“Offriamo un ventaglio di saperi ampio e ben strutturato: dalla psicologia alla filosofia, dalla storia alla storia dell’arte, dalle lingue e letterature – moderne e classiche – fino all’archeologia e alle arti performative. Una ricchezza sostenuta da un corpo docente di altissimo profilo, che rende la vita del Dipartimento intensa, sfidante e feconda di scambi interdisciplinari”.
A tratteggiare il profilo del Dipartimento di Studi Umanistici è il suo Direttore, prof. Andrea Mazzucchi, docente di Filologia dantesca alla guida di una delle realtà accademiche più autorevoli del panorama nazionale ed internazionale.
Non un ‘esamificio’, ma un laboratorio culturale aperto, che si distende dal Complesso quattrocentesco di San Pietro Martire – in via Porta di Massa – ad altri spazi diffusi del centro storico partenopeo: un luogo dove metodo, cultura e profondità intellettuale dialogano quotidianamente con il presente, senza smarrire il legame con le radici. Un impulso decisivo è arrivato anche con il riconoscimento di Eccellenza per il quinquennio 2023-2027, che ha reso possibile un investimento strutturato sull’innovazione, dando vita ad una vera fucina di Digital Humanities.
“Abbiamo creduto nella transizione digitale prima che diventasse una parola d’ordine – spiega Mazzucchi – e oggi, anche grazie ai fondi ottenuti, abbiamo potuto sviluppare un Laboratorio di Umanistica Digitale, dotato di tecnologie avanzate che ci permettono di esplorare il patrimonio culturale, materiale e immateriale: manoscritti, testi, lingue, ma anche reperti archeologici e opere storico-artistiche”.
Due nuove Magistrali e nessuna flessione nelle iscrizioni
L’impegno passa, ovviamente, anche per la didattica. A partire dall’anno accademico 2025-2026, l’offerta si arricchirà di due nuove Lauree Magistrali: Archeologia del Mediterraneo e Patrimonio culturale, Storia delle arti e Museologia. “Abbiamo voluto superare le rigidità della precedente interclasse in via di disattivazione in Archeologia e Storia dell’Arte – chiarisce Mazzucchi – distinguendo tra un percorso più archeologico e uno più orientato alla dimensione storico-artistica. In questo modo, gli studenti potranno scegliere traiettorie formative più mirate, con obiettivi didattici e sbocchi professionali meglio definiti”.
Il riscontro? Più che tangibile. “Non registriamo alcuna flessione: gli iscritti si mantengono su numeri molto alti”. Le Triennali più amate: Lettere moderne, Lingue e Psicologia. “Per quest’ultima, sia nella Triennale che nella Magistrale, ogni anno le domande superano di gran lunga i posti disponibili messi a disposizione”. Un dato che smentisce la narrazione di un declino degli studia humanitatis e restituisce, al contrario, l’immagine di una scelta consapevole da parte dei neodiplomati.
“Chi arriva da noi perlopiù resta, si laurea con ottimi risultati, anche grazie a una rete di relazioni solide che ci permette di offrire un ambiente di studio di qualità: sul piano scientifico, certo, ma anche umano”. In quest’ottica si inserisce la collaborazione con il centro SINAPSI, che consente di attivare percorsi personalizzati e interventi mirati, soprattutto sul piano psicologico. “Non lasciamo indietro nessuno: qui da noi lo studio deve essere una gioia, non un fardello”.
Il Dipartimento è anche un presidio culturale radicato nel territorio, attivo sul fronte del public engagement. “Siamo estremamente impegnati in questa direzione soprattutto su due versanti: da un lato il rapporto con il mondo della scuola, che per noi è fondamentale, anche attraverso i corsi per la formazione degli insegnanti; dall’altro, l’impegno a declinare i nostri saperi in una dimensione accessibile, pubblica”. Ne sono esempio le numerose iniziative aperte alla cittadinanza: rassegne di cinema, teatro, letture pubbliche, cicli di incontri sulla storia. “Tutti momenti pensati per oltrepassare i confini dell’aula universitaria e alimentare un dialogo vivo con la città”.
“Un campus diffuso, integrato in un contesto culturalmente stimolante”
Ma anche in uno scenario così luminoso, permangono delle ombre, prima fra tutte quella logistica, una questione strutturale al momento senza sbocchi. “Purtroppo non ci sono aggiornamenti significativi – ammette con franchezza il Direttore – L’Ateneo sta lavorando ad una riorganizzazione degli spazi in via Mezzocannone 16, ma la crescita del Dipartimento comporta difficoltà sempre più evidenti: dalla gestione delle lezioni, soprattutto nelle prime settimane, alla disponibilità di ambienti adeguati per studi, laboratori e attività seminariali”.
Lo sguardo, tuttavia, resta rivolto al futuro. “Confido che, in collaborazione con l’Ateneo, si possa arrivare ad una effettiva valorizzazione degli spazi esistenti, anche in previsione di un possibile calo demografico: un’occasione per ripensare gli ambienti in chiave più moderna e funzionale”. Il centro storico, intanto, non è solo una cornice, ma parte integrante dell’identità del Dipartimento.
“Continua ad essere un luogo fortemente attrattivo per docenti e discenti. Non possiamo trasformarci in un campus tradizionale, ma possiamo essere – e in fondo già lo siamo – un campus diffuso, integrato in un contesto culturalmente stimolante, con servizi adeguati e una vitalità che i nostri studenti percepiscono e apprezzano”.
A chi si senta attratto da un quadro così delineato, più per vocazione che per calcolo, Mazzucchi si espone senza retorica: “Se sentite di essere chiamati a qualcosa, seguite quella spinta. Il mercato del lavoro può essere complesso, ma noi garantiamo strumenti solidi e vie professionali concrete. Forse non sempre immediate, ma autentiche e appaganti, per chi vuole costruire un futuro a partire da ciò che ama davvero. Ed è questa, in fondo, la ricchezza più grande”.
Il Dipartimento di Studi Umanistici
è a cura di Giovanna Forino
Tutti gli articoli del Dipartimento di Studi Umanistici:
• “A Lettere Moderne non si è solo numeri, nonostante i numeri”
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• Iniziative di orientamento. ‘Lezioni aperte’ per raccontare l’esperienza universitaria
• Gli studenti: in Dipartimento un ambiente stimolante
• Studenti di Lettere Classiche in visita alle Biblioteche Vaticana e Vallicelliana
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