Il j’accuse degli studenti

dei cinque poli nei quali si articola l’Università: Aversa (Architettura ed Ingegneria), Capua (Economia); Caserta (Scienze e Scienze Ambientali); S. Maria Capua Vetere (Giurisprudenza e Lettere); Napoli (Medicina). “Architettura ha in corso di appalto il restauro e la ristrutturazione del lotto relativo alle aule da disegno, delle cabine elettriche e di riscaldamento, nonché l’attivazione dell’ascensore per disabili”, spiega. Per Ingegneria – “si potrebbe stare peggio”, chiosa fiducioso il preside Oreste Greco – il Rettore sottolinea che “è in corso di definizione la progettazione del restauro dell’edificio della SS. Annunziata e la realizzazione di strutture prefabbricate all’esterno per laboratori ed aule”. Passa ad Economia, alla quale oggi afferiscono i Corsi di Laurea in Economia Aziendale ed in Economia e Commercio: “si è provveduto all’allungamento del periodo di concessione della ex caserma Fieramosca,  ed a bandire ed aggiudicare la gara per il restauro del secondo lotto”. A Caserta la consegna del Complesso di via Vivaldi ha risolto in gran parte i problemi di Scienze – “siamo soddisfatti”, dice in proposito il professor Francesco Mazzocca – e di Scienze Ambientali. Resta molto da fare per Medicina; Grella è comunque fiducioso. “E’ in itinere il progetto esecutivo, al quale seguirà l’esproprio dei terreni identificati dal comune di Caserta ed il bando di gara per l’esecuzione dell’opera per 400 miliardi”.  La Facoltà di Giurisprudenza, sede a Santa Maria, è afflitta da gravi problemi, più volte sottolineati dal Preside Gennaro Franciosi. “Siamo preoccupati – ribadisce quest’ultimo- se non ci consegnano entro ottobre spazi edili completati avremo problemi”. Grella la vede con più ottimismo: “si è dovuto innanzitutto risolvere il problema della concessione di palazzo Melzi, che è stata portata da trenta a novanta anni. E’ prossimo il bando di gara per l’affidamento del secondo lotto”. A Santa Maria ha sede anche la facoltà di Lettere, negli anni scorsi afflitta da gravi carenze di spazi. “Il trasferimento in via Vivaldi di Psicologia ha decompresso una situazione che era veramente drammatica”, ammette il Rettore. Si associano i professori Vincenzo Sarracino e Giovanna Nigro: “stiamo meglio. Vorremmo però assicurazioni scritte circa la nostra permanenza in via Vivaldi”. L’altro Corso di Laurea che afferisce a Lettere – Conservazione – è stato teatro circa un mese fa di una vivace  protesta inscenata dagli studenti stanchi di disagi e disservizi. Il Rettore prova a rassicurarli: “si è concluso definitivamente l’iter per l’acquisizione in uso perpetuo dell’ex Convento di S. Chiara, provvedendo al riutilizzo immediato dell’ala sud, per il trasferimento della Segreteria, della Presidenza, del dipartimento e di spazi per gli studenti di Lettere e Filosofia”. Infine, il polo napoletano. Grella ricorda la definitiva acquisizione della parte ristrutturata del complesso di S. Andrea delle Dame, ma definisce “grave la situazione di Medicina nel centro storico di Napoli”. Le difficoltà, insomma, sono tante, – compresa la scarsità di fondi,  per la ricerca – ed inducono il Rettore a ringraziare gli  allievi “per la pazienza con cui hanno sopportato i disagi dovuti alle strutture inadeguate”. Tuttavia, i risultati sono positivi: “una vivissima attività di convegni e seminari di respiro nazionale ed internazionale, mille borse di studio agli studenti più meritevoli, l’attivazione di trenta dottorati di ricerca, l’incremento del progetto Erasmus”. 
“Chiediamo solo il
diritto allo studio”
“Siamo nel terzo millennio e ci aggiriamo ancora tra conventi e chiese sconsacrate. Perché non si costituiscono sedi moderne? Si è voluta l’università a Caserta; adesso le si diano i mezzi per crescere”. Sono domande. Quelle che si pone la rappresentante degli studenti Teresa Russo nel suo intervento, comuni a tanti iscritti alla Seconda Università. Denuncia: “forse manca la volontà politica”. Interroga di nuovo: “è forse un’utopia immaginare di costruire una cittadella universitaria”? Secondo la studentessa l’organizzazione interna non manca; “è la cooperazione con gli altri organi istituzionali che è deficitaria”. A sostegno di quanto detto ricorda: “l’Università ha cercato di essere al centro di ogni avvenimento culturale; i nostri studenti viaggiano in Europa con il progetto Erasmus e l’Ateneo nel bilancio preventivo 2000 ha programmato un fondo che va ad aggiungersi ai finanziamenti europei per sostenere ulteriormente questo progetto”. Manca, però, secondo Russo, un coordinamento con altri organi ed enti. Gli esiti sono quelli che la studentessa sottolinea puntualmente: “sappiate che non abbiamo una mensa, né una casa dello studente, né altri supporti logistici”. Incalza: “non avere la mensa, per un ragazzo non abbiente, significa spesso saltare il pranzo. Raggiungere la propria facoltà è una impresa disperata, per la scarsa affidabilità dei mezzi pubblici”. Propone: “facciamo funzionare a pieno regime l’EDISU”. Chiude con una affermazione che dovrebbe far riflettere i presenti: “in fin dei conti non vi chiediamo altro che il diritto allo studio”.
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