Presentare la Scuola di Medicina e orientare al lavoro

“L’idea è realizzare un amalgama organizzativo ‘studentocentrico’, per offrire una visione univoca della Scuola di Medicina agli studenti”. Sono queste le prime parole del prof. Giuseppe Cirino (docente al Dipartimento di Farmacia e coordinatore della Commissione Didattica di Ateneo), nelle vesti di coordinatore della neonata Consulta che riunisce i Presidenti dei Corsi di Laurea della Scuola. Ad aprile probabilmente la prima riunione: “visto che a giugno si completa la programmazione didattica per l’anno venturo”. Saranno pochi i punti all’ordine del giorno, “per stimolare gli altri ad avanzare proposte sulle quali lavorare”. Sul tavolo di confronto una prima proposta del prof. Cirino: “vorrei organizzare una presentazione standard di tutti i servizi e le opportunità garantite agli studenti”. In questa ottica si sta lavorando a “una serie di diapositive che sto mettendo a punto per fornire una panoramica dei servizi offerti, come biblioteche, aree ristoro, aree di studio con relativi orari e altre informazioni simili”. A far scorrere le slide in aula sarebbero, in contemporanea, tutti i Presidenti dei Corsi di Laurea. Un modo per presentare agli studenti fin dal primo giorno il riferimento al quale rivolgersi in caso di difficoltà. L’obiettivo è “non dare la sensazione di settori distinti per Medicina, Farmacia e Biotecnologie, ma portare a conoscenza degli studenti l’esistenza di aree al servizio della didattica che, facendo parte della stessa Scuola, sono a disposizione di tutti. Ne ho parlato già con il Presidente della Scuola Luigi Califano che si è detto disponibile ad appoggiare questa mia prima proposta. La Consulta deve dare attenzione alle problematiche degli studenti, rendendo fruibile il campus che si è venuto a formare con l’ingresso nella Scuola del Dipartimento di Farmacia”. Progetti da sviluppare sono in cantiere anche per gli studenti degli anni successivi al primo: “Vorrei organizzare, in accordo con tutti i Coordinatori, delle attività di orientamento per coloro che sono più vicini all’uscita. L’intenzione è fornire ai laureati della Triennale informazioni sui percorsi di studio successivi. Per chi sta per concludere la Magistrale, invece, occorre sviluppare un orientamento sul mondo del lavoro, attraverso una serie di attività che dobbiamo definire e che siano mirate a gruppi omogenei di studenti, tenendo conto che, naturalmente, le notizie utili per un laureato in Medicina potrebbero non servire a un biotecnologo”. Il messaggio che si intende veicolare è relativo a un mercato del lavoro “che inventa anche nuovi mestieri. C’è un’area del mondo del farmaco e della sperimentazione che vive dei laureati di area biomedica”. Tema sensibile da tenere sott’occhio è il numero dei fuoricorso, che va ridotto e al quale sono destinate “varie attività dell’Ateneo, con fondi per tutoraggio e corsi di recupero. Il problema vero è la grande quantità di ‘dormienti’, cioè studenti che, seppur iscritti, non frequentano più l’Università. Una questione che ovviamente riguarda tutti gli Atenei italiani e sulla quale bisogna lavorare”. Un problema che, però, sembra non toccare gli studenti di Medicina: “chi supera il test non intende fallire. I casi di abbandono o di studenti dormienti sono pochi”. 
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