“A livello pratico abbiamo fatto poco in questi tre anni. Dovrebbe essere lo standard per ogni insegnamento”. Invocano più esperienze sul campo Yasmin Hasayen e Matteo Fucci, due studenti di Mediazione linguistica e membri del gruppo che ha vinto l’ultima edizione locale di ‘Make it a case’, un concorso nazionale per studenti universitari di management, promosso da SIMA – Società Italiana di Management in collaborazione con Invitalia e con il supporto proprio del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Il noto contest è un progetto che, come rende noto proprio il dicastero, mira a diffondere la cultura imprenditoriale tra le donne e a sostenere la loro presenza nel mondo del lavoro; così come incoraggia gli studenti in generale ad analizzare e proporre soluzioni innovative per piccole e medie imprese italiane, stimolando l’imprenditoria e promuovendo il lavoro di squadra. Nel caso dell’Orientale, all’ultima edizione sono risultati primi a livello locale assieme ai due studenti già citati anche Teresa Guarracino e Francesca Iannuzzi.
A supportare il gruppo è stata la prof.ssa Anna D’Auria di Economia e Gestione delle Imprese internazionali. Dal punto di vista personale, Yasmin ha detto ad Ateneapoli: “è stata un’esperienza molto interessante, ho potuto mettere in campo le conoscenze apprese in aula e imparare cose nuove, ovvero come si gestisce e fonda un’azienda, come lavorare in gruppo. La rifarei volentieri, ha ampliato molto il mio bagaglio culturale”.
Dello stesso avviso anche Matteo: “innanzitutto è stata una situazione del tutto nuova, perché siamo riusciti a intervistare la fondatrice dell’azienda e avere un rapporto diretto con lei. E poi dal punto di vista della materia abbiamo imparato ad analizzare da vicino come e cosa fa un’azienda. Oltretutto, non essendo il nostro Corso di Laurea incentrato sull’economia, abbiamo dovuto fare uno sforzo in più per produrre un progetto vincente”.
I due raccontano poi in breve il caso aziendale presentato. Ovvero Aimcare. Yasmin è colei che ha scoperto l’azienda in questione: “ne utilizzavo i prodotti (cosmetici, ndr), ho conosciuto la fondatrice e mi ha colpito molto il suo modo di fare con i clienti e l’ho proposto ai miei colleghi”. E, infatti, il progetto ha avuto proprio l’intento di “farla conoscere, anche perché è stata fondata da quattro donne. Abbiamo raccontato il prodotto e il lavoro che c’è dietro la crescita dell’azienda negli anni”.
Sulla tempistica del contest: “la docente ci ha fatto la proposta di partecipazione a ottobre 2024. Le abbiamo consegnato il progetto a dicembre, l’abbiamo esposto in aula, e a gennaio l’abbiamo girato al Sima. A maggio scorso ci è stata comunicata la vittoria locale”.
E il lavoro di squadra è riuscito a tal punto che D’Auria ha chiesto al gruppo di parlare agli studenti del secondo anno per raccontare dell’esperienza vissuta e consigliare di partecipare alla prossima edizione del contest. “Gli aspetti chiave di questa vittoria sono stati il background variegato che i nostri ragazzi hanno, la forte componente femminile e la volontà di entrare in contatto diretto con l’impresa su cui hanno costruito l’idea – afferma la docente – Hanno osservato, studiato, intervistato direttamente, raccogliendo informazioni di prima mano. Addirittura qualcuno ha ulteriormente sviluppato il progetto facendolo diventare oggetto di tesi di laurea”.
Il contest “è un’iniziativa che proponiamo da quattro anni congiuntamente – l’altra cattedra è quella della prof.ssa Alessandra De Chiara – insistendo molto sull’aspetto dell’internazionalizzazione. Studentesse e studenti elaborano un project work durante il corso che viene valutato anche all’esame, e valorizziamo la loro attività proponendo ai gruppi migliori di partecipare al contest. Negli ultimi due anni siamo stati i vincitori locali”, conclude la docente.
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Ateneapoli – n.17 – 2025 – Pagina 33







