Vanvitelli Digital Library “un luogo culturale unico nel suo genere”

Dodici fondi, 1660 documenti ed altri materiali: sono i numeri della Vanvitelli Digital Library, una piattaforma acquisita nel 2023 dal Centro di Servizio del Sistema Bibliotecario di Ateneo, guidato da Rosaria Di Martino, con l’obiettivo di raccogliere, conservare, valorizzare e rendere fruibile in formato digitale il patrimonio librario antico e di pregio e le risorse museali ed artistiche dell’Ateneo. Una passeggiata virtuale all’interno della piattaforma aiuta a comprenderne meglio le caratteristiche.

Si accede dalla porta http://www.vdl.unicampania.it. Ecco il fondo librario della sezione di Farmacologia che spazia dal sedicesimo al diciottesimo secolo. C’è poi il fondo manoscritti della Biblioteca ‘Aurora Sanseverino’, che comprende il Catasto Onciario – lo volle Carlo III di Borbone ed è un precursore dei moderni catasti – del Comune di Piedimonte Matese. Si accede ai documenti dalla schermata cliccando su ‘pubblicazioni collegate’ e non su ‘consulta fondo’ (questa forse è una modalità da rivedere, perché intuitivamente si è più portati a digitare su consulta fondo).

Ma andiamo avanti. Nella collezione museale di Farmacologia sono visionabili sostanze che spaziano dall’acido borico al tamarindo. Ecco poi gli archivi personali dei professori Michele Cennamo (costituito da riviste, libri, faldoni di progetto, elaborati grafici e progetti architettonici completi) e Almerico De Angelis donati al Dipartimento di Architettura e Disegno Industriale. Un altro pezzo pregiato è quello del fondo manoscritti di Giurisprudenza, che raccoglie volumi che appartennero a Mario Lauria e che sono stati acquistati nel 1997 da quella che all’epoca si chiamava ancora Seconda Università degli Studi di Napoli e sarebbe poi diventata Università Vanvitelli.

Il viaggio non finisce qui, perché la visita alla piattaforma riserva altre sorprese e vale la pena di viverle in prima persona anche per il lettore. Di Martino ne offre una panoramica sintetica: “Ci sono spartiti musicali e tutte le collezioni museali, per esempio quelle del Museo Anatomico”. Aggiunge: “Stiamo progressivamente inserendo sempre nuovi materiali e contemporaneamente siamo impegnati a migliorare la fruibilità della piattaforma. La nuova versione è in una fase di rodaggio ed alcuni aspetti vanno migliorati per fare in modo che la navigazione sia agevole ed intuitiva”.

Una delle peculiarità della Vanvitelli Digital Library, tiene a sottolineare Di Martino, “risiede nella capacità di accogliere collezioni provenienti da altre istituzioni culturali, favorendo sinergie e piani di lavoro condivisi”. Aggiunge: “Nasce da un progetto culturale di valorizzazione all’interno e all’esterno dell’Ateneo di un patrimonio bibliografico antico, sconosciuto e prezioso, e di una ricchezza museale esclusiva, diversificata nel tempo e negli spazi che la accolgono e rappresenta una sfida nell’ambito della terza missione per il settore educativo, attraverso l’interazione con il territorio e la divulgazione culturale dei contenuti”.

I protagonisti di questo importante progetto sono l’Ufficio Bibliografico, il Centro di Servizi del Sistema Museale e il Centro di Servizio del Sistema Bibliotecario di Ateneo, che svolge funzioni di coordinamento ed armonizzazione delle attività. Ha due anime: bibliografica e museale.

“Pur conservando la propria identità – conclude Di Martino – si fondono nella proposta all’utenza di un prodotto esclusivo, a supporto dello studio e della ricerca per la collettività accademica e le organizzazioni culturali”.
La direttrice sottolinea infine che “i dati statistici di accesso e di consultazione relativi a circa un anno e mezzo sono significativi e incoraggianti.

A fronte di più di 44.000 accessi, poco più del 53% provengono dal Nord America e circa il 40% dall’Europa, soprattutto dall’Italia. Il resto, in misura minore, da Asia, Africa e Sud America. La spiccata attività di connessione proveniente da Paesi extra Italia va ricercata nella particolarità e varietà dei materiali a disposizione: la presenza di libri antichi e manoscritti digitalizzati, gli oggetti del MUSA (il centro museale), le foto artistiche, i libretti musicali, ne fanno un luogo culturale unico nel suo genere”.
Fabrizio Geremicca
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Ateneapoli – n. 13-14 – 2025 – Pagina 31

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