Si torna a votare all’Orientale. E tocca agli studenti che eleggeranno i propri rappresentanti per il prossimo biennio. Le urne saranno aperte il 10 (dalle 9.00 alle 17.00) e l’11 dicembre (dalle 09.00 alle 14.00). La tornata coinvolge i seguenti organi collegiali di Ateneo: Senato Accademico (2 seggi), Consiglio di Amministrazione (2), Nucleo di Valutazione (1), Consiglio degli Studenti (20), Comitato per lo sport universitario (2), Consiglio Didattico del Polo (3), Consigli di Dipartimento (4), Consigli dei Corsi di studio (1 per ogni Corso che conta fino a 500 iscritti; due per ogni Corso con più di 500 iscritti). 
C’è ancora tempo per metter su le liste – scadenza fissata al 10 novembre per la consegna – e per lavorare su nomi e programmi; nel frattempo Ateneapoli ha contattato le associazioni che, presumibilmente, si contenderanno la posta in palio. Da un lato Link, che proprio all’Orientale ha la sua roccaforte partenopea, dall’altro UdU, che sta provando a guadagnarsi uno spazio da qualche mese. “Sono assolutamente convinta che negli ultimi tredici anni abbiamo fatto un bel lavoro all’Orientale e l’obiettivo è continuare su questa strada”, ha riferito Sasha Verde, rappresentante degli studenti nel Polo proprio per Link. 
Che poi ha aggiunto: “è il connubio tra lotta per il diritto allo studio e l’utilizzo della rappresentanza per una serie di questioni politiche a differenziarci davvero da tanti altri collettivi. Siamo molto felici, per esempio, del lavoro svolto dal Comitato per la Palestina, sul quale investiremo tante altre energie”. Per Verde, lo slogan che racchiude il percorso di Link è “un’altra università, a misura di studente”. 
E ne ha articolato il senso: “obiettivamente ci sono ancora delle problematiche in Ateneo che rendono poco fruibili gli spazi, questioni burocratiche che inficiano sull’erogazione della didattica – la vittoria ottenuta per l’aumento del numero di appelli è stata importante, ma l’orizzonte resta la battaglia sul salto d’appello, una regola di epoca fascista che bisognerebbe superare secondo noi”. 
Altro punto chiave, la no tax area: “siamo fieri di aver innalzato la soglia, portandola da 22.000 a 24.000 euro”. Sul processo di costruzione del programma, ha concluso: “ci sarà un’assemblea nei cortili dell’università insieme alla platea studentesca per condividere punti critici, idee, proposte”. 
Per Udu ha parlato invece Pasquale Baiano, studente di Scienze Politiche e Relazioni internazionali. “Abbiamo deciso di tornare dopo tanti anni all’Orientale per poter costruire un’alternativa alla rappresentanza esistente e per dare un’impronta chiara soprattutto quando si parla di diritto allo studio. L’Ateneo ha una serie di gravi criticità – di carattere amministrativo, didattico, infrastrutturale – che non consente a studentesse e studenti di svolgere una vita universitaria lineare e tranquilla. Parliamo di un Ateneo che offre una formazione di prestigio, anche se zoppicante – penso al salto d’appello, per esempio”. 
Sulle peculiarità dell’associazione che rappresenta, ha detto: “portiamo un modello flessibile, che si adatta bene a tanti contesti universitari. Ci caratterizza una forte presenza fisica in Ateneo e all’interno dei canali telematici. Le prossime saranno delle elezioni con una vera alternativa”. 
L’ultima battuta è sui possibili obiettivi: “attuare un ulteriore aumento del numero di appelli, migliorare gli spazi e le infrastrutture, le condizioni igieniche, abbattere le barriere architettoniche – l’Ateneo è in condizioni critiche – e innalzare ancora di più la soglia della no tax area, non ancora insufficiente, per consentire a studentesse e studenti di vivere il percorso accademico senza troppa pressione economica”.
Claudio Tranchino
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Ateneapoli – n.17 – 2025 – Pagina 33


                                    




