Assestare le partnership già attive e diventare più attrattivi, gettando lo sguardo oltre i confini dell’Europa. Questo l’obiettivo strategico dei prossimi anni per la Vanvitelli in chiave internazionale. Ma non solo. A raccontare ad Ateneapoli come l’Ateneo intende perseguire l’obiettivo è stato il prof. Michele Papa, Ordinario di Anatomia umana, da circa tre mesi Delegato proprio alla mobilità e all’internazionalizzazione.
Nell’occasione, il docente ha risposto anche ad alcune domande di stretta attualità. Per esempio sull’appello umanitario per Gaza firmato da oltre 200 docenti, sugli accordi in essere con università israeliane e sul progetto UNICORE (University Corridors for Refugees), il progetto che offre a giovani rifugiati la possibilità di studiare in Italia, arrivando in modo sicuro.
“La storia della scienza ed in generale della conoscenza dimostra inconfutabilmente che indipendentemente dai contesti la cultura vince”, ha detto a proposito della delicata situazione internazionale.
Professore, quali sono gli obiettivi strategici in materia di internazionalizzazione per i prossimi anni, considerando l’importanza crescente della proiezione verso l’estero di un Ateneo?
“Consolidare i numeri e le cooperazioni attuali e incrementare gli scambi specie con le aree geografiche più prossime del Vicino Oriente e tutti i Paesi del Nord Africa e quella Subsahariana”.
In quali aree disciplinari bisognerebbe incrementare il numero di accordi con enti e università straniere?
“Sarebbe necessario incrementare il numero degli accordi con Università sia UE sia Extra UE, per le aree disciplinari afferenti ai Dipartimenti di Psicologia, Architettura (Triennale Design per la Moda e Design e Comunicazione), Economia, Medicina, Distabif. Inoltre, sarebbe opportuno analizzare gli accordi esistenti al fine di valutare quali siano realmente utilizzabili dagli studenti”.
Tra fine agosto e inizio settembre 215 docenti firmatari dell’appello umanitario per Gaza hanno chiesto all’ateneo borse di studio per studenti e studentesse palestinesi, accoglienza sanitaria e verifica dei rapporti di ricerca con istituzioni e aziende israeliane. La Vanvitelli condivide queste istanze?
“L’Ateneo Vanvitelli non solo condivide tali iniziative, ma in diversi contesti si è reso promotore di accoglienza di studentesse e studenti che vivono in aree geografiche ove la formazione non è possibile o estremamente improbabile come dimostrato da iniziative già in essere come il progetto UNICORE”.
A proposito di mobilità extra-UE, la Vanvitelli ha un accordo con la Hebrew University of Jerusalem e uno con la Ben-Gurion University of the Negev. Saranno confermati?
“Il Magnifico Rettore dell’Università Vanvitelli, il prof. Giovanni Francesco Nicoletti, è il segretario generale della CRUI, la posizione dell’Ateneo è quella della CRUI”.
A proposito invece di iniziative relative all’incoming. Come funzionerà l’inserimento dei quattro studenti rifugiati vincitori di UNICORE 7.0, sono previste politiche di integrazione o supporto specifico?
“Al fine di agevolare l’integrazione degli studenti rifugiati del Bando UNICORE 7.0, l’Ateneo ha indetto una selezione rivolta agli studenti e ai docenti dell’Ateneo per assegnare rispettivamente una collaborazione part time come Tutor Buddy e una come Tutor Didattico. Gli studenti e i docenti selezionati si occuperanno rispettivamente del tutoraggio e dell’assistenza/accoglienza dei vincitori del Bando”.
La Vanvitelli è partner di HousingAnywhere.com, la piattaforma internazionale di affitti studente a studente. Gli incoming students riescono a trovare effettivamente alloggio tramite questa piattaforma?
“La piattaforma rappresenta per i nostri studenti incoming un metodo di reperimento alloggi secondario; pertanto, non siamo in possesso di dati a riguardo. Per il reperimento di alloggi da parte degli studenti internazionali, l’Università Vanvitelli si avvale principalmente del supporto della società ISU, con la quale è in essere una collaborazione dal 2019.
ISU ha creato una piattaforma ad hoc per consentire agli studenti di trovare appartamenti/stanze in condivisione, in maniera rapida e sicura. Dai dati rilevati risulta che nell’ultimo anno circa 100 studenti hanno usufruito del servizio”.
Tra Triennali e Magistrali dovrebbero essere sette i Corsi attualmente erogati in lingua inglese. L’offerta potrebbe conoscere un incremento?
“Confermiamo gli attuali, un incremento è legato al supporto del FFO del MUR, le aree interessate saranno le STEM, maggiormente richieste da studenti stranieri specie quelli provenienti da aree geografiche in via di sviluppo”.
Ci sono in programma iniziative per diventare più attrattivi?
“Sarebbe opportuno ridurre le tempistiche di pubblicazione dell’offerta formativa aggiornata all’anno accademico della mobilità; organizzare dei Welcome Day per Dipartimento per accogliere e istruire gli studenti in ingresso; realizzare dei campus nei pressi dei Dipartimenti o al più a Caserta per evitare la dispersione degli studenti incoming che sempre più spesso scelgono Napoli come domicilio per la mobilità”.
In generale, il contesto geopolitico attuale sta influenzando la mobilità e le collaborazioni?
“La storia della scienza, ed in generale della conoscenza, dimostra inconfutabilmente che indipendentemente dai contesti la cultura vince. Nei periodi in cui le invasioni barbariche e l’arrivo dell’Islam sconvolsero l’immobile assetto sociale dell’Europa, la scienza indopersiana giunse copiosa sino a noi. Senza non ci sarebbero stati Fibonacci, Galileo e Keplero”.
Claudio Tranchino
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Ateneapoli – n.16 – 2025 – Pagina 29