Le neo-matricole: felicità per aver superato il test e tanta voglia di iniziare a indossare la divisa

Negli inizi convivono l’entusiasmo e la curiosità per l’apertura di un nuovo capitolo, e l’ansia di ciò che ancora non si conosce. In attesa che le lezioni inizino saranno in molti a chiedersi ‘sarò all’altezza?’, ‘riuscirò a superare gli esami?’ o ‘come sarà indossare la divisa e confrontarsi per la prima volta con colleghi, medici, pazienti?’.

Le matricole di Professioni sanitarie devono ancora attendere prima che si aprano le porte dell’università – la partenza dei corsi è prevista per i primi giorni di novembre – ma nel frattempo alcuni di loro hanno condiviso pensieri e aspettative per un percorso tutto nuovo che sta per cominciare. Antonio Sdellavato, futuro studente di Fisioterapia, sul Corso scelto ha detto: “è sempre stato la mia prima opzione”. Poi ha proseguito: “vengo da un anno di Scienze Motorie ma non mi ha mai convinto, soprattutto pensando alle opportunità lavorative. Sono molto contento di essere entrato alla sede del Policlinico, tra l’altro. Non mi aspettavo di superare il test, devo essere sincero, la felicità è stata tanta”.

Su ciò che lo attende: “non vedo l’ora di fare pratica e, per il futuro, l’obiettivo è mettermi a disposizione e aiutare chi è in difficoltà. Non ho ansie ma solo molta voglia di iniziare”. Lidia Nicotra, invece, è andata dritta su Ostetricia: “non ero molto fiduciosa rispetto alla verifica di ingresso avendo frequentato un liceo di scienze umane. In realtà è andata molto bene e mi ha aiutato anche un corso che ho seguito, soprattutto nelle materie in cui avevo più difficoltà”. Sulla Triennale: “è sempre stato il mio sogno, fin da quando ero piccola, essere entrata è già una bella soddisfazione, mi affascina tanto l’idea di stare a contatto con i neonati, il prendersene cura”. Il primo giorno qualche ansia la porta, ma le idee sono chiare: “non so se sarà facile, la speranza è ambientarmi subito e fare amicizia. Mi auguro che l’impatto sia buono”.

Luisa Oliviero, che ha passato il test per Terapia occupazionale, ha ammesso: “non conoscevo nemmeno questo percorso, me l’ha fatto scoprire mio padre, che lavora come Oss in un centro. A me piace l’idea di offrire supporto a chi è in difficoltà ma partendo da conoscenze precise e professionali”. Sul test: “avevo molta paura, ma un corso di supporto e il manuale mi hanno aiutato tantissimo e sono riuscita ad arrivare al terzo posto in graduatoria. È stato bello, perché io non credo affatto in me stessa, mi ha fatto piacere dare anche soddisfazione ai miei genitori”.

Gennaro Vanacore sarà uno studente di Infermieristica. I motivi della scelta sono chiarissimi: “offre ottime opportunità lavorative, tuttavia devo dire che mi attira anche come tipo di professione, l’ambito ospedaliero mi piace. Sono abbastanza curioso di iniziare, d’altronde si tratta di una fase del tutto nuova della vita”. Rebecca Di Vece, con tanta sincerità, mette distanza tra sé e l’ambito ospedaliero: “ho scelto Tecniche di prevenzione perché non mi piace stare a contatto con pazienti e ammalati, questo percorso mi consentirà di stare nelle retrovie e di avere altri tipi di responsabilità”.

Le aspettative: “andare in centro, a Napoli, sarà un’avventura”. E poi nemmeno a dirlo: “l’idea di dover sostenere gli esami mi spaventa un bel po’”. Lucia Giovanna Francucci, futura ostetrica, parte da una prima difficoltà che spera possa risolversi presto: “purtroppo sono stata smistata a Salerno e spero di poter frequentare a Napoli con qualche scorrimento, ad ogni modo sono molto contenta di aver superato il test, questa estate ho studiato moltissimo”.

Al momento ansie non ce ne sono: “credo che quello universitario sia uno dei periodi più belli in assoluto, quindi non vedo l’ora. In più, sono molto attratta da ciò che ho scelto, accompagnare la donna in momenti delicati della vita, tant’è che ho valutato Medicina per Ginecologia ma poi ho optato per altro per l’eccessiva lunghezza del percorso”. Chiudono Aurora Barba e Sabrina Amitrano, entrambe matricole di Infermieristica.

La prima ha detto: “sono contentissima, soprattutto perché non avevo grandi aspettative prima del test, Logica mi ha creato un bel po’ di problemi”. Ora è il tempo di qualche ansia: “non so cosa significa sostenere un esame, essendo abituata alle interrogazioni a scuola, e poi ho un po’ il timore di non riuscire a fare amicizia. Vedremo”. Poi sulla scelta del Corso: “Inizialmente avevo pensato a Medicina ma informandomi meglio ho scoperto quanto si sia evoluta la figura dell’infermiere, oggi molto più professionale e vicino ai pazienti”.

La collega: “ho puntato tutto su Infermieristica, non ho mai valutato alternative, quindi non potrei essere più soddisfatta. Ora aspetto che inizino le lezioni e incrocio le dita per tutto!”.
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Ateneapoli – n.15 – 2025 – Pagina 9

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