Welcome Day per gli studenti di Medicine & Surgery. “Lavorare in team è una delle caratteristiche più importanti per un medico”

‘Help each other, especially when things go crazy. You’re part of something extraordinary, do great things’. Parole accorate quelle del dott. Viraj Pattapola, che è stato studente di Medicine and Surgery alla Vanvitelli e in occasione del Welcome Day del Corso avvenuto il 10 novembre nell’Aula Donatelli nel centro storico napoletano, ha raccontato in breve la propria esperienza agli studenti del primo anno, dando qualche consiglio e strappando dei sorrisi.

Al ‘benvenuto’, erano presenti una quarantina di studenti – prossimamente arriveranno anche altri iscritti, che al momento attendono ancora visti e permessi. Subito dopo i convenevoli iniziali ha preso la parola la Coordinatrice, la prof.ssa Maria Luisa Balestrieri, che, nel portare i saluti del Direttore del Dipartimento, prof. Ferdinando De Vita, ha parlato di unità di intenti: “Noi docenti adattiamo le lezioni e gli insegnamenti a classi internazionali, certo, ma gli attori principali siete voi. Vi invito a lavorare tutti assieme, nella stessa direzione, per far sì che i prossimi sei anni diventino un bel percorso”.

Anche perché, ricorda la docente, “lavorare in team è una delle caratteristiche più importanti per un medico”. Sull’approccio allo studio, in vista del camice bianco, ha aggiunto: “ricordate che a partire da oggi assorbirete conoscenze che vi serviranno nel tempo. Tramite una visione olistica, imparerete cosa fare e cosa non fare”. Lo scopo, d’altronde, è uno: “dovrete prendervi cura della persona”. È toccato poi al prof. Vincenzo Desiderio, membro della Commissione orientamento del Corso.

“Oggi è il primo giorno di un lungo viaggio che, speriamo, vi porterà tutti a diventare medici – ha detto – Noi vi accompagneremo in questo inizio, così come durante tutto il percorso: siamo qui per orientarvi”. Tra il serio e il faceto, per catturare l’attenzione di studentesse e studenti e per rendere il clima ancora più informale, il docente ha lanciato un avviso ai naviganti: “Doctor House e Grey’s Anatomy raccontano la figura del medico nell’immaginario collettivo.

Dimenticate tutto questo. Essere medico è altro: sacrificio e responsabilità della vita di altre persone”. E per sostenere il peso di entrambe, lo studio è fondamentale: “le conoscenze che apprenderete dovranno essere collegate alle competenze. Il voto non conta. A fare la differenza saranno conoscenza e capacità di applicarla”. E nel citare Antonio Gramsci e la sua definizione del concetto di cultura, come pensiero critico e capacità di interpretare, ha precisato che un buon medico è quello che “riesce a fare la scelta giusta, sempre nell’interesse del paziente”.

Successivamente, sempre il docente, ha offerto una breve presentazione tramite immagini e slides al monitor per ricordare le principali caratteristiche del Corso e riportare informazioni utili: durata, sedi, aule studio, biblioteche, lezioni di lingua online, sportello di supporto psicologico, servizi per studentesse e studenti con disabilità, Adisurc, app Vanvitelli.

E, naturalmente, un piccolo focus anche sull’Erasmus: 106 accordi internazionali con università straniere. “Il vero potere di Medicine and Surgery è l’inglese, attraverso il quale vengono erogate le lezioni. Offre la possibilità di lavorare anche all’estero – molti dei nostri ex studenti lavorano in giro per il mondo”, ha concluso Desiderio, che ha salutato con un “I wish you the best”, lasciando il posto proprio al dott. Pattapola.

Alcuni passaggi del suo breve discorso: “la medicina ci testa costantemente, non si smette mai di imparare. Non si diventa medici in una notte, ma solo dopo una serie di step che comportano anche degli errori. Finora, ho capito che le persone non si aspettano di incontrare un medico perfetto, ma uno che sappia prendersi cura di loro. Vedo il nostro lavoro un po’ come uno sport di squadra: gli amici che incontrerete qui saranno la vostra famiglia per sempre”.

L’incontro è terminato con la testimonianza di alcuni rappresentanti degli studenti – Carlotta Terzariol, tra gli altri – che hanno raccontato i propri inizi e invitato gli studenti del primo anno a partecipare alla vita universitaria e a tutte le attività di gruppo che vengono organizzate durante l’anno dall’associazione V:Together.
Claudio Tranchino

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Ateneapoli – n.18 – 2025 – Pagina 40

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