Le prove a conclusione di un percorso “psicologicamente molto stressante”

Tensione, ansia e sconforto: questa è l’aria che si respira fuori ai cancelli dell’Aulario di Santa Maria Capua Vetere di Via Perla nella mattinata del 20 novembre. Gli studenti stanno per sostenere gli esami del Semestre filtro per l’accesso ai Corsi di Laurea a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi Dentaria. Non è solo l’Aulario di Via Perla ad affollarsi di aspiranti medici, ma anche quello in Via Martiri del Dissenso, sempre a Santa Maria Capua Vetere; e quello di Viale Lincoln, a Caserta.

“Oggi la considero una simulazione, lo rifarò sicuramente a dicembre”, afferma Rosanna di Pasquale. L’appello del 20 novembre è infatti la prima possibilità che viene offerta agli studenti di sostenere le tre prove in Biologia, Chimica e Propedeutica Biochimica e Fisica. In caso di insuccesso al primo tentativo, o di insoddisfazione verso il risultato ottenuto, gli studenti possono iscriversi all’appello del 10 dicembre e sostenere nuovamente le prove. Solo gli studenti che avranno conseguito un punteggio di almeno 18/30 in tutti e tre gli esami potranno essere inseriti nella graduatoria nazionale di merito.

Stando alle norme ministeriali, per ogni insegnamento sono presenti 15 quesiti a risposta multipla e 16 domande a completamento, da eseguire in 45 minuti, con un intervallo di 15 minuti tra una prova e l’altra. Un sistema valutativo che prevede l’attribuzione di un punto per ogni risposta corretta, nessun punto per quelle omesse e -0,10 punti per ogni risposta errata.

Serpeggiano dubbi e incertezze tra i candidati. “Non mi sento pronta, ci vorrebbe più tempo per studiare. Non so perché si chiami semestre filtro, dato che sei mesi di studio sono stati condensati in due mesi di lezioni con esami subito dopo”, racconta preoccupata Concetta Farro. Della stessa idea è Giuliana Serino: “Questi sono esami universitari a tutti gli effetti, che gli studenti preparano in minimo sei mesi. Noi, al contrario, siamo costretti a studiare tre materie contemporaneamente e in molto meno tempo. Ho trovato molta difficoltà, soprattutto in Biologia, dove ci sono molte nozioni dettagliate da imparare e troppo poco tempo”.

“Anche per me Biologia è stata la più complessa. Troppe cose da memorizzare”, racconta Mariachiara Coppa, che aggiunge: “ho smesso di seguire le lezioni dopo un po’ di tempo, poiché sottraevano molto tempo allo studio”. Strada scelta anche da Giuliana dell’Anno: “Non ho seguito le lezioni. Dopo il primo periodo, mi sono resa conto che era meglio fare da sola”. “Alcune lezioni sono state più produttive di altre, ma la maggior parte dello studio è stato fatto in proprio. Non avevamo un contatto diretto con il docente, non potevamo accendere videocamere e microfono e potevamo comunicare solo attraverso la chat della riunione”, racconta Giada de Marco.

È sulla stessa lunghezza d’onda il commento a caldo subito dopo la prova di Raffaele Crispino: “Domande specifiche che basandosi unicamente sulle lezioni erano impossibili da affrontare. Un metodo che non prepara affatto all’approccio universitario. L’approccio universitario non è preparare tre esami in circa tre mesi”. Un percorso, quello del Semestre filtro, definito “psicologicamente molto stressante. Se non dovessi passare non penso che lo rifarei ancora”, dichiara Sara Giugliano alla fine delle prove. Ma è Andrea Fedeppa a dare voce a una delle principali cause di angoscia tra gli studenti: “La paura di ritrovarsi con le mani in mano a gennaio. Questo Semestre filtro toglie sei mesi ad un altro potenziale Corso di Laurea; cosa che non avveniva prima, dove, all’inizio dell’anno accademico, già sapevi di essere fuori o dentro”.

Ma quindi cosa cambierebbero gli studenti? Molti ritornerebbero al test da sostenere in estate o a settembre, o “anche dal quarto anno di superiori, perché per me dovrebbe essere basato su Conoscenze di matematica, Logica e Comprensione del testo. Toglierei Chimica e biologia, da affrontare direttamente a livello universitario una volta entrati”, sostiene Andrea. Giuliana dell’Anno manifesta speranzosa un ritorno al test di due anni fa, “molto più meritevole, magari togliendo le domande di Logica e matematica, perché non pienamente attinenti al percorso di studi”.

C’è invece chi ritiene che la soluzione migliore sia il test dello scorso anno, con le domande da attingere in una banca dati. È di questa idea Vincenzo Convertito che lo definisce “molto più semplice e alla portata di tutti, soprattutto dei neodiplomati. Questo metodo del Semestre filtro, che stiamo sperimentando, avvantaggia gli studenti universitari che hanno già frequentato altri Corsi di Laurea nello stesso ambito, come Biologia o Biotecnologie, perché si sono già approcciati agli argomenti in maniera universitaria e magari hanno già sostenuto qualche esame”.
Angelica Cioffo

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Ateneapoli – n.19-20 – 2025 – Pagina 35

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