Un laboratorio di idee al corso di Filosofia Politica

“Un vero e proprio laboratorio di idee, dove il confronto e la sperimentazione diventano i pilastri dell’esperienza didattica”.
Per il secondo anno consecutivo, il prof. Alessandro Arienzo, docente di Filosofia Politica presso il Corso di Laurea Magistrale in Filosofia, ha rinnovato l’approccio tradizionale, andando oltre le lezioni frontali e coinvolgendo gli studenti in attività collaborative di lettura, analisi critica e discussione di testi. “Abbiamo deciso di riproporre, sulla base del successo dell’anno scorso precedente, l’inclusione attiva degli studenti, suddivisi in piccoli gruppi, nell’interpretazione e nell’analisi dei testi in programma. Ogni gruppo ha presentato i risultati del proprio lavoro alla classe, trasformando una parte delle lezioni in momenti di discussione e approfondimento, basati direttamente sulle loro ricerche”, spiega il docente. Quest’anno, il percorso didattico ha preso il via dallo studio de Il Leviatano di Thomas Hobbes, un testo fondamentale che invita a riflettere su un nodo cruciale: il rapporto tra la scienza e la retorica politica.
Un tema che acquista una straordinaria attualità, soprattutto se si considera “il ruolo della comunicazione scientifica nel contrastare fenomeni come la disinformazione e le fake news”. In particolare, si evidenzia la difficoltà di trasmettere verità scientifiche in modo chiaro e coinvolgente, come nel caso della crisi climatica, dove spesso la mera esposizione dei dati non basta a fronteggiare le narrazioni distorte: “Hobbes, già nella sua epoca storica, si confrontava con una problematica simile: la necessità di costruire un ordine politico attraverso un linguaggio politico efficace, capace di orientare e persuadere”.
Ma le novità non finiscono qui, perché la vera peculiarità dell’esperienza formativa proposta è l’incoraggiamento alla scrittura. “Gli studenti che hanno frequentato il corso sono invitati ad elaborare e inviare dei contributi scritti, frutto delle riflessioni maturate nel corso delle lezioni. Gli elaborati confluiranno poi in una raccolta di lavori pubblicati in un volume scientifico – prima di questa estate – e discussi durante un incontro accademico”, spiega Arienzo. Un’occasione importante per coloro che vogliono cimentarsi per la prima volta nel campo della ricerca ma che non implica una valutazione d’esame. “Finalizzato al voto è solo il laboratorio, che è parte integrante dell’esame. La pubblicazione del libro è un’attività invece completamente libera. Si tratta di un campo di prova anche magari per esercitarsi nella scrittura preparatoria alla tesi o a quella di un saggio scientifico più strutturato oppure indirizzato, semplicemente, a chi abbia voglia di esprimersi”.
Le proposte già condivise dagli interessati spaziano da “riflessioni sul ruolo della scienza nella società contemporanea, fino a un’analisi approfondita della sovranità algoritmica, con particolare attenzione all’intelligenza artificiale e alle sue connessioni con l’immagine del Leviatano. Altri interventi esplorano le implicazioni del concetto hobbesiano di sovranità in relazione al diritto internazionale e alle sfide globali di oggi”. L’anno scorso, informa il docente, “la pubblicazione (consultabile su www.fedoabooks.unina.it/index.php/fedoapress/catalog/book/574) ha coinvolto una quindicina di studenti.
Quest’anno, io e i colleghi coinvolti, ci attendiamo un’eguale partecipazione, anche se siamo consapevoli che questo tipo di lavoro richiede impegno e competenze simili a quelle della scrittura scientifica”. Un aspetto da tenere in considerazione è infatti il tentativo di conciliare la profondità delle riflessioni con i tempi ristretti del percorso universitario: la difficoltà principale è quella di trovare spazio per queste attività extra-curriculari. Ad ogni modo, noi ci impegniamo per garantire tali opportunità perché sono essenziali per arricchire l’esperienza accademica dei nostri discenti”.
L’auspicio è che iniziative come questa possano essere sempre più integrate nell’offerta formativa, contribuendo a rendere la filosofia non solo una disciplina teorica, ma anche “un potente strumento di analisi del mondo contemporaneo”.
Giovanna Forino
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Ateneapoli – n. 3 – 2025 – Pagina 26

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