“Ci siamo per ansie, paure e difficoltà”

È tutto pronto. Il 29 settembre iniziano ufficialmente le lezioni del primo semestre all’Orientale. Un anno accademico importante dal punto di vista didattico, considerata l’entrata in vigore della riforma generale degli ordinamenti. Come sempre, l’Ateneo riserva un occhio di riguardo alle matricole per facilitare il loro ambientamento e la conoscenza del mondo universitario. Infatti, mercoledì 17 c’è stato il consueto ‘Welcome day’, giornata densa di incontri con docenti, tutor, responsabili degli uffici e di tour guidati nelle varie sedi, allo scopo di supportare studentesse e studenti alle prime armi.

E non sono mancati i consigli. Quei suggerimenti utili a iniziare con il piede giusto. Per l’occasione, Ateneapoli ha contattato i Delegati alla didattica dei tre Dipartimenti. La prof.ssa Bianca Del Villano, per Studi Letterari, Linguistici e Comparati, sottolinea innanzitutto l’importanza del ‘Welcome day’: “per loro è stata l’occasione migliore per fare la conoscenza degli spazi e del Coordinatore/Coordinatrice del Corso di Studio che hanno scelto. E proprio i Coordinatori sono il primo riferimento importante al quale rivolgersi per informazioni, per comunicare eventuali disagi e per alleviare l’ansia dell’inizio”.

Da non dimenticare l’importanza delle pagine internet ufficiali dei Corsi: “si possono rintracciare una serie di indicazioni utili a muoversi con maggiore disinvoltura rispetto alle lezioni, alle biblioteche, alle aule studio. Esiste inoltre una lista di docenti tutor con cui poter pianificare incontri e chiedere info specifiche, magari relative al piano di studio”.

Altro punto fermo sono le Commissioni orientamento a ogni percorso, “abbiamo un ventaglio di possibilità molto consistente in un sistema costruito per accompagnare studentesse e studenti al meglio”. Dulcis in fundo, l’indicazione è di “rivolgersi anche ai rappresentanti degli studenti, che aiutano se stessi e anche noi a farci conoscere le criticità tempestivamente”.

“Non perdere lezioni e pianificare il lavoro in modo strategico”

Il consiglio: “non perdere lezioni e pianificare il lavoro in modo strategico, approfittando della presenza dei docenti e dei loro ricevimenti chiedendo chiarimenti sui punti oscuri delle lezioni, per arrivare a maggio con un orizzonte chiaro. Ad ogni modo, bisogna vivere l’università, che non è solo studio serrato, ma anche scambio con tutta la comunità”.

La docente, che insegna Lingua, traduzione e linguistica inglese, spende qualche parola sull’idioma: “Tutto è un po’ una prosecuzione di quanto fatto a scuola ma anche un’evoluzione, in chiave più accademica. L’approccio che studentesse e studenti incontrano qui è avanzato, perché l’inglese è la lingua più scolarizzata. L’intenzione è portarli a un livello molto alto”. La prof.ssa Adele Del Guercio, Referente Orientamento e Tutorato di Scienze umane e sociali, esordisce ribadendo quanto detto dalla collega, cioè “frequentare le nostre sedi e attingere a tutte le attività che l’Ateneo offre”.

Poi un consiglio più personale: “approcciare con grande entusiasmo e motivazione, il percorso va fatto mettendoci le migliori energie, come in qualsiasi esperienza importante”. Il sostegno non mancherà, grazie “a tutor docenti, tutor alla pari, servizi di accompagnamento e ai delegati stessi. Ci siamo per ansie, paure e difficoltà”. Sull’apertura dell’anno accademico con l’inizio delle lezioni previsto per il 29, Del Guercio precisa che “saremo tutti a Palazzo Giusso, il Direttore Wulzer, noi delegati, i Coordinatori, per dare il benvenuto alle matricole e sentirci tutti parte di una comunità”.

L’ultima battuta della docente è sulle cosiddette Altre Attività Formative, superficialmente reputate occasioni per ottenere crediti, in realtà si tratta di attività come convegni, giornate di studio, cicli di seminari, workshop, che permettono di allargare le proprie conoscenze e di avvicinarsi ad ambiti meno conosciuti, senza ‘il peso’ di dover ottenere un voto finale. “Noi le pensiamo a parte rispetto alla didattica e crediamo debbano invogliare ancora di più a partecipare interattivamente.

Le immaginiamo come un qualcosa del tutto peculiare e che abbia a che fare con la contemporaneità e le questioni sociali. A mio avviso, andrebbero vissute non tanto e non solo per i crediti, ma per la preparazione più dinamica che offrono”.

Le ‘Altre Attività’, opportunità da cogliere

A tal proposito la docente racconta un aneddoto: “ho avuto una bellissima esperienza con il mio laboratorio lo scorso autunno. Studentesse e studenti mi hanno detto, nel momento di debriefing, che è stato bello potersi esprimere senza la pressione di una verifica alle porte ed essere liberi e alla pari partecipando a ciò che hanno raccontato gli esperti di turno”. Per il Dipartimento di Asia, Africa e Mediterraneo parla la prof.ssa Natalia Tornesello, Delegata alla Didattica.

“Siano matricole delle Triennali o delle Magistrali – dice – consiglio loro di fare tesoro delle numerose attività di orientamento che organizziamo, perché aiutano a costruire un percorso ragionato, coerente e definito sulla base degli obiettivi che ci si dà. Non solo attività, ci sono anche uffici appositi”. D’altra parte, rivolgersi a questi canali consente di “ottenere informazioni ufficiali, le uniche alle quali affidarsi, al contrario di voci di corridoio o esperienze del tutto individuali”. Sulla costruzione del piano di studio, la docente invita gli studenti a “incontrare le commissioni orientamento, i tutor e i Coordinatori, d’altronde sono già in corso degli orientamenti e navigando sul sito dell’Ateneo si possono reperire informazioni molto importanti”.

Tutto questo serve anche ad “aprire orizzonti e possibilità non colte immediatamente, come alcune realtà linguistiche ritenute più di nicchia, all’interno delle quali. tra l’altro, si riesce a lavorare anche meglio, in quanto la poca numerosità consente di avere un rapporto diretto”. Tornesello effettua poi un piccolo focus sullo studio delle lingue, da docente di Lingua e letteratura neopersiana e storia dell’Iran in epoca islamica. “Il consiglio che si dà sempre, naturalmente, è di frequentare. È un valore aggiunto, perché offre la possibilità di calarsi al meglio in una lingua. Senza dimenticare le ore di lezione dedicate alle esercitazioni, partecipare è fondamentale, anche se la presenza ai corsi non è obbligatoria”.

La docente fa riferimento a quest’ultimo fattore perché esistono categorie di studenti (per esempio quelli lavoratori) che non sempre riescono a frequentare con assiduità: “in questi casi bisogna contattare i docenti per organizzare un percorso che possa portare comunque a una preparazione adeguata. L’Ateneo va incontro a chi ha queste difficoltà attraverso la piattaforma moodle, per esempio, che consente di aprire aule dove i professori possono inserire del materiale utile per i non frequentanti, affinché non vengano emarginati”.
Claudio Tranchino
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Ateneapoli – n. 13-14 – 2025 – Pagina 40

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