La Tunisia e il Marocco incontrano la Federico II: siglati due nuovi accordi con l’Université Virtuelle di Tunisi e con l’Università Abdelmalek Essaadi di Tétouan. Entrambe le convenzioni si inseriscono nel solco del progetto SULIEIA, che vede impegnato tutto l’Ateneo in partenariati con istituzioni che si affacciano nel Mediterraneo per incentivare la collaborazione e il progresso in diversi settori tra cui, come in questi due casi, quello della sostenibilità e dunque il contrasto ai cambiamenti climatici.
Il primo, con Tunisi, è un accordo di tipo A coordinato dalla prof.ssa Flora Di Donato, docente di Clinica Legale, e che vede impegnato anche il Dipartimento di Scienze Politiche, con i professori Francesco Dandolo, Barbara Guastaferro ed Elena Cuomo. Consentirà a docenti, studenti e ricercatori di andare ad osservare da vicino il lavoro che un team di scienziati dell’educazione e pedagogisti ha portato avanti sulle isole Kerkennah assieme alla comunità di pescatori che la abita. Qui, infatti, gli effetti del cambiamento climatico hanno portato all’invasione del granchio blu.
Il crostaceo da nemico numero uno dell’attività ittica è diventato la principale risorsa economica locale grazie alle pratiche di conversione della pesca che questo gruppo di ricercatori ha insegnato ai locali. Così, da un lato è stato facilitato l’adeguamento dell’economia locale alle materie prime a disposizione e, dall’altro, scardinato il traffico clandestino di migranti che, nel frattempo, era diventato una delle principali forma di sostentamento degli isolani.
L’esperimento era stato presentato a maggio in uno degli appuntamenti di SULIEIA dalle ricercatrici tunisine Sameh Hrairi e Sonia Banneni e, come ha spiegato la prof.ssa Di Donato, “l’idea dietro l’accordo è continuare a studiare da vicino queste pratiche e come questi ricercatori le hanno trasmesse alla popolazione.
Per noi giuristi l’interesse è entrare in contatto con un’equipe di scienziati sociali e pedagogisti in un’ottica di interdisciplinarità. Dunque, come si forma un cittadino responsabile rispetto all’ambiente”. La docente sottolinea come il problema della scarsità di alcune risorse, in primis l’acqua, riguardi anche il nostro Paese.
Il secondo accordo, invece, è di tipo B e nasce a valle della Summer School in European Environmental Taxation And Policies che il Dipartimento ha ospitato a inizio settembre.
Qui erano intervenuti alcuni studiosi marocchini dell’Università Abdelmalek Essaadi di Tétouan e, dunque, si è ritenuto interessante continuare a “svolgere un’analisi di sistemi su quello che accade nei vari Paesi del Mediterraneo, per migliorarci tutti sul fronte delle politiche pubbliche e degli strumenti giuridici, nell’area del diritto finanziario e fiscale, che possano favorire la sostenibilità”, come ha illustrato la prof.ssa Roberta Alfano, docente di Diritto tributario e referente del Dipartimento per il progetto SULIEIA assieme alla prof.ssa Francesca Galgano. A coordinare l’accordo è invece la dott.ssa Marina Bisogno.
Giulia Cioffi
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Ateneapoli – n.15 – 2025 – Pagina 21