A partire dal 1° novembre, il Corso di Laurea Magistrale in Archeologia e Storia dell’Arte (Dipartimento di Lettere e Beni Culturali) sarà presieduto, per il triennio accademico 2025/26-2027/8, dalla prof.ssa Teresa D’Urso, docente di Storia della Miniatura lineamenti generali e avanzato e di Storia dell’Arte Medievale.
Il percorso di studio specialistico nel settore dei beni archeologici e storico-artistici, oltre a fornire competenze di carattere teorico, “propone agli studenti stage specifici e attività laboratoriali come: attività di scavo per il percorso archeologico, sia in Italia che all’estero, attività di catalogazione e di schedatura di manoscritti. Gli studenti del corso di Storia della Miniatura, ad esempio, sono coinvolti nella schedatura di manoscritti miniati presso la Biblioteca Nazionale di Napoli; oppure altri ancora sono stati chiamati ad intervenire in allestimenti museali e in attività di divulgazione all’interno di mostre.
Tutto questo mira a creare un rapporto concreto con il mondo del lavoro e ad entrare in contatto con gli operatori del settore, durante il percorso di laurea”, racconta la prof.ssa D’Urso, illustrando come si cerchi di portare avanti un fattivo e concreto orientamento al lavoro.
Sugli obiettivi del mandato che si appresta a ricoprire: “credo che, da quello che è emerso negli ultimi anni, siano due i punti su cui lavorare maggiormente. Bisogna continuare a sviluppare i rapporti con il mercato del lavoro, tenendo conto delle nuove esigenze, e concretamente ampliare il dialogo con i nostri portatori d’interesse, cioè con il nostro comitato d’indirizzo, in cui presiedono stakeholders, quali enti territoriali preposti alla tutela dei beni, società pubbliche e private che hanno a che fare con l’organizzazione di eventi.
Questo confronto oggi non può prescindere da un approfondimento di quelle che sono le nuove tecnologie, però continuando sempre a fornire una preparazione storica e metodologica solida. Infatti, questo sta già accadendo all’interno dei nostri laboratori, dove si utilizzano nuovi supporti tecnologici, sia nell’ambito della ricerca, sia nell’ambito della didattica; come nei laboratori interni di Archeologia, Tipografia e Civiltà Italiche; ma anche in un laboratorio congiunto con il Cnr – Istituto Nazionale per i Beni Culturali, con il Museo e il Real Bosco di Capodimonte e l’Istituto Nazionale di Fisica”.
Altro punto è quello di andare incontro alle esigenze degli studenti, “che da noi spesso già lavorano. È molto importante tenere in giusto conto quest’ampia presenza di studenti lavoratori nel nostro bacino d’utenza. Per poter rispondere ai loro bisogni, senza però penalizzare la formazione, offriamo già da qualche anno, la possibilità di un percorso formativo a tempo, definito Slow Laurea, che tiene conto della disponibilità minore di tempo degli studenti lavoratori e prevede la possibilità di completare il percorso di studi in 3 o 4 anni, anziché in 2, senza aggravio di tasse e senza finire in una situazione di angoscia”.
Un supporto verso gli studenti che si esplica anche attraverso la sperimentazione di corsi erogati in modalità mista, proprio per soddisfare i bisogni di coloro che non possono garantire la loro presenza in modo continuativo presso la sede. “Ad esempio, la prof.ssa Elisabetta Caldelli, docente di Paleografia e Diplomatica, ed io offriamo la possibilità di seguire il corso in modalità mista, ma richiediamo l’obbligo di frequentare le lezioni finali dei corsi, in situ, che costituiscono una sorta di didattica rafforzata.
Nel nostro caso, le ultime due lezioni si svolgono in una biblioteca presso cui gli studenti hanno modo di vedere dal vivo i manoscritti miniati e capire come funziona la catalogazione e la schedatura di questi manoscritti”, conclude la prof.ssa D’Urso.
Angelica Cioffo
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Ateneapoli – n.17 – 2025 – Pagina 28







