Pillole di benessere alla Vanvitelli

Un’intera giornata dedicata al benessere psico-fisico, tra aule piene e stand informativi, per mettere in rete servizi accademici, istituzioni e territorio. Si è tenuta il 22 settembre nel plesso di Viale Ellittico a Caserta. Promossa con il contributo del progetto PROBEN e finanziata dal Ministero, l’iniziativa ha voluto portare la cura “fuori dai laboratori”, coinvolgendo tutta la comunità universitaria (in particolare i Dipartimenti di Psicologia e Scienze Politiche), le Asl e associazioni. A rompere il ghiaccio la Delegata del Rettore per lo Sport, prof.ssa Katherine Esposito, con un invito semplice e potente: “Allenatevi: nello sport si coltivano mente, corpo e serenità”.

Cuore della giornata, la presentazione dei servizi psicologici di Ateneo: Barbara Morgillo, Direttrice del Centro di Ateneo dei Servizi Clinici Universitari Psicologici (SCUP) ha illustrato la “cabina di regia” che aggrega ascolto, consulenza e intervento clinico con quattro assi operativi: area clinica, inclusione e apprendimento, ricerca e valutazione, formazione e comunicazione. “Obiettivo di questo progetto – spiega Morgillo – è armonizzare gli sportelli già attivi, ampliare la platea (studenti, personale, in prospettiva popolazione), misurare gli esiti e comunicare in modo capillare attraverso canali dedicati e social”.

Di diritto allo studio e inclusione ha parlato Vasco D’Agnese, Direttore del Centro di Ateneo per l’Inclusione degli Studenti con Disabilità e DSA (CID) nonché delegato per la Disabilità: “Diritto allo studio – spiega D’Agnese – e inclusione nel contesto universitario attraverso l’accoglienza con ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health), tutorati mirati, accomodamenti didattici e orientamento al lavoro”. “Non partiamo tutti dalla stessa linea – ha scandito D’Agnese – L’università deve rimuovere le barriere dell’ambiente”, ricordando al tempo stesso la scarsità cronica di fondi ministeriali e l’aiuto della tecnologia nell’accessibilità.

Sul fronte benessere studentesco, la prof.ssa Alda Troncone, Responsabile del Servizio Aiuto Psicologico agli Studenti Universitari (SAPS) e Responsabile Scientifico del Progetto Proben App Benessere, sintetizza un anno di attività del progetto lungo quattro direttrici: “quella dell’azione di ricerca per stabilire la diffusione e l’entità del fenomeno del disagio psicologico ed emotivo in modo da identificarne i relativi fattori di rischio e protezione procedendo così ad individuare modalità utili per contrastare i fattori di rischio e promuovere il benessere;
la creazione e/o il potenziamento di strutture e l’adozione di strumenti che stimolino soluzioni e modalità innovative a
supporto continuo dei bisogni espressi o latenti della popolazione studentesca con l’allestimento di laboratori come il teatro (con anche esito scenico) e gruppi di parola su stress e problematiche personali, in cui i ragazzi hanno dato vita a delle valutazioni della loro esperienza con degli audio.

E infine, offriamo servizi di counseling psicologico e attività di informazione, disseminazione e orientamento indirizzate a creare consapevolezza intorno alla diffusione del fenomeno del disagio psicologico ed
emotivo”.

Uno sguardo specifico è andato poi alle università telematiche con la prof.ssa Grazia De Angelis, che ha illustrato un modello di counseling proattivo integrato nella piattaforma e-learning: “attraverso un questionario di triage dalla ‘pagina studente’ otteniamo un feedback immediato attraverso il quale proseguiamo alla presa in carico rapida di tutti quegli studenti che presentano profili considerati a rischio”. La prof.ssa De Angelis ha poi illustrato un focus sull’autoregolazione, la riduzione dell’isolamento e la costruzione di appartenenza in un campus non fisico. Perché “dobbiamo essere noi Università ad andare in aiuto degli studenti con la tecnologia”.

Una relazione sul Servizio di Psicologia di Base è stata tenuta da Antonella Grandinetti (Dirigente psicologo e psicoterapeuta dell’Unità Operativa Complessa Servizio Dipendenze D.2 Salerno), che ha ripercorso la nascita del modello campano – dalla L.R. 35/2020 all’Osservatorio regionale – e ne ha illustrato l’architettura: “73 distretti sanitari, 2 psicologi per distretto (totale 146), integrazione con medici di medicina generale e pediatri per intercettare il bisogno prima che diventi patologia.

I numeri segnano la portata dell’impatto: nel 2024 oltre 85mila prestazioni a circa 19mila cittadini, con prese in carico soprattutto per ansia, depressione, eventi critici (lutti, separazioni) e cronicità. Tra gli effetti virtuosi, la riduzione delle richieste specialistiche improprie e un ruolo attivo nella promozione degli screening oncologici e dell’aderenza alle cure. In attesa di una legge nazionale che istituisca la figura dello psicologo di base, il servizio prosegue con fondi europei per l’equità in salute (2021-2027) e con l’avvio di un corso abilitante regionale per uniformare procedure e strumenti”.

“L’assistenza psicologica di primo livello – conclude – è parte integrante dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza): portarla vicino alle persone significa accorciare i tempi, abbattere le barriere e fare vera prevenzione”.

Nel pomeriggio, il focus si è allargato ad ambiente e dieta mediterranea. Ha aperto i lavori Francesco Eriberto d’Ippolito, Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche, che ha ringraziato Francesca D’Olimpio, Direttrice del Dipartimento di Psicologia, per l’organizzazione e ha rivendicato l’impronta interdipartimentale dell’iniziativa.

La giornata mette a fuoco tre assi concreti – ambiente e legalità, stili di vita e dieta mediterranea, competenze per il lavoro nelle transizioni ecologica e digitale – con l’obiettivo dichiarato di istituzionalizzare l’appuntamento in forma di festival annuale. Ad allargare la cornice, Vincenzo Pepe, Professore Ordinario di Diritto pubblico comparato, che ha esordito: “ambiente non è solo natura, ma l’intreccio di fattori fisici, biologici e sociali”.

Il benessere, ha ricordato, “è equilibrio tra mente e corpo e passa per stili di vita sobri e per una rinnovata educazione ambientale. Dal patrimonio della Scuola Medica Salernitana (letizia, tranquillità, moderazione) ai richiami alla solidarietà civile”. Pepe ha legato identità dei luoghi e scelte quotidiane, criticando modelli alimentari ultraprocessati e l’idea che la salute sia un fatto privato: “è un bene comune e come tale va preservata”.

Nel corso dell’evento è intervenuto anche don Maurizio Patriciello, Parroco di Caivano, il quale ha riportato l’attenzione sul rapporto tra legalità e salute. “La bonifica sociale – ha sottolineato – si fa con partecipazione, trasparenza, applicazione delle norme e sostegno a quei comitati civici che hanno acceso i riflettori su roghi e sversamenti. Senza cittadinanza attiva, il territorio non guarisce: il bene comune deve prevalere sulle convenienze di breve periodo”.

Di medicina ha parlato Katherine Esposito, Ordinario di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo del Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche Avanzate: “obesità e diabete non sono colpe, ma malattie. La dieta mediterranea è un intervento efficace perché riduce l’infiammazione sistemica, protegge l’endotelio, abbassa il rischio di cronicità e aggiunge anni di vita in buona salute. La prevenzione deve uscire dai reparti: strumenti semplici (dal ‘piatto mediterraneo’ alla didattica nelle scuole), linguaggi chiari, alleanze con i territori per rendere la scelta sana, la scelta facile”.

A coronare il messaggio, la ‘massima’ che consegna agli specializzandi insieme a una bussola e a una clessidra: “Tenete ferma la bussola – la sacralità della medicina e della scienza che orienta ogni scelta – e rispettate la clessidra: tempo, costanza e prevenzione sono parte della cura”. Sul fronte lavoro è intervenuto Raffaello Santagata, Professore Associato di Diritto del Lavoro, che ha collegato transizione ecologica e digitale a organizzazione produttiva e diritti.

“Le nuove regole europee e sostenibilità – spiega – spingono verso imprese più responsabili e partecipative, in cui i lavoratori siano coinvolti nelle decisioni ambientali e di filiera (mense a filiera certificata, riduzione degli scarti, sicurezza). Per passare dai principi alle prassi – continua – servono contrattazione e governance aperte, con obiettivi e indicatori verificabili”. A chiudere la giornata, un momento musicale con il cantautore Roberto Colella. E poi un buffet.

La spalla della giornata è stata la fluidità con cui il pubblico è passato dall’ascolto al fare. Un filo solo: rendere comprensibile, utilizzabile, condivisibile ciò che l’Ateneo studia ogni giorno.
Elisabetta Del Prete
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Ateneapoli – n.15 – 2025 – Pagina 26-27

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