“Siamo impegnati nella formazione della prossima generazione di professionisti nell’ambito del farmaco e dei prodotti della salute. Per questo abbiamo piani di studio moderni, aggiornati periodicamente, che cercano di enfatizzare l’innovazione, l’interdisciplinarietà, e guardano con attenzione all’estero per una maggiore apertura internazionale”.
Il prof. Angelo Antonio Izzo presenta così il Dipartimento di Farmacia, del quale è Direttore. A conferire prestigio alla struttura non solo il bollino dell’Eccellenza ma, limitandosi al passato recente, anche il terzo posto nella classifica Global Ranking of Academic Subjects 2024 elaborata dalla Shanghai Ranking, che ha consentito alla Federico II di conseguire il migliore risultato in assoluto tra le italiane – dietro alla struttura di via Montesano si sono piazzati enti del calibro del Kings College di Londra, dell’Università di Cambridge e della Johns Hopkins University.
E il merito di questo e altri risultati va alla ricerca, che è “versatile e abbraccia vari campi”, prosegue il docente, “quello della chimica, di sintesi e di estrazione, della chimica verde – va molto di moda perché strettamente legata alla sostenibilità – e ancora quella biologica, farmacologica, così come quella fisiologica e biochimica”.
Diverse anime tra le quali regna “tanta collaborazione”. Ma il centro della mission restano gli studenti: “ne abbiamo grande cura, sono una parte importantissima del Dipartimento, proviamo ad accompagnarli passo dopo passo durante il percorso e a sostenerli quando arrivano le difficoltà, andando incontro alle loro esigenze e supportandoli per non farli andare fuori corso”.
Occupazione “I dati sono davvero lusinghieri”
L’offerta formativa del Dipartimento: due le Magistrali a Ciclo unico (durata quinquennale) in Farmacia e Chimica e Tecnologia Farmaceutiche (CTF), entrambe a numero programmato, e passando per le tre Triennali in Controllo di Qualità, Scienze Nutraceutiche e Scienze e Tecnologie erboristiche. Seguono le tre Magistrali biennali in Biotecnologie del Farmaco, Tossicologia Chimica e Ambientale e Scienza e Tecnologia dell’Industria Cosmetica, attivata lo scorso anno – “abbiamo contato una cinquantina di iscritti, non tutti provenienti da Napoli e pare che i numeri siano destinati a crescere”.
Ad ogni modo, nel suo complesso, una volta conseguita una delle diverse lauree, “i dati sull’occupazione sono davvero lusinghieri”. Ma c’è anche la possibilità di proseguire con la ricerca scegliendo uno dei tre dottorati in Scienza del Farmaco, Nutraceuticals, funcionals foods and human health e RNA Therapeutics and Gene Therapy. “Sono tutti degli ottimi percorsi e approfitto per citare anche le nostre tante Summer School, i percorsi di alta formazione, i Minor, Pharmatech Academy al cui centro c’è il legame tra studenti e industrie del settore”.
Quest’anno il Dipartimento è interessato anche alle conseguenze del semestre filtro introdotto a Medicina, seppur indirettamente.
“Accoglieremo coloro che non supereranno la prima parte dell’anno e sceglieranno uno dei nostri Corsi come affine. Siamo pronti. Abbiamo previsto corsi ad hoc a gennaio e febbraio per questi ragazzi, così che arrivino alla ripresa delle lezioni di marzo in pari con i colleghi che hanno iniziato prima a Farmacia”.
Non solo grande competenze scientifiche trasmesse agli studenti. Uno dei vantaggi di cui godono studentesse e studenti è senz’altro la sede. Un complesso vicinissimo alla fermata ‘Policlinico’ della Metropolitana Linea 1 che si estende per 20.000 mq suddivisi nei Corpi A, B, C e D. Aule rinnovate, laboratori, aule studio, biblioteche, spazi all’aperto quando la stagione lo consente. Un’ala del Dipartimento è interdetta dallo scorso anno per lavori di ammodernamento, fatto che sposta alcune lezioni a poche centinaia di metri, al Cestev. “Una volta varcata la soglia del nostro campus, si ha tutto ciò che serve”, ha aggiunto Izzo.
Farmacia è un ecosistema che, in un rapporto di scambio reciproco e proficuo, irradia energie e competenze nel territorio per stimolarne la crescita. Come accaduto nel caso di ‘Biotech Future: competenze e opportunità nel settore. Le biotecnologie incontrano gli studenti’, l’evento avvenuto lo scorso aprile per orientare gli iscritti in ambito biotech e biopharma.
E ancora: il legame con la Guacci, nota azienda nel settore della distribuzione farmaceutica, che ogni anno premia laureati meritevoli assegnando loro borse di studio; la convenzione con La Tenda onlus per il progetto ‘Educazione alla Salute e al Benessere’, che ha coinvolto ragazzi tra gli otto e gli undici anni, a cui sono stati mostrati i laboratori. Così come il contest rivolto agli studenti per diventare Ambassador del Dipartimento sui social, mettendosi in gioco con creatività, entusiasmo e spirito di gruppo. Ma il rapporto con il territorio serve anche a cogliere (e vincere) le sfide contingenti che i tempi impongono.
Come accaduto durante il Global Women’s Breakfast lo scorso febbraio, un incontro per fare il punto sull’impegno del Dipartimento nel promuovere le pari opportunità e a contrastare qualsiasi stigma di genere. “Siamo attenti a questo orizzonte – ha ribadito Izzo – abbiamo più ordinarie donne che ordinari uomini. E questa differenza aumenterà in favore delle prime nei prossimi anni, soprattutto nei ruoli apicali. Anche se già oggi hanno posizioni importanti a Farmacia tra deleghe, presidenze di commissioni, coordinamenti dei Corsi di Laurea”.
L’ultima battuta del Direttore è su ciò che, oggi, bisogna possedere per garantirsi un buon futuro nel settore: “Sembrerà una banalità ma io credo molto nelle soft skills. Bisogna saperci fare, avere empatia, possedere la sapientia cordis. Tutto questo aiuta nella vita, non solo negli studi a Farmacia”.
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