Un intreccio di voci, passi e sguardi: alcuni smarriti, altri curiosi, tutti sospesi tra l’attesa e la scoperta. È questo lo scenario, lo scorso 6 ottobre, dell’avvio dell’anno accademico al Dipartimento di Studi Umanistici. All’ingresso di Porta di Massa – dove un presidio permanente di giovani studenti manifesta contro il genocidio di Gaza – le nuove matricole hanno respirato un’atmosfera densa, vibrante, capace di restituire il senso profondo degli studi umanistici e della loro funzione nel leggere il presente.
“Arrivo qui oggi senza nessun compagno del mio liceo. Affronto questo percorso da sola – racconta Simona, immatricolata a Lettere Moderne, gruppo A-C – Eppure si percepisce già una connessione con tutti. Appena entrata ho chiesto indicazioni per trovare l’aula: tanti ragazzi mi hanno aiutata e i colleghi del mio gruppo mi hanno coinvolta con domande, facendomi sentire subito parte di qualcosa. È andato oltre le mie aspettative. Oggi mi sento felice”.
Tre i corsi che accompagneranno gli studenti in questo primo semestre: Storia della lingua, Letteratura italiana I ed Elementi di Ecdotica. Nonostante le criticità legate agli spazi – permangono le suddivisioni in quattro gruppi e il ricorso ad aule più grandi come la 3 e la 4 della sede centrale di Corso Umberto – i volti dei nuovi studenti si illuminano. “Sono rimasto incantato dalla prima lezione di Storia della Lingua – confessa Michele, dello stesso gruppo – Al liceo certe questioni linguistiche venivano date per scontate, qui invece ci hanno mostrato come i processi diacronici e sincronici abbiano portato la lingua a ciò che è oggi. La lingua è un mondo da esplorare, e io non vedo l’ora di immergermi”.
Entusiasmo anche all’uscita dalla prima lezione di Letteratura Italiana. “Che privilegio è poter scegliere cosa studiare! – dice Carolina, del gruppo D-K – Viviamo in un mondo in cui le discipline umanistiche sono sempre più necessarie. Anche se spesso ti insegnano il contrario, la storia, la poesia, la filosofia possono salvare l’umanità. Non tutti hanno voglia di salvarsi, ma io ho scelto di resistere. Forse comporta più sofferenza, ma è un atto di coerenza intellettuale”.
A Lettere Classiche, i corsi inaugurali sono Letteratura latina I, Storia Greca e Letteratura italiana I. “Storia Greca sarà una materia impegnativa – osserva Alessio, all’uscita dall’aula DSU2 (Complesso di San Pietro Martire) – Il docente si è mostrato esigente, ma molto preparato. So di dover rivedere e approfondire tutto: qui non basta una preparazione sommaria, è il momento di andare a fondo. Io sogno di proseguire nella carriera accademica, di diventare professore universitario, e questo inizio rafforza la mia convinzione.
Certo, spero che il cammino non mi riservi brutte sorprese”. La vita universitaria, per lui, ha già un sapore nuovo: “Non dobbiamo cambiare aula e abbiamo una pausa di un’ora tra Storia Greca e Letteratura Italiana. Oggi pranzerò con i nuovi colleghi, ed è bello pensare a un futuro fatto di gruppi studio, pause caffè, forse anche crisi isteriche”, scherza, “ma si spera molte soddisfazioni. Al liceo sognavo di vivere tutto questo”.
Ettore è di Benevento e sa che trascorrerà molto tempo a Porta di Massa: “Non mi conviene prendere subito il treno, preferisco restare a studiare dopo le lezioni e tornare a casa la sera. In fondo si tratta di tre giorni a settimana, e voglio sfruttare al massimo spazi e opportunità. È un Dipartimento affollato, ed è confortante: significa che tanti ragazzi credono ancora negli studi umanistici. Non siamo topi da biblioteca, ma giovani con passioni che non vogliono soffocare in un sistema che spesso ci stigmatizza. Anche studiando Catullo e Dante possiamo fare del bene alla società”.
Gli studenti di Lingue, Culture e Letterature Europee hanno già sperimentato la dislocazione tra diverse aule del Dipartimento. “Parto da un livello A2 di Spagnolo e ho seguito la prima lezione con la prof.ssa Larranaga nell’aula 2 – racconta Maddalena – È stato molto stimolante. Ho sempre sognato di parlare bene lo spagnolo, non solo per comunicare ma anche per studiarne la letteratura, che amo”. Unica difficoltà, gli orari: “Il lunedì finiamo alle 19.30, è pesante. Per fortuna sono iscritta con la mia migliore amica, così affronteremo insieme le giornate”.
La collega e amica Federica, infatti, aggiunge: “Ci siamo promesse di prendere tanti appunti e ottimizzare il tempo: non sempre potremo studiare ore e ore il pomeriggio, quindi è importante assimilare subito le informazioni per prepararci agli esami, che saranno complessi”. Il programma del semestre per Lingue prevede Linguistica Generale, Letteratura Italiana e lo studio di due lingue straniere a scelta.
“Penso che questo sarà il semestre più duro – ammette Giuseppe – Anche chi viene dal liceo linguistico non sempre ha la padronanza delle lingue scelte. Io, ad esempio, ho optato per inglese e francese: spero di raggiungere livelli davvero alti. Mi spaventa la linguistica. Sarà dura, ma è una sfida che voglio affrontare”.
Giovanna Forino
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Ateneapoli – n.16 – 2025 – Pagina 14