Un dibattito intenso e partecipato ha animato i Consigli di Dipartimento di Studi Umanistici e Scienze Sociali del 24 settembre. In quella sede i rappresentanti del sindacato studentesco Link Napoli hanno letto e presentato un testo emendato all’Appello Unina per Gaza, chiedendo all’Ateneo un cambio di passo sulle politiche di collaborazione internazionale e, in particolare, la sospensione degli accordi di ricerca con le università israeliane.
Il documento, elaborato dalla componente studentesca e approvato dai Dipartimenti, è stato trasmesso al Senato Accademico, che lo discuterà nella prossima seduta. “Ho preso la parola a nome degli studenti di Scienze Sociali – racconta Francesca Sapere – perché l’appello originario, pur mosso da intenzioni condivisibili, appariva debole sotto il profilo analitico. Non bastano dichiarazioni generiche di carattere umanitario: occorre riconoscere la portata politica del conflitto e la responsabilità delle istituzioni accademiche che rischiano, talvolta, di legittimare strutture direttamente legate alla propaganda statale.
Abbiamo sottolineato anche l’importanza di tutelare gli studenti vincitori delle borse IUPALS (Italian Universities for Palestinian Students), che meritano un sostegno concreto e non solo sulla carta”. Un intervento che ha trovato eco in quello di Alice Pappalardo, studentessa di Filosofia, che ha posto l’accento sugli aspetti procedurali e istituzionali: “Il testo così com’era – spiega – ometteva elementi fondamentali. Non conteneva il termine ‘genocidio’ e fissava l’inizio delle violenze al 7 ottobre, riducendo la complessità storica della vicenda. Con i nostri emendamenti abbiamo chiesto una riforma del Codice Etico dell’Ateneo, un piano operativo per le borse IUPALS e un chiaro riferimento al boicottaggio accademico.
Sono richieste che si inseriscono nella scia delle mobilitazioni pubbliche degli ultimi due anni, quando studenti e studentesse sono scesi in piazza per sostenere la causa palestinese. Ora vogliamo che quell’impegno trovi spazio anche nelle aule istituzionali”.
Il confronto in Consiglio è stato vivace: si sono alternati interventi di ordine giuridico, etico e politico, con una partecipazione corale che ha mostrato come il tema interpelli non soltanto la componente studentesca. “La nostra mozione – racconta Francesca Arrichiello, studentessa di Filologia Moderna – è stata accolta con un applauso e diversi docenti ci hanno rivolto parole di apprezzamento.
Tutto il Consiglio ha partecipato al dibattito, segno che la questione tocca l’intera comunità accademica. Ora ci aspettiamo che le istanze avanzate non restino lettera morta, ma trovino un seguito concreto nelle sedi competenti”.
La decisione finale spetterà al Senato Accademico, che avrà il compito di trasformare le modifiche proposte in linee guida effettive.
Per i rappresentanti di Link Napoli, la sfida è chiara: “portare l’Ateneo ad interrogarsi sulla coerenza etica delle proprie collaborazioni scientifiche e a tradurre i principi di giustizia e responsabilità in pratiche istituzionali verificabili. Dalle parole si deve passare a scelte concrete e coerenti”.
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Ateneapoli – n.15 – 2025 – Pagina 22