Tecnologie informatiche innovative per Scienze dello Spazio

Prime anticipazioni sulla Laurea Magistrale in Scienze dello Spazio, in collaborazione con gli Istituti Nazionali di Astrofisica e di Geofisica e Vulcanologia, la cui attivazione è attesa per il 2013. Internazionale, a numero chiuso, con corsi in inglese, si preannuncia come un percorso con una proposta didattica e culturale innovativa, fondata sulle tecnologie informatiche di punta. “Vogliamo agganciarci ad una rivoluzione, in atto in altri paesi, per ridefinire il processo di formazione degli studi scientifici, orientati alla ricerca”, afferma il prof. Giuseppe Longo, ordinario di Astrofisica alla Facoltà di Scienze, visiting associate al Caltech – California Institute of Technology – e membro dello statunitense National Science Foundation Panel for the Interdisciplinary Computing. Napoli, infatti, sta lavorando per diventare uno dei poli d’eccellenza per l’Astroinformatica che, insieme alla Bioinformatica e alla Geoinformatica, forma la famiglia delle cosiddette X-informatics, discipline che consentono di strutturare, memorizzare, gestire ed estrarre informazioni utili da enormi basi di dati, necessarie per studiare sistemi complessi, attraverso reti di calcolo all’avanguardia, come il centro Scope di Monte Sant’Angelo e i mondi virtuali tipo Second Life. “Proprio in queste settimane – prosegue il docente – al Calthec hanno cominciato a sperimentare un mondo virtuale che riproduce fedelmente edifici e aule, nelle quali è possibile seguire, in rete, tramite il proprio avatar, le lezioni, interagendo in tempo reale”. Il gruppo di Astrofisica sta lavorando per dar vita ad una struttura analoga, gemellata con le Università del Calthec e della Pennsylvania State University (collaborazioni anche con l’Università di Pune, la George Mason University e la Microsoft Research Corporation). “Non un social network ma un ambiente di lavoro per condividere materiale e fare ricerca. Già oggi, ogni sabato sera (sabato mattina in California), organizziamo incontri di divulgazione in ambienti virtuali che hanno un grande riscontro e, a breve, realizzeremo in rete il primo convegno mondiale”. Strumenti che, insieme alle possibilità offerte dal telescopio recentemente inaugurato, forniranno ai ragazzi “conoscenze spendibili anche fuori dall’ambito della ricerca”.
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