Intervista alla Direttrice del Dipartimento Asia, Africa, Mediterraneo. Da quest’anno “un piano di studio molto più personale e aperto”

Dipartimento di Eccellenza per due volte consecutive (2018-2022 e 2023-2027), è il baluardo dell’orientalistica dell’Ateneo fondato da Matteo Ripa, come racconta parte del suo stesso nome: Asia, Africa, Mediterraneo.

Meglio conosciuto con l’acronimo Daam, è il Dipartimento più piccolo e ha sede a Palazzo Corigliano, in Piazza San Domenico Maggiore. L’offerta formativa si basa su due Triennali: Culture antiche e Archeologia: Asia, Africa e Mediterraneo; Lingue e Culture orientali e africane. Arrivano a tre le Magistrali: Archeologia: Asia, Africa e Mediterraneo; Lingue e Culture dell’Asia e dell’Africa; Saperi Umanistici e Tecnologie digitali, di recente istituzione, interdipartimentale e interateneo, realizzato in collaborazione con l’Università Parthenope, che contribuisce sul fronte tecnico-scientifico.

“Gli interessi che ci contraddistinguono sono già esplicitati nella denominazione stessa che porta il Dipartimento – spiega la Direttrice, prof.ssa Roberta Giunta – riguardano tutto l’aspetto linguistico, storico, culturale, archeologico, antichistico dell’area dell’Asia, dell’Africa e del bacino del Mediterraneo”. E infatti, il mondo del Daam è vastissimo: dagli studi classici all’africanistica; da quelli sul Vicino e Medio Oriente fino all’Asia Centrale; e ancora l’Islam, l’Indologia, la Tibetologia. Fino alla Coreanistica, alla Nipponistica e, naturalmente, alla Sinologia.

Un caleidoscopio di conoscenze e studi che si sostanzia nella didattica, articolata in un’offerta formativa che “si sta arricchendo sempre di più, anche in considerazione delle richieste, negli anni, della platea studentesca. Dal prossimo anno ci sarà la possibilità di studiare per cinque anni (Triennale e Magistrale) tutte le lingue che il Dipartimento offre – la grande novità riguarda anche il mongolo, il vietnamita e il georgiano”.

La revisione chirurgica dell’impianto delle Triennali (Archeologia è stato ritoccato già qualche anno fa, ndr) che ha eliminato l’aspetto più blindato, legato ai curricula, consentirà d’ora in avanti “agli studenti di stilare un piano di studio molto più personale e aperto, mettendo assieme anche aree incompatibili solo in apparenza. Inoltre, abbiamo introdotto nuovi insegnamenti, penso per esempio ad Archivistica”. Revisione anche per la Magistrale in Archeologia, che ha ampliato l’offerta “con un curriculum interamente in inglese”.

Buoni i primi risultati del già biennio in Saperi Umanistici – “speriamo di continuare così”. Ad ogni modo, la prof.ssa Giunta ci tiene a sottolineare “il grande lavoro di Coordinatori e Delegata alla didattica, speriamo che i cambiamenti apportati all’offerta formativa risponda alle esigenze dei ragazzi”.
Non solo lezioni, corsi e studio però.

Tutto l’Ateneo, e dunque anche il Daam, si attivano costantemente per promuovere eventi e manifestazioni culturali trasversali: “Ritengo siano importanti tanto quanto il seguire le attività curricolari. Non a caso ci sforziamo molto di promuovere iniziative che di fatto sono sempre interdisciplinari. E devo dire che il riscontro è sempre ottimo, proprio qualche giorno fa c’è stato un evento di musica indonesiana in una Sala delle Antichità piena di studenti”.

A questo proposito, Giunta ammette che interamente bisognerebbe valorizzare di più il continente Africa: “l’Asia orientale riscuote più attenzione e curiosità in questo periodo, ma fa parte del nostro impegno creare un equilibrio che garantisca il medesimo successo. Promuoviamo un discorso che vede Asia e Africa insieme e non su piani disgiunti”. Sulle immatricolazioni, che sono in calo nell’Ateneo, Giunta si dice soddisfatta, “ma si può fare di più, anche in termini di orientamento”.

Poi il consiglio: “si possono creare opportunità di lavoro se l’impegno e l’interesse sono forti, costanti. Da questa scuola di pensiero ho tratto tanti benefici e occasioni di crescita e apertura. Dobbiamo insegnare proprio questo ai nostri ragazzi. In un mondo che ci mette l’uno contro l’altro, l’unica difesa è la conoscenza”.

Tutti gli articoli del Dipartimento Aisa, Africa e Mediterraneo:

Culture antiche e archeologia: Asia, Africa e Mediterraneo. Gli aspiranti archeologi devono “fare squadra, assorbire l’attitudine al lavoro di gruppo”

Lingue e Culture orientali e africane. Si formano “specialisti di Asia e Africa con un’ottima padronanza in due lingue”

In caso di esito negativo, si potrà comunque studiare la lingua ma verrà attribuito un debito formativo. Test d’inglese: si cambia

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