Intervista al prof. Ludovico Docimo, Presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia. Quello del medico “è un lavoro meraviglioso. Il fascino della sala operatoria, della ricerca. Chi lo sceglie deve farlo con animo nobile”

Dipartimenti della Scuola

“La Medicina alla Vanvitelli trae origine dalla prima Facoltà dell’antica Università di Napoli, e, a seguito della scissione in due Atenei, la tradizione offerta dai grandi professionisti del passato continua ancora oggi”. Si esprime così il prof. Ludovico Docimo sulla storica Scuola di Medicina e Chirurgia della quale è Presidente. E che ad oggi è costituita da sette Dipartimenti: Medicina Sperimentale; della Donna, del Bambino e di Chirurgia Generale e Specialistica; Medicina di Precisione; Salute Mentale e Fisica e Medicina Preventiva; Scienze Mediche Traslazionali; Scienze Mediche e Chirurgiche Avanzate; Multidisciplinare di Specialità Medico-Chirurgiche e Odontoiatriche.

Da queste strutture si dipana l’offerta formativa. Innanzitutto le Magistrali a ciclo unico in Medicina e Chirurgia: quella con sede a Napoli, coordinata dal prof. Marcellino Monda, e quella a Caserta, presieduta dal prof. Salvatore Cappabianca. E poi Medicine and Surgery (il test di ingresso in questo caso resta), coordinata dalla prof.ssa Luisa Balestrieri, e Medicina interateneo, a capo della quale c’è il prof. Giovanni Iolascon. Chiude il gruppo dei percorsi lunghi sei anni Odontoiatria e Protesi dentaria. Accanto, le 14 Triennali in Professioni Sanitarie e le due Magistrali biennali in Scienze infermieristiche e ostetriche e Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie – novità assoluta.

Tra un riferimento alle evoluzioni delle professioni e all’importanza dell’aspetto umano, il docente disegna il profilo del medico e delle figure che gli gravitano intorno. “Basterebbe leggere il giuramento di Ippocrate per capire, è sempre attuale tanto nella forma antica che in quella moderna. Ai ragazzi dico sempre di immaginare di avere come paziente un proprio familiare.

Per dare tutto ciò che si ha. Ma, d’altra parte, medico è anche colui che risente di un progresso tecnologico incessante, considerando che pure le patologie aumentano. Penso all’esame di Malattie infettive: dopo il Covid è stato integrato, arricchito. Questo è un lavoro meraviglioso. Il fascino della sala operatoria, della ricerca. Chi lo sceglie deve farlo con animo nobile”. Una missione che può essere portata a termine anche grazie al contributo e alle competenze di un team composito “di figure professionali importanti al pari del medico per un’assistenza competente, che si arricchisce di conoscenze e si assume le relative responsabilità. Sono professioni a tutti gli effetti”.

Per diventare professionisti di alto profilo bisogna passare dalla formazione. Che alla Vanvitelli, in area medica, avviene in più luoghi del territorio campano. Innanzitutto a Napoli e Caserta. La sede partenopea gravita in più edifici nel centro storico della città. Tra gli altri, spiccano il Complesso Universitario di Santa Patrizia, in via Luciano Armanni, a quello di Sant’Andrea delle Dame, nella piazza omonima, dove spesso e volentieri gli studenti, oltre a seguire le lezioni in aula, trascorrono le ore di pausa e ne sfruttano gli spazi nel chiostro alberato per ripetere, studiare, chiacchierare. Piccolo cenno storico: entrambi gli ex Conventi furono acquisiti dall’ex Facoltà di Medicina e Chirurgia nel 1882.

Per quanto riguarda Caserta, la sede è ubicata nella zona di San Benedetto. La struttura ospita aule studio, bar e le aule per le lezioni. Sullo stato delle strutture il Presidente spiega che “l’ammodernamento è costante, ovviamente ci sono limiti imposti dal centro storico, che ha comunque il suo fascino. I miglioramenti sono continui, lo dimostra il fatto che ogni anno siamo in grado di accogliere 740 ragazzi” nelle sedi di Napoli e Caserta. Da tanto tempo si parla del nuovo campus di Caserta: “i lavori stanno andando avanti e dovremmo partire a breve con la didattica. Sarà un altro fiore all’occhiello”.

E poi ci sono tutta una serie di sedi distaccate. Caivano, per esempio, polo inaugurato alla fine del 2024: “stiamo contribuendo al recupero di un’area depressa e la Scuola è soddisfatta di quanto fatto finora, a fine anno la sintesi”. Il Presidente annuncia anche una novità: “a breve dovrebbe aggiungersi anche la sede di Pineta Grande con 120 posti per Medicina”.

Docimo è lapidario invece sulla riforma che ha introdotto il semestre filtro per l’accesso a Medicina e Odontoiatria, abolendo il test di ingresso: “il giudizio è negativo”. E spiega: “circola un messaggio distorto, perché la selezione resta, è stata solo posticipata di qualche mese. Fatto, questo, che imporrà a molti ragazzi di iscriversi a Corsi affini che non rientrano nei loro desideri.
Inoltre, uno degli obiettivi della riforma è evitare che gli studenti spendano soldi per i corsi di preparazione. Secondo me, nel tentativo di fare del proprio meglio, gli iscritti si affideranno comunque a supporti esterni per superare i tre esami del semestre.

Il vantaggio è il fatto che le lezioni saranno online, naturalmente in diretta”. Sulla base di tutto questo, il docente dà un consiglio: “entrare con un sogno e impegnarsi al massimo per realizzarlo. La competizione è con se stessi. Quindi, dico: frequentate, fate domande, siate curiosi, approfondite”.

La Scuola di Medicina è a cura di
Claudio Tranchino

Tutti gli articoli della Scuola di Medicina:

Giornate di accoglienza per i 2.000 (probabili) studenti del semestre filtro

L’odontoiatra, “un medico del cavo orale, sia delle parti molli che di quelle dure” introdotto alle nuove tecnologie

Didattica innovativa a Medicina. Simulazione di un dibattito in tribunale: gli impatti dell’IA sull’Anatomia Patologica

Le Professioni Sanitarie “una grande opportunità per chi le sceglie”

La parola agli studenti della Scuola di Medicina. “Se studi non devi aver timore di nulla”

Scarica gratuitamente la Guida Universitaria 2025 di Ateneapoli

- Advertisement -




Articoli Correlati