Il 20 e 21 ottobre la Vanvitelli torna alle urne. È un momento importante: la voce degli studenti diventa protagonista. In queste due giornate, infatti, in migliaia saranno chiamati ad esprimere delle preferenze per rinnovare le rappresentanze studentesche nei principali organi di governo dell’Ateneo per il prossimo biennio: quattro seggi in Senato Accademico, due nel Consiglio di Amministrazione e venti nel Consiglio degli Studenti – in differita, il 28 ottobre, si voterà anche per due scranni nel Centro Universitario Sportivo.
La competizione elettorale si annuncia vivace e sentita, con due schieramenti pronti a contendersi la fiducia della comunità studentesca: “Uniamoci”, uscita vincitrice all’ultima tornata del novembre 2023, e “Una Nuova Vera Idea” (UNVI). Programmi, idee e visioni diverse si stanno confrontando fin dall’apertura della campagna elettorale su temi cruciali come il diritto allo studio, i servizi relativi al benessere psicologico, gli spazi comunitari. Mentre gli studenti osservano, discutono e scelgono, i candidati scaldano i motori. Ateneapoli ne ha intervistati alcuni per parlare di programmi e proposte.
Candidati e programmi
“Mi piacerebbe puntare molto sul potenziamento della didattica pratica e della simulazione formativa, discorso che vale per tutti i Corsi di Laurea dell’Ateneo – ha esordito Alessandro Esposito, studente di Medicina e Chirurgia con all’attivo già una Triennale in Tecniche di Radiologia, candidato con UNVI in Senato Accademico – È fondamentale avere l’opportunità di mettere in pratica ciò che si studia e di farlo anche in modo differente rispetto al classico tirocinio”.
Qualche elemento in più: “se parliamo di Medicina o Infermieristica, si potrebbe pensare a scenari di un certo tipo su cui esercitarsi in reparto o all’inscenamento di un dibattimento nel caso di Giurisprudenza”. Sull’effettiva fattibilità della proposta: “c’è già della strumentazione in Ateneo, ma di sicuro bisognerebbe acquistarne dell’altra”. Un secondo obiettivo: “dotarci di una Carta dei Diritti dello Studente mettendosi in pari con la maggior parte delle università”.
Per Uniamoci parlano, come possibili rappresentanti nel medesimo organo, Francesco Coppola e Giuseppe Marino. “L’esperienza al CUG – spiega il primo, che è iscritto a Giurisprudenza – mi ha insegnato i principi delle pari opportunità, a contrastare ogni forma di discriminazione e a promuovere il benessere all’interno della comunità universitaria. Il mio programma proseguirà lungo questa scia, basandosi su trasparenza, inclusione e diritto allo studio”.
Che si declinano attraverso alcune proposte: “vorremmo lavorare su una nuova soglia per la no tax area sul modello di altri atenei come Parma e Bologna; essere più inclusivi costruendo ulteriori luoghi di aggregazione senza barriere per favorire la vita universitaria”. Infine: “crediamo servano regolamenti più chiari e accessibili. Il manifesto delle tasse, per esempio, può risultare troppo complesso, così come alcuni bandi”.
Il collega di lista, che studia alla Magistrale di Economia e Management ed è rappresentante uscente nel Consiglio degli Studenti, punta a riproporre una battaglia già vinta: “l’accesso agli appelli straordinari per gli studenti in corso, oltre che per i fuoricorso. Nell’attuale Consiglio siamo riusciti a ottenere questo risultato per lo scorso anno accademico. E la cosa è valsa per tutto l’Ateneo. Se dovessi essere eletto sarebbe la mia prima proposta”. Su ciò che può essere fatto, ha detto: “le priorità sono qualità, equità e trasparenza.
Bisogna lavorare su una didattica più interdisciplinare, accompagnando i piani di studio verso una maggiore pratica per avvicinarli a ciò che chiedono le aziende”.
Per quanto riguarda gli scranni del Consiglio di Amministrazione, uno dei nomi candidati da UNVI è quello di Domenico Iodice, iscritto a Giurisprudenza, già rappresentante da quattro anni. Sulla propria area di studio, ammette: “non abbiamo grosse difficoltà, ma una è sicuramente l’orario di chiusura della biblioteca, verso le 15.30 o 16.30, e la cosa crea un po’ di problemi.
Personalmente lavoro e non riesco sempre a fruire di quei testi che mi servirebbero per la tesi. Lo stesso discorso vale per le aule studio, che chiudono alle 18.30. L’idea è che si potrebbe aggiungere un’ora in più e rendere i due servizi più accessibili”. C’è poi un aspetto generale al quale lo studente tiene molto: la ricerca.
“Credo debba essere resa più accessibile, soprattutto agli studenti più giovani. Non parlo naturalmente del dottorato, che richiede determinati criteri formali, ma di organizzare progetti che partano già al primo anno per avvicinare studentesse e studenti fin da subito alla ricerca. Durante la Notte dei Ricercatori è stato palpabile un interesse crescente per il settore”. Parla invece di dare “continuità ai progetti già avviati e di portarne avanti di nuovi” Simone Petronella di Uniamoci. Studente di Medicina, rappresentante uscente nel Consiglio del Corso di Studio e nel CUS, dice di conoscere bene “le esigenze degli studenti della nostra area: bisogna migliorare i servizi di supporto psicologico e di orientamento e rafforzare le attività sportive e culturali.
È un binomio che ritengo vincente. Chiederemo inoltre di puntare sempre di più sulla digitalizzazione e sulla semplificazione della comunicazione tra studenti e Ateneo”. A proposito dell’esperienza al CUS, ha detto: “se dovessi essere eletto in CdA, mi piacerebbe che si riuscisse ad aumentare il budget per lo sport”.
In Consiglio degli Studenti le liste che si sono presentate sono ben 15. Tuttavia, lo scacchiere replica le posizioni degli altri due organi perché, in sostanza, le liste sono riconducibili in parte a Uniamoci, in parte a UNVI.
Quanto ai temi, Carlotta Terzariol, studentessa di Medicina in inglese e candidata per l’associazione che ha vinto l’ultima tornata, ha parlato dell’esigenza “di un’università più inclusiva, facendo parte di un Corso internazionale, ne conosco bene le dinamiche”. Consigliera uscente, la giovane dice di voler “dare continuità al lavoro fatto finora, riproponendo la candidatura”.
In concreto, questi sarebbero gli obiettivi in caso di elezione: “incrementare gli spazi dove possiamo esprimere la nostra voce e portare avanti varie istanze-difficoltà con la burocrazia e le documentazioni”. In generale “è importante fare comunità, il nostro è un percorso lungo e faticoso”. Sulle battaglie vinte: “mi sono battuta per il tutoraggio alla pari, anche per studenti con disabilità – io stessa sono tutor: con un coetaneo è più semplice affrontare le difficoltà”. Terzariol non dimentica il benessere psicologico: “è fondamentale, in ogni Corso e in ogni Ateneo, non c’è dubbio.
Alla Vanvitelli siamo riusciti a creare una connessione tra studenti e servizio di supporto psicologico, erogato anche in inglese. Con i nostri consiglieri eletti in Adisurc e Cnsu sappiamo di poter fare tanto”. Chiudono, per UNVI, Francesco Melito e Giada Napolitano, entrambi candidati al parlamentino studentesco. “Per me – ha riferito il primo, studente alla Magistrale di Ingegneria Meccanica che ha già all’attivo un mandato nell’organo – una delle prime cose da provare a fare è riportare le elezioni delle Commissioni paritetiche al Dipartimento e non al Consiglio degli studenti. Per evitare che si faccia politica rispetto all’unico organo in cui siamo al pari dei professori”.
Il tono è polemico: “l’ultima volta, in ambito Meccanico, sono stato superato da un ragazzo del primo anno che non aveva conoscenza e indipendenza necessaria, né un cursus honorum per portare avanti le esigenze degli studenti”. Quanto a eventuali criticità nell’Ateneo: “le tasse potrebbero rientrare in questa categoria, penso a un abbassamento ulteriore della soglia minima dalla quale si viene esentati. Ma tutto sommato non rilevo altre problematiche per la nostra area: i professori sono disponibili, i laboratori possono essere sempre utilizzati, non abbiamo problemi di spazi, abbiamo otto appelli l’anno per ogni esame”.
La collega, iscritta alla Triennale di Economia aziendale e già rappresentante in Consiglio di Dipartimento e in quello del Corso di studio, chiede “maggiore coinvolgimento di noi studenti nell’organizzazione di attività di orientamento con le scuole. Vorremmo intervenire attivamente, spesso riscontriamo un po’ di caos. Ci teniamo molto, per questo pensiamo alla creazione di tavoli di lavoro su temi specifici ai quali partecipare con una nostra rappresentanza”.
Da studentessa originaria di Salerno, Giada conosce bene la condizione dei fuorisede: “Questa situazione è da un lato una forza: il Dipartimento è casa mia, mi confronto costantemente con colleghi e professori, con cui c’è sempre dialogo. Provo sempre a farmi da tramite per risolvere diversi tipi di problematiche che possono sorgere su esami, prove intercorso”. La battuta finale è su richieste non ancora valutate dall’Ateneo: “capire se sia possibile fornire agli studenti fuorisede un medico di base, per noi è una grande difficoltà; penso pure alla doppia carriera per lo studente atleta, a procedure più agevolate per gli esami a scelta”.
Claudio Tranchino
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Ateneapoli – n.16 – 2025 – Pagina 30