Parità di genere, un ciclo di seminari con ospiti professionisti di diversi ambiti

Un ciclo di seminari non per gli studenti, ma realizzato da loro stessi. È l’idea della prof.ssa Francesca Scamardella, docente di Etica e deontologia professionale al Dipartimento di Giurisprudenza, per innescare un cambiamento nel modo in cui la nostra società, ancora fortemente patriarcale, guarda alle donne: non come soggetto, ma come oggetto in funzione dell’uomo.

Lo hanno dimostrato i recenti fatti di cronaca, come fa notare la docente: “Ho letto diversi report sul caso ‘Mia moglie’ – lo scandalo che, lo scorso agosto, ha smascherato pericolosi gruppi Facebook in cui un cospicuo numero di uomini scambiava e fruiva di materiale fotografico non consensuale ritraente le loro partner in momenti di intimità – Molti dei partecipanti più attivi erano soggetti con un alto grado di istruzione: docenti, medici, avvocati.

Insomma, professionisti”, evidenzia. Da qui la necessità che “il fenomeno vada combattuto non solo attraverso strumenti giuridici, come la legge sul femminicidio, ma soprattutto in termini culturali: c’è ancora una visione patriarcale della donna come oggetto per l’uomo”.

Per superarla, allora, occorre affrontare il problema guardandolo attraverso più lenti. Alcune di queste saranno scelte e discusse direttamente dagli studenti del corso di Etica e Deontologia professionale e dell’associazione studentesca US, che sta partecipando all’organizzazione, con l’aiuto di alcuni docenti e in collaborazione con il centro SINAPSI.

Altre, invece, saranno proposte da professionisti di diversi settori, tra cui: Anna Trieste, giornalista sportiva napoletana (sulla parità di genere nei luoghi di lavoro); Sarantis Thanopulos, psicoanalista già presidente della Società di Psicoanalisi Italiana; Clara Serra, filosofa del diritto, attivista ed ex deputata spagnola con Podemos (sul desiderio e sul reato di femminicidio); Silvia Zorzetto, docente all’Università degli Studi di Milano (sul linguaggio dei media e del web) e Maria Giulia Bernardini, docente presso l’Università degli Studi di Ferrara (su donne e disabilità).

L’iniziativa ha ricevuto un finanziamento da parte del rettorato e gli appuntamenti dovrebbero partire ad ottobre inoltrato. “Mi farebbe piacere che unissimo le forze”, auspica la prof.ssa Scamardella a proposito del coinvolgimento dei ragazzi. “Ci sono tante studentesse rappresentanti donne in Dipartimento e saranno le benvenute se, tra i saluti o come discussant, vorranno prendere la parola”, invita.
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Ateneapoli – n.15 – 2025 – Pagina 22

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