Vincenza Ferrara, laurea Magistrale a pieni voti con lode, racconta il suo percorso a Biologia

Era una prassi di Biologia ed è stata riproposta da qualche tempo: la pubblicazione sul sito internet del Corso di Laurea dei nominativi dei migliori laureati, mese per mese, con il contatto di posta elettronica.

Un modo per dare una vetrina a chi ha concluso il suo percorso con ottimi voti e per facilitare il contatto tra chi abbia necessità di assumere laureati e chi ha concluso il suo percorso di studi. Tra i nomi in bacheca in relazione alle sedute di laurea di luglio c‘è quello della ventiseienne Vincenza Ferrara.

Racconta sinteticamente ad Ateneapoli il suo percorso. “La mia – dice – è la classica storia di chi ha trovato la sua strada universitaria in corso d’opera. In qualche modo testimonia che si può compiere all’inizio una scelta non perfettamente aderente ai propri desideri, ma che c’è modo di correggerla”.

Spiega: “Dopo la scuola mi sono immatricolata al Corso di Laurea in Biotecnologie. Ho conseguito lì la Laurea Triennale, poi per la Magistrale ho scelto di cambiare strada e mi sono iscritta a Biologia. Il percorso presentava alcune affinità e non poche differenze”. Ferrara si è laureata in Biologia pochi mesi fa con 110 e lode.

“La mia tesi – racconta – verte sulla frammentazione del DNA spermatico e su quello che ciò comporta sul processo riproduttivo. Un lavoro molto orientato alla clinica, che ho svolto grazie alla frequentazione del reparto di Biologia della riproduzione dell’Azienda Universitaria federiciana. Lì mi ha seguito la biologa Federica Cariati, che si occupa proprio di Biologia della riproduzione. La docente relatrice della mia tesi di laurea è stata Rosa Carotenuto.

È stata una bella esperienza perché quando lavori in una struttura pubblica trovi una varietà di casi e situazioni molto ampia. È stato anche molto interessante osservare i rapporti che si creano in quel contesto lavorativo, le dinamiche, le pratiche quotidiane, le difficoltà che si affrontano. Insomma, è stato un anno davvero formativo”.

Durante il percorso della Magistrale, Ferrara ha seguito il curriculum Biologia del differenziamento e della riproduzione. Per il suo futuro, la neolaureata spera di poter continuare nell’ambito dell’attività clinica: “Mi piace e mi vedo in quel campo, ma è un percorso lungo e tortuoso. Ora devo sostenere l’esame di Stato indispensabile ad iscrivermi all’Ordine dei biologi e poi dovrò frequentare la Scuola di specializzazione senza la quale non si accede nei centri pubblici. Copre diverse aree scientifiche.

Purtroppo non è remunerata. Vorrei concorrere a quella in Patologia e contemporaneamente spero di cominciare a lavorare, sia pure non necessariamente dove spero che sarà il mio futuro professionale”. Fa un passo indietro e torna al suo primo anno del Corso di Laurea Magistrale: “Ho incontrato difficoltà sulle tematiche di sviluppo e differenziamento che i laureati triennali in Biologia avevano già affrontato ed io non avevo studiato a Biotecnologie.

Una volta avviato il percorso, però, tutto è filato abbastanza liscio. Ho trovato il filo conduttore, per così dire, nonostante negli anni universitari abbia coltivato anche altri interessi, oltre allo studio. Ho aiutato i miei genitori nel bar – tabaccheria e nel fine settimana ho sempre lavorato con loro. Ho seguito anche altre passioni, oltre allo studio”.

Al quale si è però dedicata con serietà. “Fondamentale – dice – è il metodo, indispensabile ad organizzare bene il tempo, a mettere a frutto le ore trascorse sui libri. Per chi come me ha frequentato da pendolare, perché vivo in provincia di Caserta, il metodo è ancora più importante. Quando c’erano i corsi uscivo di casa alle 6.30 per raggiungere la sede di Monte Sant’Angelo e rientravo alle 18.00. Per questo era importante che ottimizzassi le ore di studio, che fossi concentrata sia in Ateneo sia a casa. Cercavo di studiare ogni giorno, programmavo bene. Poi magari dopo un esame c’era qualche giorno di assoluta tranquillità”.

E poi la passione: “È il carburante necessario per dare un senso a quello che si fa e per superare gli inevitabili momenti di stanchezza”. A Biologia, sottolinea, “come credo negli altri percorsi di laurea, è poi fondamentale che ci sia curiosità di imparare qualcosa di nuovo che ci sorprenda. Non tutte le materie piacciono allo stesso modo, ma la curiosità è quell’ingrediente grazie al quale si può trovare qualcosa di stimolante anche in un argomento che non è tra quelli preferiti”. Gli esami che più le sono piaciuti alla Magistrale: Biologia e Biotecnologia della riproduzione, “Entrambi con una impostazione molto orientata alla clinica”.

I più difficili? “Nel mio caso quelli relativi a tematiche come la Fisiologia vegetale. Non per la materia in sé o per i docenti, ma perché erano quelli meno vicini ai miei interessi”. I laboratori: “Li ho frequentati soprattutto durante le mie 150 ore obbligatorie di tirocinio che ho svolto a Marcianise presso una struttura ospedaliera che si occupa di fisiopatologia della riproduzione.

Credo molto nella sanità pubblica e nella necessità di garantire a tutti, a prescindere dalle possibilità economiche, cure ed assistenza. È giusto che ci sia anche il privato, per garantire libertà di scelta, ma la sanità pubblica svolge un ruolo insostituibile”.
Fabrizio Geremicca
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Ateneapoli – n.15 – 2025 – Pagina 12

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