizzato e premiato: “nell’ambito delle biblioteche operano dei giovani laureati molto specializzati e competenti che andrebbero sempre più coinvolti e spronati, attraverso la meritocrazia, a fare sempre di più e sempre bene”.
Servizio di
Valentina Orellana
“Entrambi i candidati sono da tempo ai vertici dell’Orientale e conoscono le problematiche dell’Ateneo, quindi entrambi sono riusciti, in linea di massima, a centrare i problemi più urgenti da affrontare”, commenta Giuseppe Catalano, in servizio all’Ufficio Protocollo. Puntare su un gioco di squadra sembra essere, comunque, la ricetta vincente in un periodo di così grandi difficoltà per l’università. “L’idea di cercare di coinvolgere tutte le anime dell’Ateneo e di strutturare un lavoro di team è molto positiva. Negli uffici c’è bisogno di maggiore coinvolgimento e di premiare il merito. Sono sicuro – conclude Catalano – che entrambi i docenti sappiamo bene quello che è il quadro generale, anche per quanto riguarda il personale amministrativo. Spero che ci sarà un incontro con i candidati per poter approfondire i programmi e chiarire alcuni punti che ci interessano più da vicino”.
Più critico Vincenzo Martinelli, in forze all’Ufficio Economato, il quale, però, senza fare nomi, anticipa: “uno dei due candidati ha saputo cogliere meglio le nostre esigenze”. Occorre valorizzare e premiare il merito di una popolazione, quella dai dipendenti delle pubbliche amministrazioni, sempre più bistrattata: “Siamo schiacciati, a partire dal Governo centrale che continua a puntare le forbici contro di noi. Oggi ci si dà da fare esclusivamente per spirito di servizio e per amore del proprio lavoro, non perché vengano riconosciuti impegno e capacità individuali. Credo, quindi, che almeno a livello locale, viste le continue bastonate che ci arrivano dal piano nazionale, si potrebbe operare per valorizzare la competenza”. Aggiornamento del personale e riorganizzazione degli uffici sono alcune proposte: “Si può pensare di dare spazio a chi dimostra di avere determinate competenze, e di stimolare, con progressioni di carriera o anche premialità, quando possibile. Insomma, oggi ci sentiamo poco valorizzati e poco stimolati e vorremmo che si operasse per ridurre questo disagio, cosa che andrebbe a favorire tutta la macchina di Ateneo”.
“Il mio voto sarà naturalmente espressione della volontà della assemblea del personale e sono convinto che non debba essere influenzato solo dalle nostre esigenze di dipendenti, ma dalle necessità e dal bene dell’Ateneo nel suo insieme. Spero – afferma Eugenio Ricciardi, da tempo in servizio al Sistema Bibliotecario – che si riescano a far risplendere nuovamente le vecchie glorie dell’Orientale, oggi forse un po’ offuscate”. I programmi dei due candidati “hanno centrato entrambi le problematiche di Ateneo, con dei documenti mirati e ben pensati. Per quel che riguarda il mio settore nello specifico, credo che sia fondamentale valorizzare le nostre biblioteche, storiche e uniche per fondo librario, purtroppo questo è reso molto difficile dai tagli, e forse pensare ad un sistema integrato sarebbe una soluzione”. Anche il personale andrebbe valorizzato e premiato: “nell’ambito delle biblioteche operano dei giovani laureati molto specializzati e competenti che andrebbero sempre più coinvolti e spronati, attraverso la meritocrazia, a fare sempre di più e sempre bene”.
Servizio di
Valentina Orellana







