Linguistica generale, la disciplina ‘tosta’. Tra prove intercorso e appelli, è tempo di studio serrato

Dicembre segna l’inizio del conto alla rovescia dei giorni che portano agli esami. La sessione invernale è alle porte e lo studio si intensifica in vista delle prove intercorso (per gli insegnamenti che le prevedono) e degli appelli veri e propri. È giovedì mattina e a Palazzo Santa Maria Porta Coeli, una delle sedi de L’Orientale, ci sono tante ragazze e ragazzi nei corridoi ai piani, quasi tutti impegnati al pc o sui libri. Nicole Piazza, iscritta al primo anno di Lingue e Culture comparate, sta preparando Linguistica generale, l’intercorso di Cinese, Letteratura italiana e inglese.

I primi due sono quelli che “stanno risultando più tosti”. Sull’approccio alla lingua orientale: “i professori sono molto bravi, ma bisogna studiare tanto anche a casa, venire solo a lezione non basta. Scrivere i caratteri credo sia la parte più difficile”. Sull’inglese: “nessun problema”. Sul perché abbia scelto il primo idioma, spiega: “i motivi sono lavorativi, al momento un po’ di tentennamento c’è perché non è semplice, ma non mollo”.

Rosa Brianese frequenta invece il primo anno di Letterature dell’Europa e delle Americhe – lingue inglese e spagnolo. Ad Ateneapoli ha detto: “gli esami che ho in preparazione sono Linguistica generale e Letteratura italiana contemporanea”. Anche in questo caso Linguistica risulta quello più ostico, “ma lo trovo interessante, inoltre le lezioni sono molto utili, anche se a casa mi sto dando molto da fare”. Sui primi mesi universitari ha detto: “sono soddisfatta della scelta, mi sto trovando bene con i professori”.

Marina Manzo, anche lei studentessa di Comparate che ha scelto inglese e cinese, proverà a fare ‘all-in’: “sto studiando per le due Letterature, Linguistica generale e Cinese”. E allora sembra d’obbligo la domanda sulla gestione del tempo tra lezioni e studio a casa: “il primo periodo mi è servito per capire come impostare lo studio, sta andando bene perché i docenti sono disponibili e ci vengono molto incontro. Il cinese, come detto dalla mia amica, richiede anche tanto studio a casa e su questo invece devo migliorare. Letteratura è quello che ritengo più accessibile”.

Nel passaggio da scuola a università Marina rintraccia un cambiamento sostanziale: “mi sono sentita fin da subito molto più autonoma e responsabile, ho provato a volgere questa situazione a mio vantaggio”. Ludovica invece è iscritta al terzo anno di Lingue e culture orientali e africane – lingue coreano e vietnamita. “Sto preparando Letteratura italiana contemporanea per dicembre, Linguistica generale e Storia dell’Asia centrale premoderna per gennaio”.

Il bilancio dello studio finora: “Linguistica è più complicato perché, non avendo alcuna base, bisogna partire da zero”. Piccolo focus poi sulla seconda delle lingue scelte, introdotte di recente dall’Ateneo: “mi sto trovando benissimo, la madrelingua è davvero brava, la classe è raccolta e l’impostazione delle lezioni è ottimale, la consiglio vivamente, riusciamo a lavorare in modo puntuale su pronuncia e scrittura”.

Già portate a casa le due annualità, ammette: “per il futuro lavorativo punterei molto di più sul vietnamita, lascia tanto ed è poco di nicchia”. Marcella Carraro, del primo anno di Comparate, lingue francese e giapponese, si esprime sull’organizzazione personale di questa prima sessione: “Linguistica generale è l’esame che ho scelto di sostenere. Sto incontrando delle difficoltà, durante le lezioni diverse cose non sempre sono chiare, per fortuna il manuale che abbiamo aiuta molto. Ci sono tanti concetti e parole nuove da studiare.

Ce la faremo”. Sulle lingue: “sto seguendo le lezioni e mi sto trovando molto bene con il lettorato di francese, che parte proprio dalle basi, la docente italiana invece chiede già un livello più alto e lì sto andando un po’ in difficoltà”. Lo stesso discorso vale per il giapponese, che comunque la convince: “è una lingua molto valida da studiare, ha una cultura bellissima e i professori sono molto preparati”. I primi mesi di università risultano in continuità con il percorso scolastico, se non per il fatto che “chiaramente ci viene chiesto di studiare molto di più”.

Chiude Elisa, iscritta al primo anno di Mediazione linguistica – lingue inglese e francese. “Il 12 dicembre ho la prova intercorso di Letteratura italiana contemporanea, mentre i primi esami della sessione saranno Linguistica generale e Linguistica italiana. Questi ultimi due sono più complessi e infatti sono contenta di avere una intercorso per Letteratura, così posso alleggerire il carico per gennaio”.

Sulle lingue: “mi sto trovando bene, le lezioni con i madrelingua le trovo veramente utili, si fanno molti progressi”. Infine, sul passaggio dai banchi di scuola a quelli universitari, l’unica cosa patita finora è “la mancanza dei miei ex compagni di classe, per il resto nulla de eccepire”.

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Ateneapoli – n.19-20 – 2025 – Pagina 39

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