Sdoppiata la cattedra di Statistica. E gli studenti di Sociologia del Federico II tirano un sospiro di sollievo: non ci sarà più ressa per prendere posto in aula; non più lezioni seduti per terra o sulle scale; finalmente spazi consoni per scrivere appunti. Insomma, una finestra di normalità.
Dal 7 aprile, dunque, Statistica – insegnamento fondamentale del secondo semestre del primo anno del CdL in Sociologia – è stato diviso in due corsi paralleli, entrambi tenuti dal prof. Giancarlo Ragozini: il martedì dalle 13 alle 15 nell’aula T-2, il mercoledì dalle 15 alle 17 nell’aula MZ-1 e il giovedì dalle 13 alle 15 nella MZ-1 per gli studenti il cui cognome è compreso tra la lettera A e L; gli altri (M-Z) seguono il martedì dalle 11 alle 13, il mercoledì dalle 13 alle 15 e il giovedì dalle 15 alle 17 sempre nell’aula MZ-1, situata in cima allo Scalone della Minerva, a via Mezzocannone.
Soluzione inevitabile quella dello sdoppiamento, considerate le centinaia di studenti che affollano i corsi del primo anno, in particolare quello di Statistica, che è gettonato anche da iscritti ad anni superiori al primo. “Era vergognoso seguire buttati per terra o appollaiati su qualche gradino – protesta Carmela, studentessa al primo anno del CdL in Sociologia – E a nulla serviva anticiparsi di un’ora a lezione, perché spesso il docente del corso precedente ci cacciava per evitare confusione”. “Purtroppo la sede è questa – si rammarica Dario De Notaris, rappresentante degli studenti eletto con la lista Compagni di Viaggio – e si possono adottare solo correttivi parziali. Si ricorre, quindi, alla suddivisione in più cattedre per aggirare l’ostacolo del sovraffollamento ai corsi. È stato fatto così per Metodologia della ricerca sociale e per Storia del Novecento; dall’anno prossimo dovrebbero esserci due docenti anche per Statistica. Il tutto nella speranza che la Facoltà riesca ad acquisire nuovi spazi per la didattica”.
Accantonata la questione del sovraffollamento a lezione, c’è ancora da limare il disagio dovuto all’accavallamento tra corsi fondamentali e tra questi e quelli opzionali. “Al momento – dichiara De Notaris – abbiamo risolto al 90% la sovrapposizione di tutti i corsi fondamentali per tutti i tre anni della laurea triennale e per tutti i quattro suoi indirizzi, compresi quelli della Specialistica. Quanto alle materie opzionali, si è fatto in modo di disciplinare anche i corsi maggiormente frequentati con il nuovo orario”. A conferma delle parole del rappresentante, l’affermazione di Serena, primo anno di Sociologia: “all’inizio del secondo semestre Psicologia sociale e Etica e bioetica si accavallavano; poi l’intervento del docente di Etica, che ha spostato le sue lezioni facendone due da tre ore anziché tre da due ore”.
Tra gli studenti c’è anche chi, come Ines – secondo anno di Sociologia – denuncia un difetto di comunicazione all’interno della Facoltà. E un po’ di intransigenza da parte dei docenti. “A marzo ho inviato una mail al prof. Antonello Giugliano per chiedergli di poter sostenere l’esame di Storia delle correnti del pensiero contemporaneo basandomi sul vecchio programma. Sebbene la sua risposta sia stata positiva, il giorno dell’esame mi ha respinta, dicendomi che avrei dovuto presentarmi entro febbraio perché le camicie di febbraio sono state già ritirate”. “Ebbene – sbotta la studentessa – perché ha omesso questo piccolo particolare nella sua mail di risposta? Non ha notato che la missiva l’avevo inviata a metà marzo e che, quindi, materialmente non avrei potuto sostenere l’esame a febbraio? Quel che è peggio, non c’era nessun avviso in Facoltà che parlasse di termini o scadenze”. Triste l’epilogo della vicenda: “visto che non posso perdere tempo a prepararmi su un altro programma, ci rinuncio. Tanto si tratta di una materia opzionale”.
Dal 7 aprile, dunque, Statistica – insegnamento fondamentale del secondo semestre del primo anno del CdL in Sociologia – è stato diviso in due corsi paralleli, entrambi tenuti dal prof. Giancarlo Ragozini: il martedì dalle 13 alle 15 nell’aula T-2, il mercoledì dalle 15 alle 17 nell’aula MZ-1 e il giovedì dalle 13 alle 15 nella MZ-1 per gli studenti il cui cognome è compreso tra la lettera A e L; gli altri (M-Z) seguono il martedì dalle 11 alle 13, il mercoledì dalle 13 alle 15 e il giovedì dalle 15 alle 17 sempre nell’aula MZ-1, situata in cima allo Scalone della Minerva, a via Mezzocannone.
Soluzione inevitabile quella dello sdoppiamento, considerate le centinaia di studenti che affollano i corsi del primo anno, in particolare quello di Statistica, che è gettonato anche da iscritti ad anni superiori al primo. “Era vergognoso seguire buttati per terra o appollaiati su qualche gradino – protesta Carmela, studentessa al primo anno del CdL in Sociologia – E a nulla serviva anticiparsi di un’ora a lezione, perché spesso il docente del corso precedente ci cacciava per evitare confusione”. “Purtroppo la sede è questa – si rammarica Dario De Notaris, rappresentante degli studenti eletto con la lista Compagni di Viaggio – e si possono adottare solo correttivi parziali. Si ricorre, quindi, alla suddivisione in più cattedre per aggirare l’ostacolo del sovraffollamento ai corsi. È stato fatto così per Metodologia della ricerca sociale e per Storia del Novecento; dall’anno prossimo dovrebbero esserci due docenti anche per Statistica. Il tutto nella speranza che la Facoltà riesca ad acquisire nuovi spazi per la didattica”.
Accantonata la questione del sovraffollamento a lezione, c’è ancora da limare il disagio dovuto all’accavallamento tra corsi fondamentali e tra questi e quelli opzionali. “Al momento – dichiara De Notaris – abbiamo risolto al 90% la sovrapposizione di tutti i corsi fondamentali per tutti i tre anni della laurea triennale e per tutti i quattro suoi indirizzi, compresi quelli della Specialistica. Quanto alle materie opzionali, si è fatto in modo di disciplinare anche i corsi maggiormente frequentati con il nuovo orario”. A conferma delle parole del rappresentante, l’affermazione di Serena, primo anno di Sociologia: “all’inizio del secondo semestre Psicologia sociale e Etica e bioetica si accavallavano; poi l’intervento del docente di Etica, che ha spostato le sue lezioni facendone due da tre ore anziché tre da due ore”.
Tra gli studenti c’è anche chi, come Ines – secondo anno di Sociologia – denuncia un difetto di comunicazione all’interno della Facoltà. E un po’ di intransigenza da parte dei docenti. “A marzo ho inviato una mail al prof. Antonello Giugliano per chiedergli di poter sostenere l’esame di Storia delle correnti del pensiero contemporaneo basandomi sul vecchio programma. Sebbene la sua risposta sia stata positiva, il giorno dell’esame mi ha respinta, dicendomi che avrei dovuto presentarmi entro febbraio perché le camicie di febbraio sono state già ritirate”. “Ebbene – sbotta la studentessa – perché ha omesso questo piccolo particolare nella sua mail di risposta? Non ha notato che la missiva l’avevo inviata a metà marzo e che, quindi, materialmente non avrei potuto sostenere l’esame a febbraio? Quel che è peggio, non c’era nessun avviso in Facoltà che parlasse di termini o scadenze”. Triste l’epilogo della vicenda: “visto che non posso perdere tempo a prepararmi su un altro programma, ci rinuncio. Tanto si tratta di una materia opzionale”.
Tre esami in
una settimana
una settimana
Già, il tempo. E le corse per arraffare i crediti. Tra lezioni da seguire ed esami da sostenere. Insomma, anche a Sociologia il solito cahier de doléance: questa riforma non funziona. “Troppo breve la sessione straordinaria d’esami per mettersi in regola – protesta Serena – Ho dovuto sostenere tre esami in una settimana: Inglese, Antropologia culturale e Storia delle correnti del pensiero contemporaneo. Quest’ultimo l’ho preparato in un giorno e, c’era d’aspettarselo, sono stata bocciata”. Ribatte Carmela: “usciremo dall’Università più ignoranti di quando siamo arrivati. D’altra parte, è così che ci vuole il Governo…”.
Giovanni Esposito, secondo anno di Sociologia, accusa i docenti: “quando ero ancora alle superiori, venivo qui in Facoltà perché mi piaceva l’aria che si respirava, il rapporto che c’era tra docenti e studenti, improntato sull’ascolto e sulla disponibilità. Ora, invece, c’è un menefreghismo generale. Si sentono docenti dire ‘Che voi veniate o no, lo stipendio lo prendiamo lo stesso’. A risentirne, poi, è la resa negli studi. Basta vedere l’esito dell’esame d’Inglese a marzo: un mucchio di bocciati”. E Giovanni è uno studente bravo, uno di quelli in regola con gli esami: “ne ho superato sei e ci sono riuscito pensando solo allo studio. Quando arrivo in Facoltà, scambio appena un saluto con gli amici e poi via, a capofitto sui libri”.
Anche Marilena, primo anno di Sociologia, fa parte di quella minoranza che riesce a stare al passo con gli esami. Ha superato tutti quelli del primo semestre, prendendo anche qualche 30 e accumulando, in totale, 18 crediti. “Mi sono lasciata alle spalle solamente Sociologia per via del tempo che manca; la finestra d’esami di gennaio/febbraio andrebbe ampliata”. Poco utile, secondo la studentessa, quella straordinaria di marzo: “è impossibile seguire i corsi e contemporaneamente preparare gli esami”.
Paola Mantovano
Giovanni Esposito, secondo anno di Sociologia, accusa i docenti: “quando ero ancora alle superiori, venivo qui in Facoltà perché mi piaceva l’aria che si respirava, il rapporto che c’era tra docenti e studenti, improntato sull’ascolto e sulla disponibilità. Ora, invece, c’è un menefreghismo generale. Si sentono docenti dire ‘Che voi veniate o no, lo stipendio lo prendiamo lo stesso’. A risentirne, poi, è la resa negli studi. Basta vedere l’esito dell’esame d’Inglese a marzo: un mucchio di bocciati”. E Giovanni è uno studente bravo, uno di quelli in regola con gli esami: “ne ho superato sei e ci sono riuscito pensando solo allo studio. Quando arrivo in Facoltà, scambio appena un saluto con gli amici e poi via, a capofitto sui libri”.
Anche Marilena, primo anno di Sociologia, fa parte di quella minoranza che riesce a stare al passo con gli esami. Ha superato tutti quelli del primo semestre, prendendo anche qualche 30 e accumulando, in totale, 18 crediti. “Mi sono lasciata alle spalle solamente Sociologia per via del tempo che manca; la finestra d’esami di gennaio/febbraio andrebbe ampliata”. Poco utile, secondo la studentessa, quella straordinaria di marzo: “è impossibile seguire i corsi e contemporaneamente preparare gli esami”.
Paola Mantovano







