Un’app gratuita di autovalutazione delle competenze digitali

Psicologia partecipa a SIMOnS, progetto europeo che coinvolge 5 Atenei

Il Dipartimento di Psicologia rappresenta la Vanvitelli per SIMOnS, progetto del programma Erasmus+ finanziato con fondi europei legato all’acquisizione di conoscenze digitali. “La letteratura scientifica è ormai uniforme nel sostenere che l’utilizzo dei media non basta per dirsi competenti digitali – spiega il prof. Roberto Marcone, Associato di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione, membro del gruppo di ricercatori coinvolti nel progetto, facenti capo al prof. Vincenzo Paolo Senese (principal investigator) – Viviamo in una società fortemente digitalizzata, in cui i giovanissimi (ma anche i meno giovani) non possono fare a meno della tecnologia, di smartphone, social network e intelligenza artificiale.
Tuttavia, l’uso massiccio della tecnologia non significa aver assimilato competenze digitali riguardo ad ambiti fondamentali, come le fake news, la digital security o la delicata questione della privacy”. Stanno nascendo molte piattaforme legate alla formazione nell’ambito delle skills digitali e che rilasciano titoli spendibili a livello accademico, ma sono quasi esclusivamente a pagamento.

Stelline e coppe come in una gaming experience

L’intento di SIMOnS è invece alla portata di tutti e gratuitamente: “Vogliamo creare entro marzo 2026 (i lavori sono iniziati a dicembre 2023) un’app gratuita disponibile per tutti nella comunità europea, non solo per gli studenti – prosegue il docente – Il sistema è semplice. Un sistema di autovalutazione consentirà all’utente di accedere a una serie di contenuti che hanno lo scopo di colmare in totale autonomia le lacune emerse. L’app agisce attraverso un sistema di gamification: un gioco a diversi livelli accessibili in base all’autovalutazione. Più competenze acquisisce l’utente, più aumenterà di livello e acquisirà stelline o coppe”.
Il punto di partenza è un elenco di 21 competenze (il dato è fornito dal progetto DigComp 2.2, finanziato dalla Commissione Europea) indispensabili per il XXI secolo, contenuto in cinque macroaree: Information and data literacy, Communication and collaboration, Digital content creation, Safety e Problem solving. Una nuova frontiera dell’apprendimento open source, dunque, che per adesso è in fase di progettazione. Nella fase pilota, soggetti sperimentali saranno gli studenti universitari. Un progetto ambizioso e di largo respiro, che coinvolge 5 Atenei europei e di cui è capofila l’Università portoghese di Maya, a Porto, che in relazione al progetto si occupa di comunicazione. Altri partner di SIMOnS sono l’Università greca di Patrasso (comunicazione), il College Universitario Tecnologico di Vilnius (con un contingente di tecnici e ingegneri) e la University of Eastern Finland, che con un gruppo di ingegneri elettronici cura la progettazione dell’app.
Il gruppo di ricerca della Vanvitelli, capitanato dal prof. Senese, comprende anche le prof.sse Ida Sergi e Raffaella Perrella e due giovani collaboratrici: la dottoranda Carla Nassi e la borsista di ricerca Maddalena Fusco. Il gruppo curerà gli aspetti psicologici e psicometrici legati allo strumento. “Siamo ancora in fase di progettazione e per il momento non sono coinvolti gli studenti – spiega ancora Marcone – Coordinati dal prof. Samuel Yigzaw, della University of Eastern Finland, stiamo elaborando i contenuti. È una fase complessa. Abbiamo meeting il primo martedì di ogni mese e un incontro fisico ogni sei mesi. Il mese scorso siamo stati a Vilnius, ad aprile andremo in Finlandia, successivamente a Patrasso e infine, nella fase conclusiva, il meeting si terrà alla Vanvitelli”.
Un progetto che mira a fare networking e risponde a quel principio di mobilità che “non è solo far fare le gite ai ragazzi”, ma “riguarda docenti di tutta Europa per una progettualità che mette insieme varie realtà”.
Nicola Di Nardo
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Ateneapoli – n.16 – 2024 – Pagina 28

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