Futuri sostenibili e inclusivi? La chiave è la conoscenza

Due esperienze interattive ideate nell’ambito del Corso di Laurea in Ingegneria Elettrica sono state protagoniste dell’iniziativa ‘Per domani: orientarsi verso futuri desiderabili’. Il 4 novembre la prof.ssa Annalisa Liccardo e il prof. Francesco Buonavolontà hanno rappresentato il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell’Informazione (DIETI) a Città della Scienza, incontrando oltre 170 studenti delle scuole superiori per guidarli in un viaggio tra innovazione, sostenibilità e conoscenza.

Durante l’evento, i docenti hanno presentato due esperienze laboratoriali interattive, sviluppate all’interno del Corso di Laurea ‘Luce su ciò che consumi: verso la consapevolezza dei consumi energetici’ e ‘Nel laboratorio del futuro: imparare a misurare nel Metaverso’.

Il primo laboratorio è stato sviluppato nell’ambito del corso di Sensori e Smart Metering anche con il contributo degli studenti e consiste in un sistema di misurazione dei consumi energetici per uso domestico.

“Abbiamo progettato sensori economici e facilmente installabili per mostrare alle persone quanta energia viene consumata anche da dispositivi apparentemente insignificanti, come la macchina per il caffè o il caricabatterie – spiega la prof.ssa Liccardo – L’obiettivo è aumentare la consapevolezza energetica, far capire che anche un piccolo gesto, come staccare una spina o spegnere una luce, è una goccia importante nel mare della sostenibilità”.

Il secondo laboratorio è un ambiente immersivo in realtà virtuale, una replica fedele nel mondo digitale del Laboratorio universitario realizzata tramite scansioni 3D, tecniche di computer grafica e Internet of Things. Il progetto è nato dal gruppo di ricerca sulle Misure elettriche, in collaborazione con aziende del settore e Arcadia, uno spin-off accademico del 2022 che produce soluzioni per didattica in realtà aumentata, custom e non, telecontrollo di strumenti, apparecchiature e attrezzi e telemedicina.

“L’idea del laboratorio nel Metaverso è nata durante il periodo della pandemia per sopperire alla mancanza di spazi fisici in cui gli studenti potessero esercitarsi – racconta la prof.ssa Liccardo – Con un visore VR, i ragazzi possono entrare in un laboratorio virtuale e interagire con strumenti, pannelli e connessioni, proprio come accadrebbe in presenza”.

Gli strumenti digitali e reali sono sincronizzati: le azioni compiute nel Metaverso si traducono in comandi effettivi sugli strumenti fisici presenti nel laboratorio del DIETI. In questo modo, “l’esperienza virtuale conserva la stessa valenza educativa e tecnica di una sessione pratica tradizionale”.

“È un ambiente immersivo e collaborativo – spiega la prof.ssa Liccardo – in cui gli studenti in gruppi di quattro possono lavorare insieme, osservare, misurare, discutere. È la riproduzione più fedele possibile dell’esperienza laboratoriale, ma in una dimensione virtuale accessibile e interattiva”.

Due esperienze, dunque, ma un unico messaggio: “La conoscenza è la chiave per costruire futuri desiderabili, sostenibili e inclusivi”, conclude la prof.ssa Liccardo.
El. Me.

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Ateneapoli – n.18 – 2025 – Pagina 35

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