Prima le lezioni per colmare gli obblighi formativi aggiuntivi (OFA) maturati da chi ha ottenuto un risultato insoddisfacente al Tolc, poi l’inizio definitivo delle lezioni del primo semestre del primo anno. Questo lo schema organizzato dal Dipartimento di Farmacia per le proprie matricole. In particolare, per gli OFA si parte lunedì 29 settembre e si finisce il venerdì successivo (gli insegnamenti coinvolti sono Chimica Generale ed Inorganica, Biologia e Fondamenti di matematica); mentre ai corsi toccherà il 6 ottobre (gli anni successivi al primo tornano in aula prima, il 22 settembre).
Per capire come iniziare al meglio il percorso universitario e far fronte alle ovvie difficoltà che comporta ogni nuovo inizio, Ateneapoli ha raccolto dei suggerimenti di alcuni docenti di Farmacia e Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, i due Corsi di Laurea Magistrali a ciclo unico. Il prof. Orazio Taglialatela Scafati, che insegna Biologia animale e vegetale a CTF, Corso di cui è anche Coordinatore, individua il problema principale. “I ragazzi, all’inizio, non riescono subito a comprendere che il Corso è molto compatto, più che di semestre si potrebbe parlare di trimestre, il che significa che si inizia a ottobre e che a gennaio c’è già la verifica.
Dunque, consiglio di studiare in maniera molto intensa. Il primo giorno informo che statisticamente la maggior parte degli studenti supera l’esame durante gli appelli di gennaio e febbraio, chi invece lo sostiene nelle sessioni successive fa molta più difficoltà”. Badando al sodo, quindi, serve “organizzarsi mentalmente, non distrarsi, seguire le lezioni e studiare volta per volta perché a fine corso non c’è tempo per recuperare”. Dal punto di vista didattico, sono due le raccomandazioni del professore: “non bisogna riempire la mente di concetti inutili. Certamente serve un po’ di memoria, ma gli argomenti vanno innanzitutto compresi e capiti. Inoltre, un altro rischio è sottovalutare quelli già incontrati a scuola. Sarebbe un errore grave, perché all’università si studia a un livello superiore e non bisogna dare niente per scontato”.
Per Farmacia parla, invece, il prof. Mariano Stornaiuolo, anche lui docente di Biologia animale e vegetale, che individua la difficoltà che studentesse e studenti possono incontrare nel suo insegnamento: “la Biologia Cellulare è senza dubbio una materia molto interessante, ma anche molto vasta. La mole di concetti da memorizzare è sicuramente lo scoglio principale delle matricole”. Proprio per questo, il consiglio viene di conseguenza: “per iniziare al meglio bisogna seguire le lezioni in maniera attiva e studiare il più possibile, giorno per giorno, cercando di annotare concetti chiave e connessioni”.
Può capitare che le matricole non riescano subito a calarsi nella realtà universitaria e a seguire in maniera proficua per mancanza di metodo e per il classico disorientamento da nuovo inizio, ma i docenti ci sono: “Siamo a disposizione degli studenti per chiarimenti e spiegazioni, per esempio durante gli orari di ricevimento. Un’ottima risorsa sono anche i Tutor universitari, cioè laureandi e dottorandi che dedicano ore pomeridiane al supporto allo studio degli studenti”.
Chiude, ancora per Farmacia, il prof. Marco La Commara, della cattedra di Fisica con elementi di Matematica. Partendo da un dato generale, cioè che “quello dalla scuola all’università rappresenta uno di quei passaggi chiave che si affrontano nella vita”, il docente consiglia di “costruirsi innanzitutto basi solide”. Il riferimento è a tutte le materie di base che incontrano durante il primo semestre: “sono lo scheletro della loro preparazione scientifica e colmare eventuali lacune accumulate in una di queste in itinere diventa difficile, ancora di più a distanza di tempo”.
I suggerimenti pratici sono: “studiare con continuità, ottimizzare la presenza del docente in aula facendo domande senza avere il timore che siano sciocche. Anzi, spesso porre un quesito che potrebbe sembrare banale aiuta anche tanti altri studenti. Poi, nel tempo, bisogna chiedersi perché si studiano certe cose, a cosa possano servire. A Farmacia siamo orientati a far studiare in direzione della futura professione”. E infatti, sul proprio insegnamento, La Commara conclude dicendo che “si fanno continuamente riferimenti alla biomedica, alla biofarmaceutica, nonché alla biologia. Il pericolo è pensare che certe materie siano avulse dal proprio futuro professionale: è un errore da non commettere assolutamente”.
Claudio Tranchino
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Ateneapoli – n. 13-14 – 2025 – Pagina 12