Studentessa della Magistrale in Biotecnologie Mediche racconta il suo percorso universitario e il sogno di continuare a fare ricerca dopo la laurea. Maria Pia e la bellezza della vita in laboratorio

All’ultimo anno di Triennale è entrata nel laboratorio della prof.ssa Gerolama Condorelli e oggi è ancora lì, a ridosso della conclusione della Magistrale. Tanto tempo con il camice addosso e un interesse in particolare: il tumore alla mammella. Maria Pia Albanese, 24 anni, studentessa del canale in inglese di Biotecnologie mediche, si dice “fortunata” ad aver incontrato la docente durante il proprio cammino. E racconta di come tutto è iniziato.

A partire dalla nascita dell’interesse nei confronti delle scienze: “alle elementari il padre biologo di una mia amica mi ha appassionato tantissimo con le sue storie”. Sui primi passi in laboratorio all’università: “quando sono entrata per la prima volta, la mia tutor, la dott.ssa Cristina Quintavalle, mi ha insegnato tecniche di biologia molecolare; poi, al momento della tesi del triennio ho lavorato con una ricercatrice, Giada De Luca, che mi ha fatto crescere tanto anche come persona”.

All’epoca, l’argomento scelto per l’elaborato è stato “la validazione del fattore trascrizionale PATZ1 (che normalmente inibisce alcune proteine che possono rendere il tumore aggressivo) come bersaglio molecolare di una combinazione di 3 microRNA”. Un progetto che la studentessa ha continuato a portare avanti anche nei due anni di Magistrale. “Durante il primo anno ho continuato a stare in laboratorio, una cosa non da tutti, e abbiamo provato a focalizzarci non solo sul tumore in sé, ma anche sul microambiente tumorale, che dialoga direttamente con il cancro. È molto importante perché comprendere l’ambiente può aiutare a sviluppare una terapia clinica”.

Una seconda fase è consistita poi nel passare dallo studio del microambiente al sistema immunitario. E qui si arriva al secondo anno del biennio: “ora stiamo provando a polarizzare e differenziare dei macrofagi che poi tratteremo o con i microRNA (quelli già studiati per la tesi Triennale) o con il mezzo condizionato per quanto riguarda cellule di tumore triplo della mammella (lo stadio più avanzato)”. Detto altrimenti: semmai un giorno questi microRNA venissero bloccati si avrebbe un effetto regressivo del tumore.

Ad ogni modo, a valle di tutto questo tempo trascorso tra provette ed esperimenti, Maria Pia prova a trarne un bilancio personale: “mi hanno formato tantissimo, ho capito che mi piace la ricerca e vorrei continuare anche dopo la laurea. È soddisfacente fare esperimenti con le proprie mani e vedere i risultati giorno dopo giorno, anno dopo anno”. E a questo proposito racconta un episodio: “ricordo quando, in compagnia di De Luca, dopo veramente tanti, ma tanti tentativi falliti, abbiamo ottenuto il risultato. È stato faticoso, ma bellissimo. Abbiamo dovuto dosare le proteine che venivano upregolate dai microRNA”.

I fallimenti per i ricercatori sono parte essenziale del lavoro quotidiano: “lo dico sempre, prima o poi si arriva a un risultato, ma si procede per tentativi, è del tutto normale”. Sul perché si sia ritrovata a studiare proprio il cancro alla mammella – un po’ per caso, un po’ per vicissitudini personali – ha detto: “non ho scelto il tipo di tumore, cosa che invece è accaduta per il tirocinio: ho voluto fortemente quello su Patologia generale e molecolare, sostenendo un colloquio proprio con la prof.ssa Condorelli. Un anno prima è stato diagnosticato un tumore a mio padre, un melanoma, e grazie all’immunoterapia è guarito”.

Sul futuro: “punto alla ricerca, vorrei vivere qualche esperienza all’estero. Non dovessi riuscire a vincere alcuna borsa, proverei con il dottorato. Incrocio le dita”. Maria Pia chiude con un consiglio a chi arriverà dopo di lei: “non arrendetevi dopo il primo anno, che sembra terribile. Essendo un Corso molto trasversale – tocca matematica, chimica, fisica, biologia – l’obiettivo sembra lontanissimo. Ma non è così, bisogna solo darci dentro e continuare”.

Scarica gratis il nuovo numero di Ateneapoli

Ateneapoli – n.19-20 – 2025 – Pagina 28

- Advertisement -




Articoli Correlati