“Per anni sono stata la responsabile dell’orientamento ed ho sempre accolto i nuovi iscritti dicendo loro che gli studi di architettura, di urbanistica e di design aprono la mente, perché tengono insieme discipline umanistiche e scientifiche. Ho sempre aggiunto che sono percorsi di studio appassionanti anche perché danno l’opportunità di lavorare in gruppo e nella professione oggi l’architetto, il designer o l’urbanista sono parte di una squadra multidisciplinare. Si lavora in collaborazione con altri professionisti ed è importante che ci si abitui al confronto sin dagli anni universitari”.
La prof.ssa Marella Santangelo, che è la prima donna al timone di Architettura, – prima di lei c’erano stati sempre Presidi (nell’epoca della Facoltà) e Direttori di Dipartimento (dopo la riforma che ha eliminato le Facoltà) di genere maschile – racconta Architettura agli studenti.
“La nostra offerta formativa – sintetizza – verte su tre aree. Quella storica e tradizionale è l’architettura ed in questo ambito abbiamo un Corso di Laurea Triennale in Scienze dell’Architettura, un Corso di Laurea a ciclo unico di 5 anni, che forma un architetto generalista pronto a lavorare in diversi contesti, due Corsi di Laurea Magistrali. Il primo si chiama ‘Architettura per comunità, territori e ambiente’ e si pone l’obiettivo di formare una figura di architetto con particolari conoscenze ed attitudini a lavorare in contesti emergenziali, per esempio in zone dove si debba ricostruire dopo una calamità naturale o una guerra o caratterizzate da endemica povertà.
L’altro Corso di Laurea Magistrale in Architettura è in inglese e si chiama ‘Architecture and heritage’. Forma laureati che abbiano competenze in particolare sulla relazione tra progettazione e patrimonio. È un Corso di Laurea con una forte vocazione internazionale ed è frequentato da un buon numero di studenti che provengono dall’estero. In particolare dai Paesi del bacino del Mediterraneo”.
Prosegue nella sua disamina la prof.ssa Santangelo: “La seconda area disciplinare che caratterizza il Dipartimento è l’urbanistica. Ha una tradizione significativa, che si è aggiornata negli ultimi anni. Abbiamo un Corso di Laurea Triennale, che quest’anno cambia nome ed un Corso di Laurea Magistrale. È un percorso seguito anche da un certo numero di persone le quali lavorano nell’ambito della Pubblica Amministrazione, per esempio negli enti pubblici, e si propongono di qualificarsi ulteriormente e di approfondire gli aspetti relativi alla progettazione e alla pianificazione urbanistica”. Terza area è il design. “Ha una storia particolare – ricorda la docente – perché è nato prima il Corso di Laurea Magistrale in inglese di quello Triennale. Con specificità e caratteristiche proprie, entrambi hanno riscosso un buon successo”.
Sedi nel centro storico, si impara camminando
Una caratteristica di Architettura è quella di avere diverse sedi. “Sono però – sottolinea Santangelo – tutte ubicate nel centro storico di Napoli. Gli studenti hanno l’opportunità di imparare camminando, quando vengono in Dipartimento, perché attraversano luoghi dove architettura, design e urbanistica hanno lasciato tracce importanti. Palazzo Gravina, in via Monteoliveto, uno dei non molti edifici rinascimentali napoletani, è la sede più antica di Architettura. Ospita una grande Biblioteca e un’Aula Magna che abbiamo inaugurato non molto tempo fa. Lì si tengono alcune lezioni, ma soprattutto mostre e convegni.
Stiamo cominciando ad utilizzare anche il cortile e il meraviglioso porticato”. Prosegue: “La sede di via Forno Vecchio è quella dell’aulario e ospita gli studi dei docenti. Il nucleo originale, poi ampliato, è quello dell’Educandato del Banco di Napoli. È il cuore delle attività didattiche ed è al centro di un progetto per realizzare nuove aule studio”. Palazzo Latilla, non lontano da Piazza Dante, “è il luogo delle attività che sono legate alla qualifica di Dipartimento di Eccellenza che abbiamo ottenuto e che ha determinato l’erogazione di finanziamenti aggiuntivi da parte del Ministero dell’Università.
Abbiamo lì una prima sede del Laboratorio che abbiamo progettato con macchinari di alta sofisticazione e aperto alle discipline. A breve inizieranno i lavori per trasformare il terzo e il quarto piano, che saranno centrali per i ricercatori”. Infine c’è la Chiesa sconsacrata dei Santi Demetrio e Bonifacio. “È un luogo – sottolinea la docente – di straordinario interesse. Lo usiamo perché spesso i nostri esami diventano mostre e le allestiamo anche lì”.
Architettura è a cura di
Fabrizio Geremicca
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