Archeologia del Mediterraneo: “il cuore della novità è la nostra attenzione al Mezzogiorno”

Archeologia del Mediterraneo, una nuova Magistrale che “non nasce dal nulla. Nel Dipartimento, e prima nell’allora Facoltà di Lettere e Filosofia, vantiamo una tradizione archeologica di oltre venticinque anni. Abbiamo trasformato il vecchio interclasse (Archeologia e Storia dell’Arte, n.d.r.) in un percorso autonomo, conservando la ricchezza degli insegnamenti ma con un’identità nuova.

Il cuore della novità è la nostra attenzione al Mezzogiorno: un’area di frontiera, crocevia di culture e scambi, ancora ricca di potenzialità di ricerca”, spiega la prof.ssa Rosalba Di Meglio, docente di Storia Medievale e neo-Coordinatrice del Corso. Il piano didattico: “Abbiamo rivoluzionato la struttura del Corso per renderla più snella e funzionale. In primis, abbiamo ridotto il numero complessivo degli esami a 9 più la prova finale. Dunque, al secondo anno gli studenti sosterranno solo tre esami, insieme a tirocinio e tesi”.

Le attività di tirocinio rappresentano il salto più significativo: le ore dedicate, da svolgere in scavi e istituzioni convenzionate, passano da 75 a 150, così da “garantire un apprendimento reale e significativo”. Ma le novità non si fermano qui: sempre al secondo anno sarà attivato un Laboratorio di Digital Humanities applicato all’archeologia, per integrare competenze tecnologiche e tradizione storica. E proprio sul fronte tecnologico entra in gioco un insegnamento ‘futurista’: Tecnologie digitali per la presentazione e l’analisi del patrimonio culturale, affidato ad un ingegnere neoassunto.

“Le lezioni si svolgeranno nei laboratori multimediali di San Pietro Martire, mentre tutte le altre attività didattiche continueranno a Via Marina 33, storica sede degli studi archeologici del Dipartimento”.

Chi vuole iscriversi deve essere in possesso di una Laurea Triennale in discipline umanistiche con 12 crediti in materie archeologiche, 12 in latino o greco e altrettanti in discipline storiche (greca, romana o medievale). “Non sono requisiti proibitivi – spiega la Coordinatrice – ma è fondamentale arrivare con almeno una lingua classica, greco o latino. Il Corso è pensato anche per studenti che, dopo una laurea in Lettere classiche o moderne, vogliono intraprendere un percorso professionalizzante”.

Non è trascurato nemmeno il versante moderno: serve infatti la certificazione B2 in una lingua della Comunità Europea, basta partecipare al placement test gratuito del CLA (Centro Linguistico di Ateneo). Gli esami di lingua tradizionali restano come opzione a scelta libera. E Di Meglio consiglia: “Inglese e spagnolo? Ottimi alleati in qualsiasi percorso di ricerca”.

Infatti, per allargare i confini è in via avanzata un accordo di double degree con l’Università di Granada, Spagna: “Sarà riservato agli studenti del secondo anno più meritevoli, con l’assegnazione di borse di studio”. Gli studenti selezionati trascorreranno sei mesi a Napoli e sei mesi a Granada, ottenendo un titolo valido in entrambe le sedi. “È una grande opportunità di internazionalizzazione che nella vecchia Magistrale non era realizzabile e che rende ancora più accattivante il percorso”.

Le prospettive occupazionali. “L’archeologia apre ai concorsi del Ministero della Cultura – dice Di Meglio – La Magistrale però da sola non basta: serve anche la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici (attiva alla Federico II) e, se si vuole, il dottorato. Noi alleniamo i nostri studenti in un percorso integrato dalla Triennale fino al dottorato”.

Le lezioni inizieranno il 6 ottobre, come in tutto il Dipartimento. Il primo anno è interamente nuovo, mentre il secondo anno rimette mano al vecchio interclasse. “Sarà un anno di rodaggio”, ammette Di Meglio. Le iscrizioni si chiuderanno il 31 marzo, e solo allora si sapranno i numeri reali degli iscritti.

“Non mi aspetto folle – confessa – Lo studio delle lingue classiche spaventa molti e l’archeologia è diventata una disciplina di nicchia. Ma puntiamo su studenti motivati e felici”. L’augurio della prof.ssa Di Meglio: “Che i nostri iscritti possano appassionarsi davvero perché senza passione lo studio diventa un peso; con entusiasmo e determinazione si trasforma in un’esperienza che accompagna per tutta la vita”.
Giovanna Forino
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Ateneapoli – n.15 – 2025 – Pagina 16

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