Il bilancio di un triennio del prof. Vincenzo Morra

Cambia il Direttore del Dipartimento di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse (Distar). Il prof. Vincenzo Morra, che insegna Petrografia, è in scadenza di mandato e sono state indette le elezioni per individuare chi gli subentrerà. Si vota, il 28 ottobre, mentre andiamo in stampa. Unico candidato il prof. Mariano Parente, napoletano, 63 anni, docente di Geografia stratigrafica e Sedimentologia.

Morra traccia un bilancio del suo mandato a partire da una premessa: “Sono stato direttore per un triennio prima della legge Gelmini e uno dopo. Non potrei ricandidarmi perché andrò in pensione prima della scadenza del prossimo mandato, ma se anche ne avessi avuto la possibilità non lo avrei fatto. Come si usa dire in questi casi, ho già dato. L’esperienza è bella, ma certamente molto faticosa. Tornerò tra poco a dedicarmi a tempo pieno alla didattica e alla ricerca e ne sono lieto”.

Sui risultati raggiunti, dice: “Come sempre accade, nei programmi dei nuovi sembra quasi che tutto il passato sia da cancellare. Chi viene dopo lascia intendere che tutto sia da dimenticare. La cosa mi fa sorridere. Certamente si sarebbe potuto realizzare di più, è nell’ordine delle cose, ma penso di aver dato il massimo che potevo e ne sono soddisfatto. Mi sono divertito, ho cercato di dare il mio contributo e spero che la mia passione abbia avuto un ritorno positivo. Ci ho messo l’anima”.

È tempo di ringraziamenti: “Sono stato validamente aiutato dal personale amministrativo e tecnico e sono ad essi molto grato. Abbiamo attraversato una fase complessa, basti pensare alla necessità di gestire i progetti finanziati attraverso il Pnrr, e sono stati bravissimi ad aiutarmi a tenere testa ad una enorme mole di lavoro. Ringrazio anche i colleghi che si sono prodigati per le attività di orientamento. Come noto, i Corsi di Laurea in Geologia sono in sofferenza per ciò che concerne le immatricolazioni.

Noi non siamo una eccezione. I colleghi dell’orientamento hanno interpretato al meglio la necessità che i giovani ci conoscano ed abbiano consapevolezza della nostra offerta formativa e dell’importanza della geologia nella vita di una collettività. Si sono molto spesi per portare la geologia nelle scuole, tra gli studenti delle superiori.

Mi riferisco ai professori Stefano Vitale, Ester Piegari e agli altri della squadra dell’orientamento. Un bel gruppo che ha lavorato con passione”. Ciononostante – ed è questo il principale rammarico di Morra – il numero di immatricolati a Geologia è rimasto piuttosto basso. “Forse qui a Napoli e alla Federico II andiamo meglio che altrove – sottolinea – ma non è una consolazione. La crisi di vocazione c’è anche da noi ed è il risultato di fenomeni complessi, che investono la scuola e la società.

È una situazione paradossale se consideriamo che oggi la figura del geologo in Italia e nel mondo servirebbe come il pane, nelle sue diverse applicazioni”. L’orgoglio del triennio che va a concludersi: “Certamente il consolidamento del Corso di Laurea in inglese in Vulcanologia. Una proposta formativa alla quale ho molto lavorato insieme a diversi altri colleghi e che in qualche modo incarna molto bene sia il rapporto del Dipartimento con il territorio dove lavoriamo e svolgiamo attività di ricerca, sia la volontà di aprirsi al mondo.

Il Corso è nato in inglese proprio con l’obiettivo di attirare studenti provenienti da altri Paesi. È partito con numeri molto piccoli, qualche anno fa, ma ora mi pare che stia crescendo e spero che nel futuro la tendenza si vada a consolidare”. Poi: “credo ci sia anche una migliore valutazione della qualità della ricerca del Dipartimento, rispetto al passato, da parte dell’Anvur.

La famosa VQR. Aspettiamo i risultati ufficiali, ma la sensazione è questa e la condivido con il prof. Pasquale Raia, che segue la parte bibliometrica e di valutazione interna”. Morra lascia la direzione quando i docenti sono poco più di 70. “Mi pare 73 – precisa – ma vado a memoria e potrei sbagliarmi. In ogni caso è un numero discreto. Ovviamente ci sono sempre le legittime aspirazioni dei ricercatori e dei professori associati a progredire in carriera e vanno rispettate e sostenute. C’è stato negli ultimi tre anni un incremento del personale tecnico-amministrativo e la qualità è ottima.

È venuta gente preparata e motivata”. Quanto agli spazi, sottolinea il docente: “Non possiamo lamentarci di come stiamo a Monte Sant’Angelo. Aule e laboratori sono adeguati alle nostre esigenze. Certamente c’è sempre l’aspirazione ad avere di più e a stare meglio. C’è poi, naturalmente, il tema della manutenzione, che deve sempre essere puntuale affinché tutti gli spazi siano in efficienza”.

Un appello conclusivo ai giovani ricercatori: “Provate a cimentarvi con i progetti di livello internazionale. Nel vostro interesse e in quello del Dipartimento, perché per il Distar l’assegnazione di Erc ed altri progetti internazionali di prim’ordine è molto importante”.
Fabrizio Geremicca

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Ateneapoli – n.17 – 2025 – Pagina 12

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