Alla Federico II una mostra itinerante sugli effetti del climate change

Una mostra fotografica itinerante per enfatizzare l’impatto dei cambiamenti climatici sulla vita delle comunità. Questa è ‘Photography in Research’, inaugurata lo scorso 22 gennaio presso il Dipartimento di Farmacia con le foto di Salvatore Esposito, fotografo documentarista di fama internazionale, sul fenomeno atmosferico DANA (Depresión Aislada en Niveles Altos), che a novembre 2024 ha devastato alcune aree della Spagna, Valencia in particolare – “la natura è più forte e noi siamo solo una piccolissima parte di un ecosistema che ha un equilibrio delicato”, ha detto ad Ateneapoli.
Quella di Farmacia è stata solo la prima tappa della mostra, che si sposterà prima a Giurisprudenza, nel mese di marzo, quando si aprirà un contest fotografico anche per gli studenti, ad aprile a Studi Umanistici e poi in qualsiasi altra sede voglia ospitarla, arricchendosi volta per volta di ulteriori scatti del fotogiornalista partenopeo.
Ed è bene sottolineare il respiro internazionale di ‘Photography in Research’, che nasce nell’ambito del viaggio interculturale di SULIEIA (Supporting Universities in digital transition, educational Innovation, & environment protection, fostering the Launch of Italian Educational Institutions Abroad), progetto transnazionale Pnrr – la Federico II è capofila – il cui scopo è “il rafforzamento dei rapporti internazionali, in particolare nel Mediterraneo e nei Balcani, e promuovere una didattica innovativa ed internazionale, sensibilizzando sul ruolo della ricerca nel fronteggiare le sfide climatiche globali”, ha detto ad Ateneapoli la Coordinatrice, prof.ssa Valeria Costantino, Delegata ai Programmi Erasmus.
A proposito dell’apertura della mostra ha poi aggiunto: “da un lato la mostra mira a dare l’idea che i dati scientifici e di ricerca vanno comunicati anche attraverso le immagini; dall’altro abbiamo voluto rappresentare gli effetti del climate change – uno dei topic del progetto, insieme alla transizione digitale e al gender equality – facendo riferimento agli eventi devastanti che hanno toccato Valencia nei mesi scorsi, città nostra partner Erasmus e dove abbiamo molti studenti che, aggiungo con soddisfazione, hanno aiutato gli amici spagnoli e non sono voluti tornare a Napoli”.

Un contest fotografico per gli studenti

Menzione a parte merita la School Photography in Research, il già citato contest pensato ad hoc per gli studenti: “partirà a marzo, ma nel frattempo abbiamo già fatto un esperimento: durante l’ultimo giorno di lezione del mio corso in Chimica organica 1 è venuto a trovarci Salvatore Esposito e ha fornito ai ragazzi spiegazioni tecniche su cosa cogliere per rappresentare al meglio un’immagine, sull’importanza della componente oggettiva e poi li ha condotti nel giardino del Dipartimento (Farmacia, ndr) per effettuare delle foto”. Tra l’altro, gli studenti hanno collaborato attivamente anche nella scelta degli scatti ‘spagnoli’ del fotografo per la mostra. “Se le prime raccontano della distruzione, le successive si soffermano sulla ricostruzione; mentre le ultime, riportando un arcobaleno, rappresentano una speranza per il futuro, che noi siamo sempre chiamati a dare ai giovani”.
Alla docente fa eco lo stesso fotogiornalista: “La mia natura è quella di osservare e raccontare storie. Mi piace concentrarmi su macrotemi che possano interessare tutta la civiltà. E infatti con la prof.ssa Costantino abbiamo sentito l’urgenza di raccontare il climate change, ma per non essere dispersivi abbiamo messo al centro dell’obiettivo il Mediterraneo, mare centrale a livello geopolitico e dal punto di vista scientifico. Abbiamo voluto narrare i cambiamenti che lo stanno riguardando, come l’innalzamento della temperatura superficiale di due gradi, che è tantissimo, l’erosione delle coste (oggetto dei prossimi step della mostra), l’inondazione delle falde acquifere con l’acqua salata – andremo in Tunisia e in Marocco prossimamente”.
Sul macroepisodio di novembre in Spagna, ha concluso: “il DANA si è sempre verificato, si tratta dello scontro tra correnti con temperature molto differenti che causano piogge e inondazioni, ma l’innalzamento delle temperature del Mediterraneo fa sì che questi eventi accadano con frequenza e impatto sempre maggiori. Lo dicono i 200 morti. Sono andato a Valencia e ho operato una fotografia insolita per me – generalmente racconto storie di persone – in questo caso ho deciso di dare spazio ai luoghi per mostrare quanto può essere devastante la forza della natura”.
L’ultima tappa di ‘Photography in Research’ sarà a Napoli, dal 15 al 17 ottobre: un evento in collaborazione con la Vicesindaca di Napoli Laura Lieto e della consulente alla cultura Laura Valente, e con la partecipazione degli oltre 30 partners internazionali del progetto SULIEIA. Nell’occasione sarà dato spazio, ancora una volta, a tutti gli scatti di Esposito e a quelli emersi dal contest aperto agli studenti.
Claudio Tranchino
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Ateneapoli – n. 2 – 2025 – Pagina 6

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