3.049 studenti ai primi esami del semestre filtro. Tre prove consecutive: troppo stress

“Oggi per noi è una simulazione ufficiale”. Sembra questo il sentire generale di coloro che hanno sostenuto i primi esami in assoluto del semestre filtro. Ansiosi. Impauriti. Tesi. Tutt’altro che entusiasti di sottoporsi a uno sbarramento che potrebbe far stringere un pugno di mosche dopo sei mesi – anzi due, al massimo tre quelli davvero effettivi – sui libri. E all’indomani del primo vero test per il semestre filtro le polemiche non si sono fatte attendere. Tantissime le accuse di irregolarità da parte degli studenti.

Ma andiamo con ordine. La giornata che ha portato 3049 studentesse e studenti a provare gli esami di Chimica, Fisica e Biologia alla Federico II è iniziata il 20 novembre alle 8.00, a ridosso dei cancelli di Monte Sant’Angelo, dove l’accesso al Complesso è stato gestito dagli addetti alla sicurezza, che hanno scaglionato l’ingresso per una migliore gestione del flusso. In tutto, sono state utilizzate 64 aule, ognuna delle quali con il supporto di personale tecnico-amministrativo per il riconoscimento degli esaminandi.

La tensione è più che palpabile. Mentre la fiumana di ragazzi si muove verso le aule, in molti si augurano buona fortuna e si danno appuntamento a quando tutto sarà finito. Una ragazza dice alle colleghe: “non posso permettermi di sbagliare. O entro a questo giro o non potrò più riprovarci”. Altri discutono della strategia da adottare: “mi lancio subito su quelle che so, per ultime lascio quelle su cui ho dubbi”.

Serena Capozzi ci proverà, ma non è affatto contenta di questa modalità di accesso: “ci hanno messo in una situazione in cui è quasi impossibile fare bene. La quantità di cose da studiare, il livello di approfondimento richiesto e il tempo limitato hanno resto tutto non fattibile. Non abbiamo concluso i programmi e a me dispiace anche per i professori, che hanno dovuto correre”.

“È tutto a scatola chiusa”

Luisita Carasco ce l’ha con la Ministra: “quella di oggi è la vera simulazione per noi, anche se a sentire la Bernini ci sono state fornite. Le ha viste solo lei (le simulazioni, ndr)”. Kathrine Carosone è “piena d’ansia” e per lei la cosa più preoccupante in prospettiva è un’altra: “superare gli esami potrebbe comunque significare esclusione”.

Giulia Mancini parla per sé e altre due amiche che sono troppo tese per rilasciare dichiarazioni: “siamo qui per provare e l’agitazione è tantissima. Ci preoccupa tanto Biologia, il programma è enorme”. Salvatore Castellucci teme invece Chimica, ma in generale è teso “perché è tutto a scatola chiusa, non sappiamo quasi nulla della struttura degli esami. Finora l’organizzazione è stata un po’ improvvisata. Vedremo”.

Mariapia Mancuso arriva ai tre esami (la stragrande maggioranza ha deciso di sostenerli tutti) con un brutto stato d’animo: “in nessuna della tre materie abbiamo portato a termine i programmi, inoltre si parla di semestre, ma noi qui di tempo per studiare ne abbiamo avuto pochissimo, sì e no due mesi. Li ho vissuti davvero male”. Alle 10.30 le operazioni di ingresso sono state portate a termine senza intoppi e alle 11.00, in tutta Italia, è iniziato l’esame di Chimica, durato 45 minuti.

Al termine è stato concesso un quarto d’ora di pausa e poi è iniziato il secondo, quello di Fisica. Il protocollo è stato ripetuto fino all’ultimo, Biologia. A ridosso dell’uscita dalle aule da parte dei ragazzi, inizia a circolare la voce di due esclusioni per l’utilizzo di cellulari. Tutto confermato e compito annullato per entrambi.

“I ragazzi in così poco tempo non hanno potuto metabolizzare”

Proprio in quel frangente, Ateneapoli è riuscito a intercettare due Presidenti di Commissione, ovvero le prof.sse Simona Paladino (Biologia) e Annalisa Lamberti (Chimica). La prima battuta è sui programmi: “abbiamo rispettato i syllabus e trattato tutti gli argomenti, qualcuno è stato approfondito di più, altri meno”.

Particolarmente critica la seconda: “sono stati calati dall’alto, una vastità enorme di argomenti da spiegare in 75 ore. Ne sarebbero servite almeno 100”. Entrambe ritengono che “i ragazzi in così poco tempo non hanno potuto metabolizzare. Alla fine molti si sono resi conto della corsa fatta”. “Questo semestre è in realtà un bimestre – ci tiene a sottolineare Lamberti – diciamo le cose come stanno, inoltre il programma di Chimica va ben oltre la reale preparazione che serve ai medici”.

Paladino è a favore del semestre “ma con certi canoni e con i programmi da rimodellare. A bocce ferme i vari settori si coordineranno per parlare con il Ministero in ottica propositiva”. Lamberti poi ammonisce: “ogni giorno i ragazzi hanno dovuto seguire sei ore di lezione, magari venendo da paesi limitrofi che hanno richiesto ore di viaggio per farvi ritorno. Insomma, di tempo per studiare e mettere a posto gli appunti ne hanno avuto davvero poco. Il Ministero deve prendere atto e cambiare un bel po’ di cose”.

Alle 14.00 si conclude tutto e i 3049 si riversano all’esterno delle aule. C’è chi piange, chi non riesce a parlare; qualcun altro non vede l’ora di confrontarsi con i colleghi su quella domanda. Altri prendono subito il telefono e chiamano a casa. Altri ancora si riuniscono ai familiari che li stavano attendendo con ansia. L’adrenalina rende l’aria elettrica e qualcuno non vede l’ora di sfogarsi. “Non è andata troppo bene, credo di aver fatto male soprattutto in Biologia. Le risposte aperte non le ho trovate fattibili.

Per me è il 10 dicembre la vera data d’esame, oggi ho voluto capire di cosa si trattasse”, dice una studentessa che vuole restare anonima. Silvia Capuano dice che “tutte e tre sono stati difficili, in particolare Chimica per me”. Sulla strategia: “ho letto per bene tutte le domande e poi ho risposto innanzitutto a quelle di cui ero davvero sicura. Sono stanca, la consecutività incide parecchio. Mentalmente sono arrivata a Biologia scarica. Preferivo le modalità di ingresso dello scorso anno, onestamente”.

Alberto Caiazzo invece è molto soddisfatto: “Fisica è il più complicato, perché ha richiesto più calcoli e poi è di per sé una materia complicata. Non mi ha convinto per niente sostenere tutti e tre gli esami in una mattinata, ma devo dire che il livello è più basso di quanto pensassimo. Ho trovato tutto molto fattibile”. Vanessa Canuti ha trovato in Chimica i maggiori ostacoli, resta il fatto che “darne tre consecutivi non è gestibile, troppe informazioni, troppi argomenti”. Il bilancio: “è negativo, credo sia andata male, ritenterò il 10 dicembre”.

Tommaso Capasso ammette: “la pressione è stata più esterna, ma di fatto il livello lo immaginavo molto più difficile. Fisica è andato benissimo, qualche dubbio in più resta su Biologia e Chimica. Il periodo in dad, però, è stato depressione pura, ci tengo a dirlo, sembrava di essere tornati ai lockdown”. Asia Cirillo conferma: “mi aspettavo di peggio, ho trovato i test accessibili, il giudizio sul semestre è positivo, forse ci sarebbe servito più tempo per studiare”.

Martina Coletta non usa mezzi termini: “sono andata malissimo, ma trovo questa impostazione del tutto inutile. Poco tempo per prepararci e tantissimi concetti da assorbire. Era impossibile, mi sono sentita anche un po’ abbandonata a me stessa”. Laura De Simone, che pure ha sostenuto tutti e tre gli esami, ha riferito che “il sistema adottato produce tantissimo stress. I 45 minuti non consentono di ragionare per bene, bisogna andare di fretta. Avrei preferito un test unico”.

Le polemiche

Al di là delle sensazioni, subito dopo la fine degli esami, si sono scatenate le polemiche su tutto il territorio nazionale. Durante la prova, infatti, sarebbero stati diffusi su internet i quiz, tramite delle foto. Fatto confermato dallo stesso Ministero, che ha provato a mettere una toppa.

Il Ministro Bernini ha detto: “se qualche furbetto ha cercato di portare telefonini all’interno delle Università, e alcuni sono stati trovati e espulsi, o ha cercato di falsare gli esiti di questa importantissima prova pubblicando online i compiti, noi risaliremo a questi furbetti e annulleremo i loro compiti”. Resta da vedere cosa accadrà, nel frattempo si sprecano i gruppi telegram e whatsapp dove migliaia di partecipanti si stanno confrontando sul da farsi – solo uno ne conta 3500 – ovvero raccogliere firme per ricorsi collettivi.

Ed è facile reperire testimonianze scritte, anonime e non, foto e video di chi denuncia presunte irregolarità. In particolare, in uno di questi gruppi è possibile compilare un form dove rilasciare la propria testimonianza. Espressamente citata anche la Federico II. Asmed, tramite i propri canali social, ci è andata giù duro: “questa prima sessione è stata un disastro e purtroppo ce lo aspettavamo. Stiamo ricevendo segnalazioni di irregolarità relative alle prove d’esame”.

Sempre contraria alla Riforma, l’associazione lo ribadisce: “rischia di ledere solo i diritti delle studentesse e degli studenti e di non garantire una selezione realmente equa e trasparente”. La raccolta sistematica delle segnalazioni è propedeutica a uno scopo ben preciso: “intervenire nelle sedi competenti a tutela della comunità studentesca”. Allo stesso modo anche UdU Napoli ha preso posizione, annunciando di voler ricorrere: “il semestre filtro esclude, e lo fa anche in maniera ingiusta”.
Claudio Tranchino

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Ateneapoli – n.19-20 – 2025 – Pagina 27

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