E se dietro quella porta in vetro ci fosse la risposta alla fatidica domanda: ‘che cosa farò da grande’? Sembra quasi di sentirlo davvero il rimbombo dei pensieri delle centinaia di matricole radunate nell’androne di Via Nuova Marina 33 alla giornata di accoglienza di Giurisprudenza. Centinaia di sguardi che rapidamente si muovono cercando di incrociare i propri futuri colleghi di corso.
In qualche angolo la tensione si scioglie: ‘Anche tu? Anche io!’ si sente facendo lo slalom tra un gruppetto e l’altro di ragazzi e ragazze che si aggregano sotto il segno della stessa cattedra, della stessa scuola di provenienza o di una passione in comune saltata fuori un po’ per caso.
Quasi tutti sono già iscritti, chi con più e chi con meno convinzione, ma c’è una generale e diffusa curiosità che un po’ riesce ad addomesticare l’ansia del nuovo inizio. “Non vedo l’ora di cominciare! Mi sto un po’ annoiando e sono contenta che tra poco inizieranno i corsi e potrò finalmente entrare nella mentalità universitaria”, rivela Carlotta Altezza (I cattedra). Sentimento condiviso da Maria Vittoria De Maria (III cattedra), che spera di “spezzare presto la lentezza dei ritmi estivi”, andando alla scoperta del Diritto Romano: la materia che rivela incuriosirla più di tutte, per via di una grande passione per la lingua latina ereditata dal liceo.
Sono diversi gli appassionati di storia. Tra questi anche Filippo Gomez Paloma (V cattedra): “sono incuriosito dal mondo giuridico antico”, rivela. La scelta di Giurisprudenza è nata, infatti, proprio per assecondare una propensione verso le materie umanistiche e forse anche un po’ “per il desiderio di diventare avvocato”, confessa. A lui, invece, non dispiace qualche settimana di vacanza in più, anche se teme che “poi dovremmo iniziare a studiare seriamente fin da subito”.
Il sogno della magistratura
Ad avere questa preoccupazione è anche Errica Martuscielli (IV cattedra) che avrebbe “decisamente preferito finire prima”, anziché il 17 dicembre. In compenso, però, “vedere le strutture in cui seguiremo aiuta a immaginarsi come saranno i prossimi mesi ed è bello vedere volti nuovi”, afferma contenta di com’è andata la giornata di accoglienza.
C’è in lei un accenno di sogno al mondo della magistratura, “ma è come dire che mi piacerebbe fare l’astronauta”, sospira, “è un po’ presto per esserne certa, ma il diritto mi affascina”. Un po’ meno soddisfatta è Francesca Falco (III cattedra), che non è riuscita a seguire la presentazione perché non c’era posto in aula e teme che ciò possa replicarsi all’inizio delle lezioni.
In suo soccorso, però, sono arrivate le associazioni studentesche: “ci hanno presentato loro le varie opportunità ed è simpatica l’idea di andare a vedere i vari spazi di Giurisprudenza”, afferma. Concorda la collega Laura Fera (III cattedra), anche lei rimasta fuori dall’aula. In compenso, era già abbastanza convinta sul suo futuro: “vorrei fare il procuratore: è una passione che mi è nata da piccolina guardando i gialli”, dichiara.
Privato, lo Scoglio
A proposito di determinazione: diverse matricole rivelano di volersi subito confrontare con lo Scoglio (con la S maiuscola) del primo anno. Diritto Privato. “Perché me ne hanno parlato male – scherza Alberto De Caprio (III cattedra) – e sono curioso di vedere se è davvero così terribile”. “Dicono sia il più tosto – si accoda Giuseppe Simpatia (I cattedra) – ho un po’ di ansia, lo ammetto, ma voglio proprio capire di che si tratta”, rivela. Aggiunge, però, di essere affascinato anche da un’altra materia: Storia del diritto medievale e moderno. “È al primo anno, eppure non se ne sente mai parlare”, fa notare.
Qualcun altro, invece, spera di continuare a coltivare quelle materie che gli avevano fatto battere il cuore al liceo, come Giulia Pinto (V cattedra), amante della filosofia e dunque curiosa di sapere se, combinata al diritto, le farà lo stesso effetto. Molto apprezzato è stato il focus sulle opportunità di internazionalizzazione sia da chi, come Vittoria Raio (V cattedra), si è iscritta per un forte interesse verso il diritto internazionale e dunque non vede l’ora di lanciarsi verso l’estero, sia per chi, come Carlo Ardituro (I cattedra), è solo curioso di scoprire strade nuove.
Del resto, per lui la scelta di Giurisprudenza è nata proprio da qui: “credo che nell’ambito umanistico, quello per cui sento di essere più portato, sia il percorso che apre più sbocchi”, suggerisce. Ad andare un po’ per esclusione anche Elena Cimmino (II cattedra), che ha vagliato l’ambito umanistico e ha capito che Giurisprudenza era “quella che mi interessava di più”.
A rafforzare la sua convinzione è stato anche ciò che ha ascoltato durante la presentazione dei corsi: “hanno analizzato vari aspetti dell’offerta dell’Ateneo che prima non conoscevo e mi sembrano opportunità molto interessanti”, ammette. Un po’ rassicurato da questa giornata ne è uscito anche Damiano Adiletta (I cattedra): “mi è piaciuto come i docenti si sono approcciati e il fatto che abbiano anticipato un po’ tutte le possibili domande che avrebbero potuto porre loro”, conclude.
A proposito di determinazione: diverse matricole rivelano di volersi subito confrontare con lo Scoglio (con la S maiuscola) del primo anno. Diritto Privato. “Perché me ne hanno parlato male – scherza Alberto De Caprio (III cattedra) – e sono curioso di vedere se è davvero così terribile”. “Dicono sia il più tosto – si accoda Giuseppe Simpatia (I cattedra) – ho un po’ di ansia, lo ammetto, ma voglio proprio capire di che si tratta”, rivela. Aggiunge, però, di essere affascinato anche da un’altra materia: Storia del diritto medievale e moderno. “È al primo anno, eppure non se ne sente mai parlare”, fa notare.
Qualcun altro, invece, spera di continuare a coltivare quelle materie che gli avevano fatto battere il cuore al liceo, come Giulia Pinto (V cattedra), amante della filosofia e dunque curiosa di sapere se, combinata al diritto, le farà lo stesso effetto. Molto apprezzato è stato il focus sulle opportunità di internazionalizzazione sia da chi, come Vittoria Raio (V cattedra), si è iscritta per un forte interesse verso il diritto internazionale e dunque non vede l’ora di lanciarsi verso l’estero, sia per chi, come Carlo Ardituro (I cattedra), è solo curioso di scoprire strade nuove.
Del resto, per lui la scelta di Giurisprudenza è nata proprio da qui: “credo che nell’ambito umanistico, quello per cui sento di essere più portato, sia il percorso che apre più sbocchi”, suggerisce. Ad andare un po’ per esclusione anche Elena Cimmino (II cattedra), che ha vagliato l’ambito umanistico e ha capito che Giurisprudenza era “quella che mi interessava di più”.
A rafforzare la sua convinzione è stato anche ciò che ha ascoltato durante la presentazione dei corsi: “hanno analizzato vari aspetti dell’offerta dell’Ateneo che prima non conoscevo e mi sembrano opportunità molto interessanti”, ammette.
Un po’ rassicurato da questa giornata ne è uscito anche Damiano Adiletta (I cattedra): “mi è piaciuto come i docenti si sono approcciati e il fatto che abbiano anticipato un po’ tutte le possibili domande che avrebbero potuto porre loro”, conclude.
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Ateneapoli – n.15 – 2025 – Pagina 19-20