Un approccio fortemente professionale e applicativo caratterizza il corso Valutazione della performance aziendale, tenuto dal prof. Riccardo Vigano’. “L’idea è quella di offrire agli studenti un approccio professionale, poiché quando arrivano alla fine del loro percorso universitario hanno avuto poche occasioni di applicare concretamente i criteri di valutazione”, spiega il docente.
Iniziato il 5 novembre, il corso, che si rivolge agli studenti di Economia Aziendale, nasce quindi con una finalità di transizione tra la formazione accademica e la prassi aziendale. “Al primo anno c’è un approccio teorico, si danno alcune nozioni fondamentali, e così per secondo e terzo – spiega il prof. Vigano’ – Qui, invece, si cambia il modello e si chiede agli studenti di trovare soluzioni a problematiche complesse con il loro bagaglio di conoscenze, nel caso specifico più quantitativo”.
Questo cambio di prospettiva mette spesso gli allievi di fronte a difficoltà iniziali, poiché “sono abituati a un approccio dubitativo. Ma in un contesto professionale questo non è sufficiente: un cliente si rivolge a un consulente per ottenere una soluzione”. L’obiettivo, dunque, è quello di “offrire soluzioni che migliorino le condizioni esistenti, non è sempre possibile ottenere la perfezione, nel concreto va bene anche il buono”, spiega il docente.
Gli argomenti trattati riguardano principalmente la valutazione economico-finanziaria e la misurazione della performance aziendale, attraverso casi pratici e simulazioni. Gli studenti sono invitati a immaginare e discutere possibili soluzioni per realtà differenti: “Può essere un’impresa immobiliare, una banca, un’impresa di assicurazione o commerciale, in Italia o all’estero. Si tratta di capire quali sono i driver della performance, se un’azienda sta andando bene o male, utilizzando gli strumenti disponibili: il mercato, la contabilità, il controllo di gestione, le regole del pollice e i parametri derivanti da scambi già avvenuti”.
Un modulo centrale del corso è dedicato alla sostenibilità aziendale, tema ormai imprescindibile nelle valutazioni di performance: “Gli studenti hanno già affrontato la sostenibilità in esami precedenti ma qui l’approccio è diverso: non si tratta di capire come si redige un bilancio di sostenibilità, bensì di valutare se la comunicazione riflette realmente le azioni manageriali dell’azienda”.
In questa prospettiva critica, gli studenti analizzano casi concreti confrontando la comunicazione di sostenibilità con le strategie e i comportamenti effettivi delle imprese, anche in un’ottica temporale. L’ultimo pilastro del corso riguarda la System Dynamics, ovvero l’analisi dinamica dei sistemi. Come chiarisce il prof. Vigano’, “serve a capire, rispetto a determinate scelte manageriali, cosa avviene nel tempo”.
Attraverso l’utilizzo di software manageriali di simulazione gli studenti gestiscono un caso di business come la conduzione di un ristorante virtuale, prendendo decisioni su leve strategiche quali il menu, le campagne promozionali o la capacità dei posti. “Ogni scelta ha un effetto dinamico, che incide sulla struttura finanziaria, patrimoniale ed economica nel tempo”. L’obiettivo è sviluppare una mentalità sistemica e temporale, fondamentale per comprendere le dinamiche reali d’impresa.
La valutazione combina una prova orale e una simulazione di business game. In un contesto in cui l’intelligenza artificiale sta modificando profondamente i processi decisionali, “la capacità di essere innovativi, creativi ma anche pragmatici diventa fondamentale, altrimenti gli strumenti artificiali troveranno le soluzioni prima di noi”, conclude il prof. Vigano’.
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Ateneapoli – n.18 – 2025 – Pagina 27







