Il 2025, l’anno “delle emozioni forti” per Raffaele Gala: ha rappresentato l’Italia in Cina

“Studio il cinese da quando avevo 12 anni. Ho iniziato per curiosità, da autodidatta. Il motivo è abbastanza buffo: in famiglia mi dicevano che somigliassi a un cinese. E allora, per gioco, ho iniziato a imparare qualche parola tramite google translate e youtube. Lì ho capito che sarebbe diventata una passione”. Nel mentre è riuscito a studiare la lingua anche al liceo, al ‘Nobel’ di Torre del Greco, sua città d’origine – “una grande fortuna”.

Da quei primi passi mossi idealmente verso il Paese del Dragone è passata quasi una decade, oggi Raffaele Gala ha 21 anni, è iscritto al terzo anno di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali a L’Orientale ed è allievo del Confucio, dove ha seguito un corso di calligrafia.

Ma non è finita qui. Il 2025 è l’anno “delle emozioni forti”, dice, e forse pure delle consacrazioni. Il giovane ha ricevuto un riconoscimento speciale dalla sua città. Lo scorso 30 settembre, infatti, il Sindaco Luigi Mennella lo ha accolto a palazzo Baronale per un encomio – “ho sempre sentito i miei concittadini vicini”.

Una borsa di studio in premio

A maggio, a Milano, ha conquistato il primo posto nella selezione italiana del concorso internazionale ‘Chinese Bridge’ e poi ad agosto, nel rappresentare l’Italia in Cina nelle fasi finali itineranti, si è distinto tra 155 concorrenti provenienti da tutto il mondo, entrando nella Top 30 e vincendo il terzo premio. Ovvero una borsa di studio di sei mesi da utilizzare entro il 2028 per entrare nelle più prestigiose università cinesi – “sto pensando di sfruttarla per l’ateneo di Pechino, l’ho visitato e ha un campus spettacolare, totalmente diverso da quelli a cui siamo abituati noi”.

Quanto al ‘Chinese Bridge’: è una competizione internazionale annuale che promuove la lingua e la cultura cinese ed è rivolta agli studenti di tutto il mondo che studiano il cinese. Il giovane ha spiegato: “i partecipanti competono in prove di lingua e cultura cinese, c’è una fase in cui bisogna presentarsi e parlare di un tema relativo alla comunicazione interculturale, ed esibirsi anche in performance artistiche, io ho proposto uno scioglilingua in cinese”.

E, come racconta il risultato finale, ha dimostrato tutte le sue doti. Sul perché sia così tanto attratto da questa lingua, ha raccontato: “il suo esotismo mi ha sempre affascinato, è tutto diverso rispetto all’italiano, dalla scrittura alla pronuncia, dalla grammatica alla fonetica. Un altro mondo”. Non solo premi, riconoscimenti e sfide però. Quello fatto ad agosto è stato il primo viaggio in assoluto in Cina per Raffaele.

“È stata un’esperienza inverosimile. Mai avrei immaginato di andarci per rappresentare l’Italia. Abbiamo fatto tantissime cose: visitato musei, la Città Proibita, la Muraglia, assistito a spettacoli teatrali; ci siamo immersi in tanti luoghi magici. Lo sognavo da quasi dieci anni. Avevo un po’ di paura, lo ammetto, ma tutto ha superato le aspettative, mi sono confrontato con persone provenienti da tutto il mondo”. Poi un aneddoto: “appena arrivati nel Sud della Cina, ci siamo spostati in una località di montagna.

L’hotel era immerso nella natura, c’erano cascate e laghi. In quei giorni stavo preparando il discorso per la competizione e di sera andavo a studiare sotto una sorta di cascata. Sono stati i momenti più belli, mi sentivo un monaco taoista”. Per il proprio futuro Raffaele ha un obiettivo ambizioso: “vorrei intraprendere la carriera diplomatica e, perché no, lavorare nell’Ambasciata italiana in Cina”.

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Ateneapoli – n.16 – 2025 – Pagina 36

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