Ritorna il Chemical Engineering Day. Si terrà alle ore 15.00 del 22 settembre presso la Biblioteca Storica della sede di Piazzale Tecchio. Il pomeriggio si aprirà con i saluti di benvenuto del prof. Giovanni Ianniruberto, Coordinatore del Corso di Studi in Ingegneria Chimica, e del prof. Antonio Marzocchella, Direttore del Dipartimento di Ingegneria Chimica, dei Materiali e della Produzione Industriale (DICMaPI). Seguirà la cerimonia di consegna dei premi: Alessandro Abbondante migliore laureato del Corso Triennale, mentre i riconoscimenti per i migliori laureati Magistrali andranno a Simona Capuozzo, Marcello Ferranti e Antonio Martinelli.
Poi il prof. Ianniruberto illustrerà l’offerta formativa della Magistrale, introducendo gli studenti alle opportunità del percorso accademico avanzato, con un focus su “Come personalizzare la Laurea Magistrale”, che si articolerà in una sessione poster dedicata agli esami a scelta e ai tre percorsi Minor, accompagnata da un coffee break.
La scelta del percorso di studi e i traguardi
Antonio Martinelli ha scelto Ingegneria Chimica grazie al suo professore del liceo che lo ha fatto appassionare alla materia. “Andando avanti ho scoperto che non si trattava di ‘chimica pura’ come immaginavo… eppure è stata la scelta più positiva che potessi fare”, racconta. Antonio, infatti, ha apprezzato tutti gli esami cardine del Corso, con una particolare predilezione per Termodinamica e Macchine. Alla Triennale, la sua tesi, con il prof. Stefano Guido, ha riguardato la purificazione delle acque reflue con fotocatalisi.
Per la Magistrale lo studente ha optato per il nuovo curriculum in inglese di Sustainable Engineering: “Non potevo andare in Erasmus, perciò la scelta mi è servita tantissimo. Dopo le prime settimane, in cui bisogna entrare nell’ottica di seguire in un’altra lingua, ho migliorato il mio inglese in modo incredibile, anche interagendo con gli studenti internazionali”. Relatore della tesi Magistrale il prof. Francesco Di Natale: “Ho simulato, con il software COMSOL, il tempo di residenza delle particelle in una camera dove veniva iniettata acqua con carica opposta al particolato prodotto da un motore navale.
Il fine era la stima di quanto particolato venisse abbattuto. Una tesi applicata, concreta”. Oggi Antonio lavora come ingegnere di processo per un’azienda esterna legata a Saipem, nell’ambito della progettazione e gestione di impianti. Per lui, ricevere il premio di merito è un momento speciale: “La laurea si fa per sé stessi, non per gli altri, ma è un piacere enorme, per me e per la mia famiglia. E condividere il premio con gli amici, con cui ho condiviso tanti esami… è stata la ciliegina sulla torta”.
Simona Capuozzo fin dal liceo cercava “qualcosa che unisse le materie che amavo – fisica, matematica, chimica – con la possibilità di avere un impatto concreto e positivo sulla vita delle persone. Ingegneria chimica è stata la risposta”. Simona ha sempre lavorato in gruppo, costruendo legami forti con i compagni: “Il nostro gruppo è stato fondamentale. Condividevamo sbobinature, chiamate, esercizi… durante il Covid e soprattutto nella Magistrale”.
L’esperienza universitaria più bella: Erasmus Traineeship di cinque mesi a Bruxelles presso il centro di ricerca dell’Université Libre de Bruxelles, dove ha lavorato su un progetto innovativo nel campo delle tecnologie spaziali: “Abbiamo confrontato la crescita di piante in condizioni di gravità terrestre e gravità lunare simulata tramite una random positioning machine, per valutare l’effetto su clorofilla, lunghezza e spessore.
Mi ha aperto a un ambiente internazionale e umano straordinario”, racconta. Dopo la laurea con il prof. Stefano Guido, Simona è entrata in Johnson & Johnson a Latina, nel settore Manufacturing Science and Technology, validando i processi di packaging farmaceutico per farmaci oncologici: “Lavoriamo su blister e bottiglie per farmaci solidi orali per gli ospedali. Validiamo processi e ci occupiamo del lancio di nuovi prodotti.
È un lavoro che mi permette di contribuire concretamente al benessere dei pazienti”, spiega. Ricevere il premio è stato un momento emotivamente importante: “Non me lo aspettavo. Ma la reazione della mia famiglia e dei miei amici ha reso tutto ancora più bello. È il riconoscimento di cinque anni di impegno e dedizione, che continuo a portare avanti anche nel lavoro”.
Alessandro Abbondante già al liceo era “appassionato di matematica e fisica. Poi è arrivata la chimica e, informandomi, ho capito che Ingegneria Chimica era la sintesi perfetta”, racconta. La Triennale di Alessandro si è chiusa nel luglio 2024 con una tesi sullo studio dei materiali soffici, applicati all’ambito alimentare, con il prof. Nino Grizzuti. Perciò, alla Magistrale, ha scelto il curriculum in Product Engineering, orientato allo studio dei fluidi complessi e dei materiali che uniscono proprietà microscopiche e macroscopiche.
“Molti amici si sono stupiti che sia rimasto a Napoli, ma per me è stata una scelta naturale. Il motivo? I professori. Persone prima che docenti. E poi il Dipartimento è di eccellenza, con una didattica altissima”. Alessandro è orientato verso la ricerca e sta valutando un dottorato: “Mi piace studiare e gli argomenti che ho affrontato non sono ancora del tutto consolidati.
C’è tanto da scoprire, e mi piacerebbe essere parte di questa esplorazione”. Il premio è stato il riconoscimento finale di un percorso svolto con serietà e passione: “È stato un grande piacere, un coronamento. Il mio consiglio? Seguire sempre le lezioni, ascoltare i professori. Anche quelli con personalità forti: c’è sempre qualcosa di buono da cogliere”.
Eleonora Mele
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Ateneapoli – n. 13-14 – 2025 – Pagina 20