Un programma chiaro di rilancio dell’Ente per il Diritto allo Studio Napoli 1, garanzie contrattuali, una legge regionale per il diritto allo studio. E soprattutto, la possibilità di essere veramente utili agli studenti. Sono queste le richieste emerse nel corso dell’assemblea dei dipendenti dell’Edisu – circa 250 dipendenti, 200 dei quali presenti nell’aula delle lauree di Ingegneria – svoltasi il 17 febbraio. Per conferire a queste rivendicazioni forza ulteriore il 21 febbraio i lavoratori hanno scioperato. “L’Edisu Napoli 1 è un ente allo sbando”, denunciano senza mezzi termini. “Nomine e dimissioni si alternano senza che si dia vita alla necessaria riorganizzazione che risponda alle esigenze degli studenti”. Alle quali, sottolineano, “guardano con logico interesse i lavoratori, mortificati da quanto avviene”. Già, ma cosa accade in queste settimane all’Ente Napoli 1? Le dimissioni alle quali è stato costretto l’ex commissario Giuseppe Ferraro hanno lasciato i lavoratori con l’amaro in bocca. “Il piano Ferraro non soltanto consolidava le attuali funzioni (mensa e borse di studio), ma ne prevedeva anche altre”, sottolinea il segretario provinciale della Cgil Antonio Santomassimo. “E’ evidente, lo ha messo per iscritto, che all’interno dell’Ente ha incontrato l’opposizione di chi – o perché persegue obiettivi diversi o perché ha altri interessi – persegue fini incompatibili con la funzionalità dell’Ente”. La nomina da parte della Regione Campania del nuovo commissario -l’avvocato Adolfo Maiello presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Accademia delle Belle Arti- a detta dei lavoratori, è interlocutoria. “La situazione è identica, non è cambiato nulla”, sottolinea Mario De Luca, rappresentante RSU dell’UGL. “Continuiamo a non sapere che fine debba fare questo ente”. Lo interrompe un altro lavoratore delle Rappresentanze Sindacali Unitarie, Agostino Scognamiglio, della UIL: “Maiello si è reso disponibile ad incontrare i lavoratori per discutere della parte economica, dell’applicazione del contratto e questo ci sta bene, ma non è certo sufficiente a rilanciare l’Ente. La Regione deve approvare finalmente la legge quadro sul diritto allo studio, che giace da tempo in un cassetto”. Chiosa Ciro Fellico, uno dei più anziani tra i dipendenti: “commissario o consiglio di amministrazione significa poco, se poi manca un programma di sviluppo”. I lavoratori rivendicano il loro impegno, e non da adesso, per adeguare l’offerta dei servizi e renderla funzionale. “Siamo stati noi ad inventarci il fast food alla mensa di Ingegneria qualche anno fa”, ricorda per esempio Umberto La Porta, delegato aziendale della CISL. “Venivano a mangiare 500/600 ed anche 700 studenti alla volta. Era un modo per offrire un servizio economico e vantaggioso, E’ chiaro che se si mette il ticket minimo a 4000 lire gli studenti trovano più conveniente mangiare altrove. Ma allora di chi è la colpa? Certamente non dei lavoratori”. Sotto accusa, tra l’altro, i dipendenti pongono “l’assurda lotta di potere scatenatasi tra chi crede nelle possibilità d ampliare e rilanciare i servizi e chi vuol realizzare qualcosa di diametralmente opposto”.
Manca un
programma
di sviluppo
programma
di sviluppo
Ne deriva che -prosegue il comunicato inviato al Presidente della Giunta regionale Andrea Losco, all’Assessore alla cultura Emiddio Gallo, al Rettore Fulvio Tessitore, ai direttori del Suor Orsola e dell’Accademia– “allo stato attuale i servizi sono ridotti al lumicino. Risentono infatti della mancata programmazione necessaria ad un ente preposto ad assistere gli studenti universitari”. Eppure, a dispetto delle reiterate e strumentali dichiarazioni dei cantori della privatizzazione –le potenzialità affinché l’ente espleti al meglio le sue funzioni ci sarebbero tutte. “Pochi lo sanno”, spiega ad esempio Massimo Napolitano, rappresentante degli studenti in Consiglio di Amministrazione, “ma l’Edisu ha una tipografia. Per anni ha stampato Diritto allo Studio, patinatissima e costosa rivista universitaria. Perché non la si usa, come si faceva un tempo, per stampare dispense ed appunti e metterli a disposizione degli studenti a prezzo vantaggioso? Io per poche lire mi procurai in questo modo le dispense di Fisica 2. Personalmente reputo che sia importante che si voti quanto prima il nuovo Consiglio di Amministrazione, ma al di là di questo bisogna potenziare il servizio. A Milano l’Edisu è commissariato come a Napoli, ma offre servizi diversi. Per esempio sta potando avanti con il Comune un progetto di riqualificazione e recupero delle case popolari da adibire a studentato”. Gli fa eco uno studente di Portici, anche lui iscritto ad Ingegneria: “io ero un utente abituale della mensa. Mangiavo discretamente e spendevo poco. Perché non ci vado più? Per lo stesso motivo di tanti altri colleghi: l’aumento dei prezzi ha reso poco conveniente usufruire della mensa”. Alla Regione il compito di imprimere una svolta, sempre che la volontà ci sia. “C’è uno spaventoso vuoto programmatico”, sottolinea in proposito un altro lavoratore della CGIL: Umberto Cerchi. “Mi spiacerebbe”, aggiunge, “che qualcuno avesse già deciso di trasformare l’Ente per il Diritto allo Studio in uno sportello finanziario atto esclusivamente ad erogare le borse di studio”.







