Tra 4-5 anni la nuova sede a S. Giovanni

Il cuore della riunione del Consiglio di Facoltà del 27 marzo, è stato l’intervento del Rettore Guido Trombetti il quale, insieme all’ ex preside Vincenzo Naso, suo delegato all’edilizia, ha presentato il progetto realizzato dall’impresa giapponese Mishimoto, del nuovo complesso universitario di S.Giovanni a Teduccio. La commissione giudicatrice, insieme al Consiglio di Amministrazione, ha approvato il progetto esecutivo per l’avvio dei lavori di costruzione di un campus che ospiterà strutture delle Facoltà di Ingegneria e Giurisprudenza. “Il progetto è ormai definitivo e le prime opere verranno realizzate solo dopo il reperimento dei finanziamenti” dice il prof. Naso. Il complesso si estenderà su una superficie di 60mila metri quadri, all’interno della quale ci saranno un’ampia area verde e dei parcheggi seminterrati che, in parte, verranno messi a disposizione dei residenti.  “Le prime strutture ad essere realizzate, saranno i laboratori, sia leggeri che pesanti al fine di mantenere la massima flessibilità possibile in vista delle scelte future” conclude. Accanto alle strutture di ricerca, ci saranno un Centro Congressi, un’Aula Magna, un aulario. Nell’intervento è compreso il recupero di una parte delle strutture industriali preesistenti, tra le quali è compresa anche una ciminiera. Una parte dei finanziamenti, sarà già compresa nel nuovo Programma Operativo Regionale, ma l’intera opera non si concluderà prima di quattro o cinque anni. 
Il decentramento, ha rappresentato, in questi anni, una delle sfide più importanti e difficili per l’università e Trombetti ci tiene a sottolineare l’importanza dell’aiuto ricevuto dagli amministratori locali. “Cinque anni fa, in campagna elettorale, mi sono assunto l’impegno di realizzare questo complesso. È stata ed è tuttora un’impresa molto difficile, perché in Regione, nessuno si ricordava di avere degli impegni con l’università. Solo grazie ai nostri interlocutori istituzionali, molti dei quali si sono assunti responsabilità che avrebbero potuto tranquillamente ignorare, sono stati risolti molti problemi”. 
Una volta avviata la gara, non si dovranno ripetere ulteriori bandi. I lotti verranno assegnati in base alle offerte che di volta in volta si presenteranno. “Abbiamo firmato e sottoscritto il contratto, il lavoro verrà realizzato, ma sarà certamente una corsa ad ostacoli, come purtroppo capita sempre in questo paese. La cosa ci disturba, ma in maniera residuale, perché quest’impresa ci entusiasma e non solo dal punto di vista accademico. Testimonia la nostra partecipazione alla vita e ai destini della città, come è accaduto con gli insediamenti di Fuorigrotta. Realizzeremo anche il nuovo porto e lo faremo bene” dice il Rettore, senza nascondere la soddisfazione. 
Insieme all’università, arriveranno nel quartiere anche, tutta una serie di servizi. “Toccherà all’amministrazione non universitaria portare i servizi, ma, questo è un terreno di discussione che apriremo un po’ più in là. Potremmo fare tutto da soli, ma sarebbe molto più complicato e richiederebbe molto più tempo”. L’attesa dei residenti è ovviamente grandissima. “Non si tratta di un quartiere degradato. Quando abbiamo presentato il progetto presso la sede della Municipalità, abbiamo potuto registrare il grande entusiasmo della cittadinanza”. 
“I privati in realtà, non sono ancora riusciti a partire con i lavori al porto. La Federico II ha dimostrato di essere più avanti dell’imprenditoria.  Possiamo dire che la città decolla se decolliamo noi” dichiara il Preside Cosenza, riprendendo uno dei passaggi più delicati dell’intervento del Rettore. 
(Si. Pa.)
 
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