Ieri tra i banchi a seguire lezioni e dare esami di cinese e indonesiano. Oggi, di nuovo all’Orientale, ma come rappresentante di un’azienda, la partenopea Elmeco, che produce ed esporta granitori, macchine per bevande fredde e ghiacciate, dove è stato assunto proprio grazie a quella formazione assorbita nei tre anni di Lingue e culture dell’Asia e dell’Africa prima, e nei due di Archeologia: Asia, Africa e Mediterraneo poi.
Un cerchio perfetto quello di Orlando Tessitore, che ha unito principio e fine lo scorso 23 ottobre in occasione del primo appuntamento di ‘Futuri possibili’, una serie di incontri incentrati sulle prospettive lavorative per i laureati nel settore. L’iniziativa è stata organizzata e curata dalle prof.sse Flavia Aiello, Chiara Ghidini e Natalia Tornesello, e si articola in sei incontri – ne sono avvenuti già due – con esponenti del mondo del lavoro e pure della ricerca, chiamati a raccontare dei possibili sbocchi occupazionali in contesti aziendali, editoria, agenzie di stampa, enti di accoglienza.
Ora è in India, a Mumbai
Ateneapoli ha intervistato proprio Tessitore, per farsi raccontare del cammino svolto finora, tra ciò che l’Ateneo gli ha dato e quello che lui stesso ha saputo raccogliere mettendolo a frutto lavorativamente. La telefonata lo raggiunge in India, a Mumbai, dove si trova per lavoro, avendo la Elmeco una sua sede anche lì, oltre che negli Stati Uniti: “dal 2021 mi occupo dello sviluppo del mercato nella zona Asia e Pacifico (tutto ciò che c’è tra Corea e Nuova Zelanda) e dal 2022 anche di gestione commerciale e marketing”, ha spiegato.
Orlando si è laureato alla Magistrale nel luglio del 2020 e ha trovato occupazione poco dopo, a settembre. E infatti parla di “una fortuna che sono stato bravo a costruirmi, in parte, ma che è arrivata anche per caso tanto per me che per l’azienda stessa in un periodo, come quello del Covid, durante il quale i nostri mercati ci hanno consentito di sopravvivere”. Ma di questa sorte è interessante soprattutto la parte che affonda le radici nelle capacità del 31enne, un discorso che lui stesso ha affrontato riprendendo parole dette a studentesse, studenti, e pure ai docenti, in risposta alla domanda “perché mandiamo curriculum a destra e manca senza essere poi ricontattati?”.
Il suo punto di vista: “ho usato un’espressione anche abbastanza forte: dobbiamo imparare anche a venderci”. E ne ha spiegato poi il senso: “all’epoca non è che abbia fatto chissà cosa, ma in fase di colloquio ho provato a capire chi avessi di fronte per destare poi interesse nei miei confronti, d’altra parte le aziende investono sulla persona che può portare benefici alla loro causa. Ho tentato di dare risposta alle loro necessità”.
E questo ha origine, quanto alle competenze linguistiche e non solo, nel percorso universitario. Sulla formazione ricevuta dall’Orientale solo parole di elogio da parte di Tessitore. “È un’università che aiuta a sviluppare senso critico, a comprendere perché studiare una lingua, ad aprire la mente facendoti accettare e calare in culture totalmente diverse. E tutto questo è stato ed è molto utile nel lavoro che svolgo”.
“Il Vietnam è il secondo produttore di caffè al mondo”
E più si va sulle lingue cosiddette di nicchia, più si possono aprire porte che nascondono opportunità inaspettate: “da due anni qui si insegna il vietnamita, per esempio. Questo idioma, così come il thailandese e lo stesso indonesiano, dovrebbe essere studiato e approfondito perché spesso in questi Paesi l’inglese non è così popolare e quindi, concretamente, è l’unico modo per comunicare.
A questo si aggiunge il fatto che il Vietnam, per restare in tema, è il secondo produttore di caffè al mondo, in pochi credo siano a conoscenza di questa informazione; la Thailandia stessa vive tanto di turismo”. Muovendosi nel traffico di Mumbai, Orlando si congeda offrendo un consiglio da fratello maggiore a chi sta per approcciare il mondo del lavoro – “non perdete le occasioni che vi si presentano: partecipate a conferenze, convegni. Fate lo sforzo perché in queste circostanze non si sa cosa può accadere. Non chiudete le porte, lanciatevi”.
Poi fa riaffiorare i ricordi più belli del periodo universitario: “I viaggi che ho potuto fare grazie alle borse dell’Orientale – sono stato due volte in Indonesia e due volte in Cina – e il rapporto con i professori, che tuttora resta”.
Claudio Tranchino
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Ateneapoli – n.18 – 2025 – Pagina 48







