Il 9 e 10 ottobre a Palazzo Gravina si è parlato di carceri, luoghi di confinamento, territori marginalizzati, patrimoni dimenticati, paesaggi ed infrastrutture in transizione. Tutto ciò nell’ambito del convegno internazionale “RIVELAZIONI”, coordinato dalle prof.sse Marella Santangelo, Direttrice del Dipartimento, e Paola Scala.
Hanno partecipato architetti, urbanisti, sociologi, giuristi, storici, artisti e studiosi provenienti da numerose università italiane e straniere, i quali si sono confrontati su come restituire visibilità, cittadinanza e possibilità di trasformazione a tali spazi. Tra gli invitati Davide Piscicelli, rappresentante di Forensic Architecture, un’agenzia di ricerca con sede a Goldsmiths, Università di Londra, che sviluppa, impiega e diffonde nuove tecniche, metodi e concetti “per indagare sulla violenza di stato e aziendale”.
Ne fanno parte architetti, sviluppatori di software, registi, giornalisti investigativi, scienziati e avvocati. Piscicelli ha tenuto una lectio sul caso Gaza e sul genocidio attraverso la privazione dei beni di prima necessità. L’algerina Samia Henni, storica degli ambienti costruiti, distrutti ed immaginati ha invece proposto una riflessione sulle eredità ambientali e politiche del colonialismo e sulle loro persistenze nel presente.
L’evento ha ospitato la mostra ‘Research Postcards’, che raccoglie materiali, riflessioni e immagini provenienti dai gruppi di ricerca coinvolti, e si è concluso con la tavola rotonda ‘From the Inside’ dedicata al tema del diritto allo spazio e alle prospettive di trasformazione degli istituti penitenziari. “L’iniziativa – sottolinea la prof.ssa Santangelo – si inserisce nell’ambito della ricerca RiSP (Right to Space, Space of Rights. Design Actions to Rethink Prisons), del quale sono responsabile scientifico, che è stata finanziata nell’ambito del programma di Ricerca di Interesse Nazionale (FRA 2022).
RiSP esplora il tema del diritto allo spazio, con particolare attenzione agli spazi della detenzione, indagando come il progetto architettonico e urbano possa contribuire alla costruzione di luoghi rispettosi della dignità umana e dei diritti fondamentali”. In questo ambito, ricorda la docente, che da tempo è impegnata nella ricerca sui temi del carcere, “c’è stato un primo convegno sulla detenzione femminile a Pozzuoli. Presenteremo poi con Anna Terracciano, anch’ella docente ad Architettura, l’Atlante delle carceri italiane”.
Santangelo sottolinea che ancora oggi in molti penitenziari “lo spazio è parte della pena e la condizione indegna dei luoghi aggrava la pena”. Conclude: “Ci vuole un progetto e non può essere la cosiddetta edilizia penitenziaria, espressione alla quale sono allergica.
In altri Paesi ci sono studi professionali che progettano le carceri. Penso al nord Europa, al Belgio, alla Spagna, affinché i luoghi abbiano una loro dignità e civiltà architettonica. Il discorso, peraltro, potrebbe essere ampliato ad altri edifici: dagli ospedali alle scuole, ai tribunali. Tutti luoghi che potrebbero e dovrebbero essere caratterizzati dalla qualità dei progetti”.
Fabrizio Geremicca
Scarica gratis il nuovo numero di Ateneapoli
Ateneapoli – n.16 – 2025 – Pagina 22